Se ad aumentare è anche il costo del denaro
La crisi energetica, lo scenario inflazionistico, le tensioni internazionali. Ma non solo. A preoccupare le imprese c’è anche la possibilità che il ritocco dei tassi da parte dell
La crisi energetica, lo scenario inflazionistico, le tensioni internazionali. Ma non solo. A preoccupare le imprese c’è anche la possibilità che il ritocco dei tassi da parte delle banche centrali riporti sulla scena un incremento degli interessi sui finanziamenti oggi ai minimi storici. Le richieste di Univa e il ruolo che può giocare Mediocredito Centrale nella fase post-Covid
Una forchetta che va da un minimo dell’1,1% per i finanziamenti degli investimenti a 60 mesi, ad una punta massima del 4% per il finanziamento della liquidità a lungo termine. Sono questi i livelli dei tassi di interesse che si registrano sul territorio secondo l’ultima indagine sul credito svolta dall’Unione degli Industriali della Provincia di Varese. “C’è, però, da chiedersi – è il dubbio del Presidente di Univa, Roberto Grassi – quanto potremo ancora godere di questo basso costo del denaro. Comincia a serpeggiare tra gli imprenditori anche questa preoccupazione. La tempesta già oggi perfetta, a causa dei rincari energetici, potrebbe acquisire ancora più forza se le nostre marginalità fossero messe in crisi anche da incrementi di difficoltà e di costi nell’accedere ai finanziamenti”. Lo scenario inflazionistico e le preoccupazioni delle imprese per un conseguente aumento del costo del credito hanno fatto da sfondo ad un recente webinar. Un appuntamento che ha rappresentato l’avvio dell’edizione 2022 del ciclo d’incontri “Approfondimenti di Finanza – Scuola d’impresa”, organizzato ormai da dieci anni consecutivi da Univa per accompagnare le aziende nell’innovazione della finanza d’impresa. Titolo dell’evento digitale di debutto: “Mediocredito Centrale e Fondo di Garanzia: le prospettive dei sostegni alle imprese nella fase post pandemica”. All’incontro sono intervenuti, insieme al Presidente di Univa, anche il Presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana; l’Amministratore Delegato di Mediocretico Centrale Spa, Bernardo Mattarella; il Presidente dell’Organismo di Controllo di Mediocredito Centrale Spa, Ignazio Parrinello. A moderare: il responsabile dell’Area Credito e Finanza di Univa, Marco Crespi.
“Di fronte ad un quadro congiunturale sempre più complesso – spiega il Presidente di Univa, Roberto Grassi – il sostegno che il sistema produttivo si attende dal sistema finanziario è fatto di tempistiche di risposta rapide e riduzione della burocrazia: le imprese devono far fronte a costanti e repentini cambi di scenario, il sistema del credito deve mettere in atto strumenti e processi adeguati ai tempi moderni. Soluzioni finanziarie personalizzate per le diverse esigenze delle imprese: ogni settore, ma meglio ancora ogni filiera, opera con logiche differenti, la standardizzazione rischia di essere un freno a processi di cambiamento in atto nel riposizionamento nelle catene del valore, nella digitalizzazione e nell’implementazione di politiche di sostenibilità. Supporto in caso di momentanee e circoscritte difficoltà finanziarie: di fronte all’erosione delle marginalità serve flessibilità e capacità di giudizio sui fondamentali delle aziende. Non far ricadere l’inevitabile e prossimo incremento del costo del denaro unicamente sulle imprese. Adeguate azioni di sostegno alla finanza di impresa per fronteggiare da subito l’impennata dei prezzi delle forniture energetiche”. L’appello del sistema produttivo varesino, precisa Grassi, è rivolto a Mediocredito Centrale (“che ha saputo stare al fianco delle imprese durante le fasi più acute della pandemia e che ancor di più oggi può essere un asset strategico nella tenuta del nostro sistema economico”); alle istituzioni (“Regione Lombardia e il suo braccio finanziario, Finlombarda, in primis”); al sistema bancario (“a cui, in questa fase di forte trasformazione che sta vivendo, chiediamo di non perdere il contatto con l’economia reale e con i territori”).
Ignazio Parrinello: “I Basket Bond possono fare da volano per programmi territoriali o provinciali di emissioni di bond. Inflazione e costi energetici hanno aggravato la situazione. Bisogna investire e ristrutturarsi per ripartire”
L’appello è stato accolto dai rappresentanti di Mediocredito Centrale, il cui Fondo di Garanzia ha avuto un ruolo centrale nella tenuta del sistema produttivo anche a Varese. Lo certificano sia i dati di Univa, secondo i quali, il 70% delle imprese varesine ha potuto contare su nuovi affidamenti o incrementi dei fidi grazie all’intervento del Fondo, sia i dati che snocciola l’Ad, Bernardo Mattarella: “In provincia di Varese tra marzo 2020 e febbraio 2022 siamo intervenuti su 39.760 operazioni, per un importo finanziario sul territorio pari a 3,4 miliardi di euro e un importo medio a operazione di 110mila euro”. Per la fase post- Covid, invece, secondo Ignazio Parrinello, “le direttrici sulle quali si muoverà l’attività del fondo saranno la ricapitalizzazione delle aziende, il ricorso a finanziamenti di medio-lungo termine, formule di finanza alternativa”. Tra queste i cosiddetti Basket Bond. “Un sistema di finanza innovativa – spiega Parrinello – in grado di fare da volano per programmi territoriali o provinciali di emissioni di bond. Inflazione e costi energetici hanno aggravato la situazione. Bisogna investire e ristrutturarsi per ripartire. Sono fondamentali velocità e tempestività con la quale le aziende potranno disporre delle risorse finanziare”.
L’obiettivo deve essere quello di non far perdere lo slancio che l’Ufficio Studi di Univa registra nella propensione agli investimenti delle imprese varesine. Da una recente analisi emerge infatti che: il 79% delle imprese manifatturiere varesine ha investito nel corso del 2021; il 54% lo ha fatto impiegando risorse maggiori rispetto agli anni passati; il 79% continuerà a investire nel corso del 2022; la maggior parte degli investimenti delle imprese nel 2022 si concentreranno sui fronti della digitalizzazione (nel 50% dei casi) e nella sostenibilità (44%). “Questi i driver di sviluppo su cui stanno puntando le imprese e sui quali si aspettano il sostegno del mondo finanziario: digitalizzazione e sostenibilità”, chiosa il Presidente di Univa, Roberto Grassi.
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