Storie di startup per una nuova manifattura
C’è chi ha inventato un processo produttivo sostenibile, conveniente e scalabile per estrarre cellulosa da scarti agroalimentari. Chi progetta dirigibili a guida autonoma, per analisi ge
C’è chi ha inventato un processo produttivo sostenibile, conveniente e scalabile per estrarre cellulosa da scarti agroalimentari. Chi progetta dirigibili a guida autonoma, per analisi geofisiche e ispezioni di infrastrutture nel settore energetico. E chi realizza prodotti e soluzioni basati sull’Intelligenza Artificiale accessibili e utili per altre realtà imprenditoriali. Questi i campi di business di We Are Bi-Rex, FloFleet, AI Know You, 3 startup innovative lombarde
Non si può parlare di innovazione senza pensare alle startup, definite dal vocabolario “organizzazioni di recente creazione che mirano a diventare grandi imprese con un business model scalabile e unico”. Quello che sta alla base di questo tipo di aziende è, infatti, un’idea nuova, capace di traghettare verso strade poco battute ed inesplorate imprenditori in erba, carichi di entusiasmo e progettualità sfidanti. È in questo quadro che Confindustria Varese, insieme al proprio Gruppo Giovani Imprenditori, ha deciso di lanciare un contest nell’ambito del progetto “Start Up Your Ideas”, portato avanti all’interno del Piano Strategico #Varese2050 per alimentare il fermento imprenditoriale del territorio. Obiettivo del concorso: premiare la migliore startup innovativa e tecnologica della Lombardia, stimolando così intuizioni d’impresa e fornendo ad altri startupper esperienze e occasioni di networking per concretizzare i propri progetti.
Ad aggiudicarsi il gradino più alto del podio, We Are Bi-Rex, realtà milanese nata dall’incontro di due donne che, un po’ per gioco e un po’ per fortuna, hanno deciso di iniziare a lavorare insieme, arrivando ad un’idea imprenditoriale che ha già incontrato, in pochi mesi, parecchi riscontri positivi. “Io e la mia socia Monica Ferro – racconta la Ceo e co-founder Greta Colombo Dugoni – abbiamo dato vita, insieme ad un team di 15 persone in totale, a un processo produttivo innovativo, sostenibile, conveniente e scalabile per estrarre cellulosa da scarti agroalimentari, come birra e caffè o gusci di gamberi. Lo scopo della nostra startup è produrre carta e bioplastica sostenibile e lo facciamo utilizzando solventi eutettici (Deep Eutectic Solvents – DES) progettati appositamente per trattare biomasse agricole e alimentari, che consentono l’estrazione di cellulosa e chitina dagli scarti”. Il risultato sono nuove fibre, totalmente green, pensate per il settore del packaging e della carta, prodotte con un procedimento del tutto circolare.
“Ogni scarto agroalimentare, che si tratti di crusca, agrumi oppure pomodori, può diventare materia prima – spiega di nuovo il Ceo di We Are Bi-Rex –. Il nostro processo promuove la circolarità: tradizionalmente, per lo smaltimento dei rifiuti, verrebbero utilizzati degli inceneritori, mentre noi, quegli stessi scarti siamo in grado di valorizzarli, contribuendo così ad una riduzione pari al 70% delle emissioni di anidride carbonica che verrebbe generata utilizzando il tradizionale metodo di smaltimento”. We Are Bi-Rex, partita ad inizio 2024, al momento è in grado di fornire 150 tonnellate di carta al giorno ed ha in programma, entro la fine dell’anno, di produrre la prima carta igienica al mondo fatta con fibra di crusca. “Ad oggi abbiamo completato il processo di industrializzazione: siamo riusciti ad ottenere il primo cartoncino, la prima carta e le prime stoviglie, realizzate interamente su scala industriale. L’obiettivo è portare i nostri prodotti sul mercato nel più breve tempo possibile. Cerchiamo aziende interessate ad implementare i nostri prodotti”, precisa Greta Colombo Dugoni.
FloFleet, altra finalista, sempre di Milano, del contest indetto dalla Confindustria varesina, è invece specializzata in un campo del tutto differente: la progettazione di dirigibili a guida autonoma. “La nostra startup è nata da un gruppo di amici dell’Università, che hanno deciso di imbarcarsi in un processo e in un’impresa decisamente importante, legata al mondo dell’aeronautica e del volo autonomo, che è la specializzazione che ci lega”. A raccontare la genesi di FloFleet è il Ceo Andrea Cecchi, che spiega come l’intuizione sia partita da una riflessione ambientale: “Cercavamo un metodo più ecologico per realizzare analisi geofisiche e ispezioni di infrastrutture nel settore energetico, che attualmente immettono nell’ambiente, ogni anno, circa 3 tonnellate di anidride carbonica. Abbiamo perciò pensato ad una possibile soluzione: una nuova tipologia di velivoli, costruiti e progettati appositamente per questo tipo di attività”. Si tratta di dirigibili elettrici a guida autonoma in grado di effettuare analisi geofisiche più precise, rispetto a quelle di aerei ed elicotteri, attraverso l’impiego di tecnologie all’avanguardia, che hanno anche il vantaggio di ridurre costi e impatti ambientali. “I velivoli FloFleet sono un’alternativa economicamente vantaggiosa rispetto ai mezzi che vengono abitualmente utilizzati, con spese operative fino al 50% più basse. Inoltre, sono in grado di ridurre di 10 volte le interferenze elettromagnetiche con i sensori, garantendo dati più accurati e affidabili, essenziali per la mappatura dei terreni”, precisa Cecchi. Obiettivo futuro per la startup milanese? “Diventare un punto di riferimento per quanto riguarda il volo autonomo e la produzione di velivoli, per poi riuscire a far diventare i nostri prodotti mezzi con cui poter effettuare monitoraggi e trasporti su larga scala”, confessa il Ceo di FloFleet.
Arriva da Varese, invece, AI Know You, una startup innovativa che si occupa di realizzare prodotti e soluzioni basati sull’Intelligenza Artificiale che siano facili, accessibili e soprattutto utili per altre realtà imprenditoriali. “Mettiamo tutte le nostre competenze e la nostra passione al servizio dei nostri clienti, che vogliamo rimettere al centro dell’attenzione, anche grazie alla tecnologia”, racconta il Founder & Board Member Mirko Puliafito. AI Know You, nata nel 2021 da un’intuizione del suo fondatore, forte di una lunga esperienza nell’ambito del customer service, ha ideato una piattaforma in grado di “ascoltare”, attraverso un algoritmo proprietario di analisi della conversazione, le interazioni tra i brand e la propria clientela. Il risultato è un quadro completo della brand reputation di una determinata realtà, con tanto di insights su cui andare ad agire. “In altre parole, questa sorta di grande orecchio, l’AI, ascolta le conversazioni, che possono essere telefoniche, social o anche email e restituisce all’azienda un’idea di cosa stiano dicendo i propri clienti, sotto vari aspetti – spiega Puliafito –. Lo step successivo è una classificazione delle informazioni ottenute dall’attività di ascolto, a cui segue la generazione automatica, grazie all’Intelligenza Artificiale Generativa, di risposte per la clientela”.
L’obiettivo di questa tecnologia è, in primis, risolvere le principali problematiche relative ad un prodotto, come, ad esempio, quando verrà consegnato, in modo tale da migliorare il rapporto cliente-fornitore. “Cerchiamo, grazie al lavoro di questa startup, di fornire delle idee, degli indicatori ai brand che ci hanno scelto, permettendo loro di liberare del tempo da dedicare ad attività a più alto valore aggiunto, come ad esempio la vendita o l’organizzazione della produzione”, precisa il Founder & Board Member di AI Know You. All’orizzonte un progetto altrettanto ambizioso: “La nostra aspirazione è quella di continuare a crescere: oggi siamo una realtà che fattura circa mezzo milione di euro e ci stiamo spingendo verso l’introduzione di alcuni nuovi servizi, in grado di avvicinare, sempre di più, l’uomo e l’Intelligenza Artificiale”, conclude Mirko Puliafito.
Per saperne di più
- I numeri dell’innovazione a Varese
- La nuova casa degli startupper
- L’industria alla sfida dell’open innovation
- Le idee d’impresa hanno bisogno di più venture capital
- I punti di svolta del manifatturiero
- Quando l’impresa genera impresa
- La trama della storia di Fazzini
- Glossario dell’innovazione