Nuovi modelli di business per la manifattura
Sono 10 le raccomandazioni che i ricercatori del World Manufacturing Forum hanno stilato per tracciare le vie da intraprendere per lo sviluppo delle attività produttive. Un percorso obbligato
Sono 10 le raccomandazioni che i ricercatori del World Manufacturing Forum hanno stilato per tracciare le vie da intraprendere per lo sviluppo delle attività produttive. Un percorso obbligato per l’industria globale che si trova a dover riaffermare il proprio ruolo ripartendo da tecnologia, persone, sicurezza informatica e gestione dei dati
Trasformazione digitale. Modelli di economia circolare. Intelligenza Artificiale. A cui bisogna aggiungere capitale umano e competenze sull’analisi dei dati. L’attività manifatturiera globale, dopo gli ultimi tre anni, caratterizzati da eventi che l’hanno messa a dura prova, deve ricominciare da zero. Una ripartenza. Fatta di nuovi obiettivi e sempre più incalzanti traguardi da raggiungere. Con lo scopo di riaffermare la propria forza: quella di essere la spina dorsale dell’economia mondiale. A dettare quali siano le priorità future per l’industria manifatturiera è il Report “New business models for the future of manufacturing” presentato durante l’undicesima edizione del World Manufacturing Forum, l’evento internazionale, che si tiene ogni anno in Lombardia, dedicato al settore e che riunisce imprenditori, istituzioni, manager e rappresentanti del mondo accademico. Più di 600 i partecipanti dell’ultimo appuntamento che si è tenuto lo scorso novembre negli spazi dell’azienda bergamasca Sdf di Treviglio.
Ad organizzarlo, la World Manufacturing Foundation, una piattaforma istituita nel 2018 da Confindustria Lombardia, Politecnico di Milano e Intelligent Manufacturing System, con lo scopo di valorizzare e diffondere la cultura industriale in tutto il mondo. “Nell’edizione di quest’anno abbiamo voluto focalizzarci sui nuovi modelli di business – ha affermato Marco Taisch, Presidente del Comitato scientifico del Wmf – che in un contesto di estrema instabilità geopolitica, dei mercati e delle innovazioni non possono che essere l’unica risposta delle imprese per rimanere competitive a livello internazionale”. Lo studio del Wmf ha visto la partecipazione di 20 esperti provenienti da tutto il globo. Professionisti che hanno stilato 10 raccomandazioni per indirizzare e tracciare nuove vie da intraprendere. Un percorso obbligato per la manifattura e le sue persone fungendo da catalizzatore per il cambiamento industriale.
Adottare un approccio all’innovazione incentrato sul cliente per favorire la fidelizzazione e promuovere la crescita; creare proposte di valore sostenibili basate sulla “triple bottom line” (sostenibilità ambientale, sociale ed economica) per un margine competitivo; puntare al valore personalizzato e customizzato di massa per creare maggiori benefici ai consumatori; sviluppare nuovi canali di vendita per flussi di entrate ibridi; promuovere legami più stretti attraverso la creazione di migliori relazioni con i clienti; liberare il valore potenziale sfruttando l’Intelligenza Artificiale e i data analytics per nuovi flussi di entrate; bilanciare le risorse chiave per evitare la sovra e sotto stima delle operazioni sostenibili; dare priorità alle produzioni di prossimità e rafforzare le competenze principali per l’agilità e la sostenibilità del mercato; ampliare le partnership oltre i confini attuali delle catene del valore per prepararsi a nuovi rischi e sfide; superare le barriere agli investimenti per stabilire relazioni basate sulla fiducia e liberare il flusso di cassa dagli asset. Queste le priorità che gli esponenti del Wmf indicano al mondo politico, agli imprenditori e alla società.
“L’enorme trasformazione che l’industria manifatturiera globale sta vivendo in questi anni è frutto di quattro fattori concomitanti: continua accelerazione delle tecnologie disponibili, crescente consapevolezza sulla rilevanza degli obiettivi di sostenibilità, disponibilità di risorse energetiche, dati e materie prime, nuovi assetti geopolitici – ha dichiarato Diego Andreis, Presidente della World Manufacturing Foundation –. Questi elementi si intrecciano andando ad influenzare scelte e investimenti delle aziende contribuendo a delineare i modelli di business del futuro”. Creare una forza lavoro che si basi sul design thinking (capacità di risolvere problemi complessi utilizzando una visione e una gestione creativa), sull’esperienza utente e sulle relazioni con i clienti sembra essere un aspetto cruciale. Da qui anche la necessità di prestare attenzione agli aspetti legati alla privacy: “Bisogna adottare politiche trasparenti sui dati e misure di sicurezza informatica” si legge tra le righe del Report. Secondo gli esperti del Wmf, “bisogna conoscere il comportamento dei consumatori e analizzare le tendenze per anticipare e soddisfare i clienti. Per farlo, è necessario implementare sistemi che facilitino la personalizzazione su larga scala, dalla progettazione modulare alle tecniche di produzione avanzate”. Le imprese hanno bisogno di strumenti e competenze per progettare proposte di valore. Ma questo non basta. “Deve esserci un contesto normativo favorevole, che incoraggi l’innovazione rispettando le norme sulla protezione dei consumatori”.
Le realtà manifatturiere devono sfruttare tutte le competenze interne di cui sono in possesso: aspetti comunicativi, tecnici, adattabilità, strategie di marketing e vendita, per raggiungere il mercato globale attraverso canali di sbocco sempre più ibridi. “Non bisogna sottovalutare l’aspetto della sicurezza – sottolinea il Report –. Ai clienti dovrebbe essere data la sicurezza di utilizzare canali di vendita digitali o ibridi determinando le autorizzazioni e i livelli di accesso appropriati”. Sviluppo dell’Intelligenza Artificiale e analisi dei dati: “Sono elementi fondamentali per valutare l’affidabilità dei processi e affrontare in modo proattivo i problemi” sostengono i ricercatori. Capacità analitica e adattamento ai cambiamenti: questi altri elementi chiave per anticipare e affrontare tutte le sfide che attendono la manifattura. “A livello di tecnologia – si legge nel Report – servono robusti strumenti di analisi predittiva che consentano un processo decisionale informato, così come tecnologie agili e sistemi avanzati di supply chain che supportino l’adattabilità necessaria per l’efficientamento delle risorse messe in campo”. Non è solo questione di resilienza. Servono nuovi modelli di business. Ma anche la consapevolezza di doversi muovere all’interno di sistemi più sostenibili, che possano garantire un accesso sicuro alle principali risorse legate alla crescita competitiva: le persone e la tecnologia.
Il decalogo per la manifattura del futuro
1. Adottare un approccio all’innovazione incentrato sul cliente per favorire la fidelizzazione e promuovere la crescita.
2. Creare proposte di valore sostenibili basate sulla “triple bottom line” per un margine competitivo.
3. Puntare al valore personalizzato e customizzato di massa per creare maggiori benefici ai consumatori.
4. Sviluppare nuovi canali di vendita per flussi di entrate ibridi.
5. Promuovere legami più stretti attraverso la creazione di migliori relazioni con i clienti.
6. Liberare il valore potenziale sfruttando l’Intelligenza Artificiale e i data analytics per nuovi flussi di entrate.
7. Bilanciare le risorse chiave per evitare la sovra e sottostima delle operazioni sostenibili.
8. Dare priorità alle produzioni di prossimità e rafforzare le competenze principali per l’agilità e la sostenibilità del mercato.
9. Ampliare le partnership oltre i confini attuali delle catene del valore per prepararsi a nuovi rischi e sfide.
10. Superare le barriere agli investimenti per stabilire relazioni basate sulla fiducia e liberare il flusso di cassa dagli asset.