Lo yoga in azienda migliora il lavoro

Metodo per raggiungere l’equilibro spirituale, pratica per mantenere sano il corpo o moda del momento? La verità è che lo Yoga, disciplina orientale dal fascino misterioso, conquista ogg

Metodo per raggiungere l’equilibro spirituale, pratica per mantenere sano il corpo o moda del momento? La verità è che lo Yoga, disciplina orientale dal fascino misterioso, conquista oggi sempre più fedelissimi. Il perché lo abbiamo chiesto a due varesini, insegnanti di yoga eccellenti: Elena Emilitri, pedagogista, e Lorenzo Martinelli, presidente dell’Associazione Vikalpa e coordinatore regionale della YANI Yoga Associazione Nazionale Insegnanti, insieme autori del volume recentemente edito dal Corriere della Sera “ASANA V, gradualità e adattamenti nelle posture”.

 

Quanto è praticato lo yoga a Varese?

Voi siete insegnanti esperti, con un curriculum di tutto rispetto, e conoscete bene anche il territorio: lo yoga è un fenomeno evidentemente sempre più diffuso nel mondo ma com’è, o è cambiato, lo scenario nella nostra provincia?

La provincia di Varese rispecchia, di fatto, quella che è una tendenza più globale, che arriva dal mondo anglosassone e statunitense e che vede la pratica dello Yoga come un’attività pressoché quotidiana per molte persone. Anche la cultura mainstream riporta ormai costantemente rimandi ad una pratica yoga (nelle pubblicità, nei film..), pratica che non appartiene più ad un immaginario “esotico”  di cui sono custodi  figure ascetiche ma piuttosto ad un’idea di  benessere  legato alla forma fisica, ad una vita più “naturale” e così via.

Quindi secondo voi è questa esigenza di naturalezza ad aver avvicinato molti allo Yoga e ad averne fatto quasi – passate il termine – una moda?

Vent’anni fa, quando abbiamo iniziato a praticare Yoga, la disciplina era seguita da un numero abbastanza ristretto di persone e, in molti, casi ciò che le aveva portate ad avvicinarsi era una qualche forma di ricerca personale più che uno stile di vita vero e proprio. Oggi, invece, le persone attratte dallo Yoga spesso inseguono un ideale di vita sana, lontana dallo stress quotidiano. In molti casi una pratica costante porta ad avere, in effetti, un sostegno reale per quella che è una vita sempre più intensa e contribuisce a migliorare la salute e la stabilità mentale. Ciò non toglie che lo Yoga possa comunque continuare ad essere un ambito di ricerca privilegiato per la scoperta del sé e l’evoluzione personale.

Intendete dire che ci sono diversi livelli di avvicinamento alla disciplina? Ci sono diversi metodi nella pratica dello Yoga?

Innanzitutto, bisogna ricordare che lo Yoga è una disciplina indiana, pertanto la maggior parte delle scuole tradizionali provengono da lì. Dagli anni ‘30 in poi, alcuni maestri indiani hanno portato i loro insegnamenti in occidente e a loro volta molti occidentali si sono recati in India per motivi di studio e conoscenza così che sono nate molte scuole anche in occidente. Noi ci siamo formati nell’ambito della scuola ETY (Etude et Transmission du Yoga) di Claude Maréchal allievo diretto di Desikachar, uno dei più grandi maestri indiani del ‘900.  E’ un approccio legato alla tradizione che porta in primo piano l’esigenza della “persona” nella sua individualità ed unicità e quindi propone un approccio graduale e puntuale alla pratica.

Vista la pluralità di scuole e approcci, come può una persona che voglia avvicinarsi a questa pratica scegliere un insegnante qualificato?

Ci sono molti insegnati preparati ed indubbiamente un elenco interessante è quello dei soci della YANI  che trovate su www.insegnantiyoga.it. La YANI è la più grande associazione nazionale di insegnanti di yoga ed annovera tra i soci insegnanti di diverse scuole che abbiano compiuto una formazione di almeno 4 anni. Inoltre, negli ultimi anni la YANI, insieme ad altre associazioni, ha promosso la regolamentazione del profilo professionale dell’insegnante attraverso la norma UNI 11661 del dicembre 2016.

 

Lo yoga e il WHP

Abbiamo parlato di singole persone che praticano questa disciplina, ma lo stesso mondo delle imprese tende a proporre al suo interno iniziative volte al benessere individuale e collettivo dei suoi dipendenti. La stessa Unione industriali promuove da anni un progetto dall’evocativo titolo Workplace Health Promotion, in breve WHP. Avete qualche esperienza di insegnamento particolare da riportare?

Uno degli ambiti più interessanti è sicuramente all’interno di strutture aziendali a beneficio dei propri dipendenti. Da qualche anno teniamo un corso presso la “Volvo Group Italia” – azienda che, appunto, fa parte della rete lombarda WHP  – che è molto apprezzato. La possibilità di praticare Yoga sul posto di lavoro (in questo caso in pausa pranzo) permette al dipendente di alleviare lo stress, rigenerare la forza fisica e aumentare la concentrazione mentale. Inoltre, come altre pratiche non competitive, genera uno spirito di condivisione e di gruppo tra i partecipanti utile anche a livello del clima lavorativo”.

 

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