Sentieri di Pace
Svariati, in tutta Italia, gli itinerari che commemorano le vicende delle due Guerre Mondiali: Varese non fa eccezione. Tra reperti, fortificazioni e le trincee che avrebbero dovuto difendere il Paes
Svariati, in tutta Italia, gli itinerari che commemorano le vicende delle due Guerre Mondiali: Varese non fa eccezione. Tra reperti, fortificazioni e le trincee che avrebbero dovuto difendere il Paese durante il primo grande conflitto. Nel Varesotto sono 9 i percorsi escursionistici che guidano alla scoperta dei segreti della Linea Cadorna, la cosiddetta “Frontiera Nord”, costruita come sistema di fortificazioni lungo il confine settentrionale italiano a partire dal 1915, mai divenuto campo di battaglia
Sono diversi i Sentieri della Pace in Italia. Ognuno, in modo differente, ricorda e commemora un capitolo importante della storia italiana. E la provincia di Varese non fa eccezione, con alcuni dei percorsi più affascinanti dedicati a questo tema. Parliamo del Sentiero della Pace in Valcuvia, in una delle valli oggi più verdi e wild del territorio, testimone silenzioso di un momento storico. A questo si aggiunge un piccolo museo nel centro del paese, per conoscere da vicino e in loco, la storia e le vicissitudini legate alla Linea Cadorna, la cosiddetta “Frontiera Nord” della Grande Guerra.
Il Sentiero della Pace legato alla Linea Cadorna, in realtà, in provincia di Varese abbraccia ben 9 itinerari, tutti a Nord al confine con la Svizzera. Percorsi contraddistinti dalla segnaletica gialla e rossa (ovvero della Linea Cadorna) che accompagnano attraverso antiche fortificazioni e le famose trincee che hanno caratterizzato lo svolgersi della Prima Guerra Mondiale in queste valli. Ma facciamo un passo indietro nel tempo.
La Linea Cadorna
La Linea Cadorna, conosciuta anche come Frontiera Nord, fu un sistema di fortificazioni difensive costruito lungo il confine settentrionale italiano durante la Prima Guerra Mondiale. Prende il nome dal generale Luigi Cadorna, che ne fu il principale ideatore e supervisore. La linea di difesa si estendeva per circa 150 chilometri, dal Lago Maggiore fino al Passo dello Stelvio, coprendo una vasta area del Nord Italia. L’obiettivo principale era proteggere il confine italiano da eventuali invasioni da parte delle forze austro-ungariche e tedesche durante la Prima Guerra Mondiale. Per questo, la Frontiera Nord comprendeva un complesso sistema di trincee, bunker, postazioni di artiglieria, strade militari e altre strutture difensive progettate per ostacolare l’avanzata nemica. I lavori di costruzione iniziarono nel 1915 e coinvolsero migliaia di soldati e operai. La realizzazione delle fortificazioni richiese un ingente dispiegamento di risorse e un notevole sforzo logistico. Nonostante la sua imponenza, la Linea Cadorna non fu mai messa alla prova durante la Prima Guerra Mondiale, poiché il fronte italiano rimase prevalentemente stabile. Durante la Seconda Guerra Mondiale, le fortificazioni sul Monte San Martino furono teatro di un importante scontro tra i partigiani e i tedeschi, la “Battaglia di San Martino”.
Oggi, i resti della Linea Cadorna rappresentano un significativo patrimonio storico e culturale. Molte delle strutture difensive sono ancora visibili e visitabili e offrono agli esploratori l’opportunità di scoprire e comprendere meglio questo rilevante capitolo della storia italiana. Luoghi come il Museo della Frontiera Nord di Cassano Valcuvia contribuiscono a preservare la memoria di questo imponente sistema difensivo e delle vicende ad esso legate.
9 itinerari da vivere
Oggi il Sentiero della Pace ripercorre questi luoghi storici, offrendo passeggiate nei boschi lombardi sulle orme delle due Guerre Mondiali. Sono disponibili 9 percorsi che permettono di esplorare le fortificazioni e rivivere in parte l’esperienza quotidiana dei soldati.
Per conoscere questo capitolo della storia d’Italia si possono infatti percorrere diversi itinerari turistico-didattici, dai più impegnativi ai più semplici alla portata di tutti. Questi sono: da Santa Maria del Monte al Forte di Orino; Viggiù – Monte Orsa e Monte Pravello; Porto Ceresio – Monte Derta – Bocchetta Stivione; Marzio – Monte Piambello – Bocchetta dei Frati; Viconago – San Paolo – Monte La Nave; Montegrino Valtravaglia – Monte Sette Termini; San Michele – Monte Pian Nave; Cassano Valcuvia – Monte San Martino; l’anello base di Cassano Valcuvia.
Proprio a Cassano Valcuvia si trovano due importanti tratti della Linea Cadorna: uno vicino alla chiesa di San Giuseppe e l’altro sulle pendici del Monte San Martino. Questi tratti sono costituiti principalmente da trincee, postazioni di combattimento e gallerie scavate nella roccia.
L’anello base è lungo circa 5 chilometri. In un paio d’ore si può percorrere tranquillamente, visto anche lo scarso dislivello (si parla di circa 160 metri). Al tempo di percorrenza vero e proprio però sono da aggiungere le soste e le visite alle diverse fortificazioni e trincee che si troveranno lungo il cammino. Tra i principali manufatti: il ridotto di San Giuseppe, il sistema fortificato delle località Visighee e il Büs e Bocc, una località pianeggiante dove cominciano a vedersi molte fortificazioni e manufatti della Linea Cadorna.
L’anello base
Per partire, si può lasciare l’auto nel parcheggio di fronte al Municipio di Cassano Valcuvia, in piazza IV Novembre. Si inizia con una breve camminata verso il colle di San Giuseppe, una collina fortificata a Est del paese. Seguendo i segnali, si trova un sentiero poco impegnativo che porta alla Chiesa di San Giuseppe e alle sue cappelle della Via Crucis.
Giunti al colle, è possibile esplorare il Ridotto, un complesso di trincee e passaggi sotterranei situati sotto la chiesa. Questi cunicoli, illuminati artificialmente e accessibili solo con visite guidate, presentano numerose postazioni per fucilieri, depositi di munizioni e punti di fuoco per mitragliatrici.
Scendendo verso Cassano Valcuvia e poi a circa 150 metri, svoltando a destra, ecco un sentiero che conduce rapidamente a un altro sistema di fortificazioni, composto da postazioni situate in località “Donata”. Tornando in paese, si attraversa il parco Marco Giani e ci si addentra nel centro storico. Seguendo sempre le indicazioni, dopo poco si toccherà una strada sterrata che incrocia poi una strada militare lastricata. Risalendo quest’ultima, si arriva alla località Büs e Bocc. Oltrepassata la radura, si inizia l’esplorazione dei primi manufatti della Linea Cadorna: gallerie, trincee e postazioni di tiro. Da qui, è possibile godere di un panorama verdissimo sul centro di Cassano Valcuvia e sulla collina di San Giuseppe. Proseguendo lungo il percorso, si giunge in località Visighee. Salita la scalinata che porta a una postazione per bombarda e ai camminamenti superiori, percorrendoli, si raggiunge una pista forestale e svoltando a destra in direzione Cassano, si scende rapidamente verso il centro del paese, mantenendo sempre la stessa direzione.
Il Museo della Frontiera Nord
A Cassano Valcuvia si trova anche il Centro Documentale “Frontiera Nord Linea Cadorna”, un importante museo che raccoglie testimonianze legate alla costruzione della Linea Cadorna e alle battaglie della Seconda Guerra Mondiale. Il museo è stato creato grazie alla generosità della famiglia del partigiano Marco Giani. Le prime sale del museo illustrano le caratteristiche e lo sviluppo delle opere di fortificazione, ma al suo interno si trovano anche documentazioni sulla Battaglia di San Martino, sezioni dedicate alla geologia, geomorfologia, fauna, flora e aspetti naturalistici del territorio della Valcuvia e molto altro.
QUANDO ANDARE
Per esplorare fortificazioni e strutture militari nascoste nella natura bisogna considerare attentamente la stagione migliore, dato che alcuni percorsi sono situati in montagna e nel bosco. La primavera offre senza dubbio condizioni ottimali, poiché il fogliame non ha ancora raggiunto la massima estensione, garantendo così una buona visibilità. L’autunno presenta una situazione ambivalente: se da un lato la caduta delle foglie agevola l’identificazione dei manufatti nei boschi, dall’altro l’accumulo di fogliame sui sentieri può celare pericolosi avvallamenti. L’inverno, con le sue giornate brevi e il rischio di sentieri ghiacciati, richiede particolare cautela durante le escursioni. In estate, infine, la vegetazione può ostacolare l’accesso ad alcuni siti di interesse, ma è talmente rigogliosa e ombrosa da regalare un’esperienza affascinante e rinfrescante. L’importante è scegliere il percorso più adatto alla stagione e alla propria preparazione. È possibile scaricare percorsi, cartografia, mappe virtuali e schede tecniche sul provincia.va.it/lineacadorna.
Le foto di questa gallery sono del fotografo Domenico Semeraro