L’impresa di fare sport
Diffondere tra la comunità studentesca una cultura del benessere psicofisico. È con questo obiettivo che è nata alla LIUC di Castellanza una vera e propria società sportiv
Diffondere tra la comunità studentesca una cultura del benessere psicofisico. È con questo obiettivo che è nata alla LIUC di Castellanza una vera e propria società sportiva dilettantistica. Un progetto che, insieme all’offerta didattica, punta ad attrarre studenti da tutta Italia. Alla presidenza di questa nuova realtà è stato nominato l’imprenditore varesino che probabilmente più di altri ha legato il proprio nome allo sport del territorio: Antonio Bulgheroni
Implementare le squadre di calcio, pallavolo e pallacanestro già in essere e introdurne di nuove; sviluppare l’attività sportiva individuale, oltre a promuovere i corsi fitness che, già attualmente, si svolgono nel campus universitario; incentivare il benessere psicofisico che passa dal fare movimento, da una corretta alimentazione e da un modello di vita sostenibile. Ma anche rafforzare il rapporto sempre più stretto con la comunità studentesca chiamata ad “entrare in partita” con la possibilità di usufruire di nuovi spazi a cielo aperto. È con questi obiettivi che è nata LIUC Sport SSD arl, la società sportiva dilettantistica dell’ateneo di Castellanza. A raccontare l’iniziativa è il Presidente di questa nuova realtà, Antonio Bulgheroni. Imprenditore che più di altri ha legato il proprio nome al mondo dello sport sul territorio.
Presidente Bulgheroni, perché la scelta, per un ateneo, di dotarsi di una società sportiva?
La scelta è nata per due principali motivi. Il primo è stato quello di voler aumentare in maniera consistente la partecipazione degli studenti alla pratica dello sport. Il secondo, invece, quello di promuovere corretti stili di vita, non solo attraverso una sana alimentazione o un modello di vita sostenibile, ma anche e soprattutto con il movimento e l’attività fisica. LIUC su questo fronte è impegnata già da tempo con alcune iniziative proposte all’interno del campus universitario. L’istituzione di questa società, però, è la prova tangibile dell’impegno verso questa direzione. L’obiettivo che ci prefissiamo è quello di portare tra i nostri giovani la cultura del benessere psicofisico. In questo modo, nella nostra visione, costruiamo un rapporto sempre più stretto tra Università e comunità degli studenti.
Quali gli obiettivi che la società si pone di realizzare nei prossimi anni? Avete nuove progettualità sulle quali state lavorando?
Da un lato ci sarà il potenziamento e il miglioramento di tutte quelle attività sportive già in essere, come le squadre di pallacanestro, pallavolo o calcio. Daremo maggior risalto anche allo sport individuale o ai corsi di fitness che già attualmente si svolgono all’interno del campus universitario. Stiamo lavorando per realizzare spazi a cielo aperto. Inoltre, metteremo a disposizione dei laureandi convenzioni con varie società sportive del territorio per permettere a tutti di svolgere lo sport che più preferiscono. In questo percorso ci siamo affidati alla società di consulenza Capital Advisory. L’intento è quello di attrarre giovani talenti da tutta Italia. L’attività formativa e didattica rimangono, ovviamente, il cuore di LIUC. Ma sono fortemente convinto che, oggi più che mai, l’Università debba poter essere anche un luogo di aggregazione in cui star bene, sia fisicamente, sia psicologicamente.
Si tratta di una progettualità perfettamente in linea con le nuove tendenze di una società sempre più moderna che pone al centro le passioni e gli hobby delle persone. Quanto è importante fare sport? E soprattutto, da imprenditore, prima ancora che sportivo, “fare gioco di squadra”, è solo una metafora o un mantra che può fare la differenza anche nelle performance?
Facendomi questa domanda, sfonda una porta aperta. Ho sempre fatto sport da giovane, anche durante il periodo universitario. Sci, pallacanestro, nuoto. E più avanti nel tempo mi sono avvicinato anche al golf. I valori, i principi e gli insegnamenti che l’attività sportiva mi ha trasmesso durante la mia gioventù sono stati gli stessi che hanno guidato tutta la mia vita. Soprattutto quella imprenditoriale. Fare movimento fisico non solo aiuta corpo e mente a stare meglio. Ti insegna il concetto di “fare squadra”, di stare insieme con altre persone e di creare basi solide per condividere del tempo in gruppo. E, soprattutto, ti insegna che, spesso, i traguardi non si raggiungono singolarmente ma, appunto, tutti insieme.
Tra le cinque linee d’azione del Piano Strategico #Varese2050 di Confindustria Varese, una cita: “Diventare una ‘wellness destination’, valorizzando l’eccellenza dello sport, le risorse naturali e la qualità della vita del territorio”. LIUC Sport SSD può essere uno strumento anche in questo senso?
Varese ha un grande vantaggio: quello di essere una provincia con una variegata presenza di discipline. Dalla pallacanestro al calcio. Dall’atletica al ciclismo. Dalla pallavolo al canottaggio. Questi sono solo alcuni esempi di eccellenze sportive varesine. Attività che coinvolgono migliaia di sportivi insieme alle loro famiglie. Ecco perché credo che ognuno di noi debba fare la propria parte per creare un territorio che sia il più attrattivo possibile. Un territorio dove scegliere di passare il proprio tempo libero. Tutti abbiamo bisogno di sentirci bene. Mi domando: esiste forse qualcosa di meglio di fare sport in una provincia che ha tante bellezze naturalistiche da offrire?
I prossimi passi
Potenziare gli sport attuali con l’iscrizione della squadra di basket al campionato di serie D, di quelle del volley maschile e femminile alla terza divisione e quella di calcio alla terza categoria. E poi: implementare nuove discipline e attività ludiche e realizzare una grande palestra all’aperto, il più grande playground (basket, volley, fitness) universitario in Italia. Questi i prossimi passi di LIUC Sport. Con vantaggi anche per le imprese che decideranno di investire risorse a supporto di questo sviluppo. Tra gli altri, quello di poter rendicontare l’investimento tra le proprie politiche ESG e accedere alle agevolazioni fiscali ad oggi esistenti: deducibilità del costo al 100% fino ad un importo non superiore a euro 200mila euro di spesa annua sostenuta; detraibilità al 100% dell’Iva in relazione al costo sostenuto nei limiti di 200mila euro.
Per informazioni: mcattaneo@liuc.it