La sanificazione di Retta Via
È possibile mantenere tende, divani e vetri di casa puliti a lungo, purificando gli ambienti in cui questi oggetti si trovano? A rispondere alla domanda sono i sistemi realizzati dall’im
È possibile mantenere tende, divani e vetri di casa puliti a lungo, purificando gli ambienti in cui questi oggetti si trovano? A rispondere alla domanda sono i sistemi realizzati dall’impresa innovativa varesina, nata poco prima del Covid, con lo scopo di sviluppare soluzioni in grado di purificare l’aria attraverso il processo chimico della fotocatalisi con il biossido di titanio. Molte le applicazioni di una tecnologia che può essere utilizzata in diversi settori, dall’edilizia, al tessile fino all’automotive. Con questa storia inizia il viaggio di Varesefocus nel mondo delle startup del territorio
Come sarebbe mettersi ai fornelli, cucinare un saporito piatto di pesce e non doversi preoccupare dell’odore che, immancabilmente, si attacca a vestiti e pareti per giorni? E se poi lo stesso procedimento, in grado di rimuovere non solo le esalazioni maleodoranti provenienti dall’attività culinaria ma tutti gli elementi inquinanti ed i microrganismi presenti in un ambiente, fosse anche capace di eliminare le muffe e di rendere autopulenti le tende, il divano e persino i vetri di casa? Retta Via Srl, startup innovativa varesina attiva nello sviluppo di sistemi per il trattamento dell’aria e per la sanificazione, testa e realizza soluzioni con applicazioni simili e molto altro. “Siamo nati poco prima del Covid – spiega il Presidente del Cda e Titolare Francesco Berti, che, insieme a due amici di infanzia, ha avviato questo progetto, dopo una vita lavorativa trascorsa a fare altro –. Abbiamo messo insieme due ingegneri e un chimico-farmaceutico di lunga esperienza, scoprendo di avere conoscenze comuni sui trattamenti superficiali utilizzabili per migliorare la qualità dell’aria, sia indoor sia all’esterno. È con questo obiettivo che è nata Retta Via, per sviluppare sistemi tecnologici di purificazione dell’aria, partendo dalla fotocatalisi con il biossido di titanio”.
Ed è stata proprio la pandemia ad accelerare le sperimentazioni portate avanti dalla startup di Varese: “All’improvviso tutti si sono resi conto dell’importanza di ciò che respiriamo – sottolinea quasi divertito Berti –. La nostra idea è sempre stata quella di provare a contribuire al miglioramento della qualità dell’aria che ci circonda, trattando le superfici”. Il tutto partendo da componenti già esistenti, che vengono migliorati, potenziati e resi ottimali per diversi e specifici scopi, come spiega di nuovo il Titolare di Retta Via: “Il biossido di titanio ha svariati impieghi, ma per poter essere utilizzato efficacemente per il trattamento delle superfici deve essere reso capace di esercitare la sua azione in modo continuo e duraturo. E per fare ciò è necessario formulare soluzioni innovative specifiche, come ad esempio, quelle su cui stiamo attualmente lavorando per il settore dell’edilizia, del tessile o dell’automotive”.
Ma come funziona, nella pratica, il processo di fotocatalisi? Innanzitutto, partiamo dal nome: il procedimento viene definito “fotocatalisi” perché utilizza, per l’appunto, un catalizzatore, il biossido di titanio, che viene attivato dalla luce, in una procedura molto simile alla fotosintesi clorofilliana. In altre parole, è sufficiente spruzzare il componente attivo sulla superfice che si desidera sanificare e lasciare che questo si “attivi” tramite i raggi Uv e l’umidità, sempre naturalmente presente nell’aria. Da questo momento in poi tutto quello che si poserà sulla superfice trattata verrà “disattivato” e reso inerme. “È in questo modo che le molecole costituenti la matrice di batteri, virus e cattivi odori vengono rese inattive e trasformate in sali, acqua ed anidride carbonica – precisa Francesco Berti –. Le nostre applicazioni non hanno alcun effetto sulle superfici, non le danneggiano, non ne modificano il colore, che si tratti di tendaggi, metalli, oggetti di plastica, specchi e finestre di vetro, la sostanza non cambia. Sulla superfice resta un catalizzatore che promuove la reazione chimica desiderata, ma non vi partecipa e non si consuma: questo gli permette di prolungare l’azione di sanificazione nel tempo”.
Francesco Berti: “Le nostre applicazioni non hanno alcun effetto sulle superfici, non le danneggiano, non ne modificano il colore, che si tratti di tendaggi, metalli, oggetti di plastica, specchi e finestre di vetro, la sostanza non cambia”
I protettivi sviluppati da Retta Via hanno la capacità di preservare oggetti ed ambienti dall’usura, dall’umidità e dagli agenti atmosferici, facilitandone la pulizia. Anche all’esterno, come nel caso dei rivestimenti in pietra per edifici su cui lo sporco semplicemente scivola via, evitando la formazione di muffa. “Il nostro obiettivo – racconta di nuovo Berti – è arrivare anche a realizzare prodotti da banco per il consumatore finale e per la grande distribuzione, ad esempio, per sanificare l’abitacolo della propria auto o la cuccia del cane, ma il percorso è ancora lungo e complicato. Occupandoci di trattamenti superficiali, a partire dalla fotocatalisi, abbiamo poi allargato la nostra attività allo sviluppo di altre soluzioni capaci di rispondere alla necessità di ridurre l’impatto ambientale in diversi settori produttivi quali l’edilizia, il tessile e l’alimentare. Lo scopo è sostituire la chimica tradizionale con nuove molecole di origine biologica ecocompatibile, senza tuttavia obbligare clienti e costruttori di macchinari a modificare le proprie attrezzature. I nostri prodotti innovativi, infatti, si comportano esattamente come quelli tradizionali che sostituiscono e possono essere utilizzati dai macchinari già esistenti. In più, gli operatori che li usano, pur avendo il beneficio di non avere più a che fare con sostanze tossiche, non necessitano di formazione aggiuntiva”.
Sono tante le idee e diversi i progetti portati avanti da Retta Via che, non senza qualche difficoltà, procede innovando prodotti e processi: “Tra i nostri clienti, sparsi un po’ in tutta Italia, c’è chi, dopo aver effettuato insieme a noi una serie di test con esito positivo, sta ora implementando l’utilizzo delle nostre soluzioni all’interno dei propri processi produttivi. Ma questo non avviene senza una certa dose di reticenza: non è semplice superare l’iniziale scetticismo, specialmente in un mercato ricco di offerte e proposte come quello della sanificazione. Per non parlare poi della lunga fase di test attraverso cui passa ogni prodotto marchiato Retta Via. Ci vuole tempo per costruire con i clienti una solida base di fiducia reciproca”. Quello che muove l’innovazione di questa startup è di sicuro la curiosità, come rivela infine il Titolare stesso: “Di base io e i miei soci ci divertiamo, perché ci piace quello che facciamo. Nonostante il passare degli anni, abbiamo ancora il desiderio e forse la presunzione di poter cambiare il mondo. E speriamo di appassionare i giovani con lo stesso fuoco che muove noi, aiutandoli a vedere le cose da un altro punto di vista”.