Varese wellness destination

Il verde dei monti, l’azzurro dei laghi e il bianco delle montagne innevate che si vedono come prima immagine entrando nel capoluogo. Sono questi i colori della bandiera del “green living

Il verde dei monti, l’azzurro dei laghi e il bianco delle montagne innevate che si vedono come prima immagine entrando nel capoluogo. Sono questi i colori della bandiera del “green living” di un territorio che, anche grazie alla riscoperta della bellezza dei luoghi di prossimità, alla sua vocazione sportiva, ai suoi laghi e alla sua ricca cultura artistica e industriale, può giocare nuove carte sul tavolo dell’attrattività

Wellness destination – wellbeing. Sta tutta qui, in queste tre parole, la formula di valorizzazione del territorio della provincia di Varese. Un luogo “bello da visitare”, in cui è “piacevole vivere”. Una formula che, per la tradizionale riservatezza e la proverbiale “parsimonia di sé” che caratterizza gli abitanti del Varesotto, è senz’altro poco valorizzata. Il Piano Strategico #Varese2050 di Confindustria Varese ha tra le sue azioni proprio quella di costruire una identità visibile e comunicabile del territorio che ne aiuti il riposizionamento a livello di immagine e attrattività. Chi conosce la provincia di Varese la ama. Però, purtroppo, la conoscono ancora in pochi sotto l’aspetto turistico e residenziale. 

Diverso era all’inizio del ‘900 quando Varese era diventata il giardino di Milano e numerose famiglie avevano costruito qui ville di delizie, di cui rimangono ancora numerosissime testimonianze liberty: l’hotel al Campo dei Fiori, tutto il colle verso il Sacro Monte, Villa Recalcati oggi sede della Provincia e della Prefettura, perfino una fabbrica di birra (la Poretti di Induno Olona, oggi Carlsberg). Non è un caso che proprio in quei tempi si sia realizzata la prima autostrada d’Italia, la Milano-Laghi per collegare il capoluogo di regione al territorio all’ombra delle Prealpi. 

Oggi, con la rivoluzione nel mondo dei trasporti, dal treno ai voli low cost, la formula del turismo di prossimità è stata profondamente rivista. Sono aumentate le destinazioni raggiungibili in un identico arco temporale di circa 1 ora e 30 minuti. Attualmente nello spazio di tempo con cui da Milano si può raggiungere il Nord della provincia si può arrivare, partendo da Malpensa, nelle principali capitali europee o nei luoghi più turistici di Spagna e Grecia e della stupenda Italia meridionale. Bisogna quindi trovare una diversa “reason why” per promuovere il territorio. Ben lo ha capito la Camera di Commercio di Varese che negli anni ha iniziato ad investire nella valorizzazione degli itinerari turistici legati a “esperienze”. Varese deve ritrovare il suo pacchetto identitario per poter essere valorizzata in un mondo in cui l’offerta turistica si è moltiplicata in maniera selvaggia. 

Quale può essere la chiave di lettura giusta? Tra le molte esperienze possibili alcune sono più facilmente praticabili. Si pensi ai pacchetti di turismo lacustre, a quello sportivo, al turismo religioso, alla location per shooting fotografici sulle terrazze naturali sul lago, al turismo del liberty. Oltre a tutte queste proposte, vale senz’altro la pena valorizzare la forte componente green del territorio varesino. Una componente che non vale solo per il turismo, ma è simbolo, soprattutto per uno stile di vita più rilassato, più immerso nella natura, più ecocompatibile, più vicino ad un “work-life balance” come quello che si ricerca oggi. Puntare sul cicloturismo va, ad esempio, in questa direzione.

Il Covid ci ha segnato anche in questo campo. Dopo il blocco forzato dei viaggi, è aumentata la domanda di uno spazio vitale sicuro e ciò ha aiutato a valorizzare e, in parte, a riscoprire la bellezza dei luoghi di prossimità. Non è un caso che siano aumentati i flussi turistici, ma anche che si sia ripreso il mercato immobiliare delle abitazioni con uno sfogo verde vicino ai laghi. Una vita più compatibile con i ritmi della natura, più “green”, interpreta la ricerca di sostenibilità che caratterizza questi anni. In questo ambito Varese ha grandi carte da giocare. 

Non è un caso che siano aumentati i flussi turistici, ma anche che si sia ripreso il mercato immobiliare delle abitazioni con uno sfogo verde vicino ai laghi. Una vita più compatibile con i ritmi della natura, più “green”, interpreta la ricerca di sostenibilità che caratterizza questi anniNon è un caso che siano aumentati i flussi turistici, ma anche che si sia ripreso il mercato immobiliare delle abitazioni con uno sfogo verde vicino ai laghi. Una vita più compatibile con i ritmi della natura, più “green”, interpreta la ricerca di sostenibilità che caratterizza questi anni

Un rapporto con la natura di tutto spessore: basti pensare che, solo per il suo capoluogo di Provincia, Varese si colloca al 27° posto a livello nazionale e 4° tra i capoluoghi lombardi per la densità di verde storico (ossia la superficie coperta da ville, giardini e parchi urbani di pregio storico-artistico per 100 metri quadrati di superficie urbanizzata), secondo i dati di Istat; per quanto riguarda l’intera provincia, secondo i dati del Ministero dei Trasporti, Varese è la prima in Lombardia nel trasporto lacuale, con una flotta in esercizio (36 natanti) pari al 29% del totale regionale, una lunghezza delle linee esercitate (120 km) pari al 26% del totale regionale e una dotazione di posti passeggeri (13.451) pari al 35% del totale lombardo. 

Un indice di sportività altrettanto significativo (sempre tra i primi 9 posti nelle rilevazioni de Il Sole 24 Ore degli ultimi anni), rafforzato dall’importanza di Varese nelle Olimpiadi di Tokyo tenutesi nel 2021, con un medagliere di tutto rispetto: un oro nel canottaggio di coppia pesi leggeri femminile per Federica Cesarini (assieme alla cremonese Valentina Rodini), un argento nel sollevamento pesi 64kg femminile per Giorgia Bordignon di Gallarate, un bronzo nel 100 metri nuoto rana maschile per Nicolò Martinenghi di Varese. Un agonismo affiancato alla possibilità di praticare tanti sport a contatto con la natura: la vela lungo i laghi, il canottaggio, dove abbiamo uno dei campi gara più apprezzati al mondo, il volo, da quello a vela con alianti, a quello con parapendio e deltaplano di cui ospiteremo i campionati mondiali del 2025, il kitesurf praticato sopra Maccagno. Senza dimenticare il Nordic Walking nel Nord della Provincia, il recupero di cammini “religiosi” come quello del Ceresio che, grazie a tanti appassionati, si stanno rivalorizzando.

A fianco alle eccezionali potenzialità legate alla vocazione sportiva, si stanno sviluppando anche iniziative di valorizzazione culturale. Dalla grande presenza del Fai, che proprio dal monastero di Torba ha preso avvio. Sino a Villa Panza con il suo museo, a quel piccolo gioiellino di Villa Bozzolo, un luogo di delizie nel mezzo della Valcuvia. Ai musei di arte come il MA*GA che proprio in questi giorni ospita la mostra di Andy Warhol. Ai musei del volo: da quello dell’elicotteristica di Augusta (ora Leonardo Elicotteri) a quello di Volandia che vanta una collezione di velivoli di tutto rispetto, alle raccolte di cimeli del volo come quella personale della Secondo Mona che ha recentemente recuperato anche Villa Hermann. Al museo della cultura industriale legata al tessile di Busto Arsizio, alla raccolta di opere in “plastica” della Mazzucchelli a Castiglione Olona.

Senz’altro se ne sono dimenticati alcuni, considerata la ricchezza di offerta industriale locale. Ma è per dire che ci sono tutti gli elementi per costruire una piccola patria del “green living”, capace di conciliare vivibilità, rapporto con la natura ed interessi culturali, un luogo dove vivere con ritmi sostenibili in armonia con il contesto. Una “Repubblica” i cui colori bandiera sono il verde dei monti, l’azzurro dei laghi ed il bianco delle montagne innevate che si vedono come prima immagine entrando in Varese. Un territorio da vivere a dimensione di individuo. 

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