La ricerca per la vita dell’Insubrias BioPark
È un vero e proprio hub scientifico e tecnologico, quello immerso nel verde a Gerenzano, dedicato al settore biotech. Lo stabilimento, da cui sono nati gli unici due antibiotici, usati ancora
È un vero e proprio hub scientifico e tecnologico, quello immerso nel verde a Gerenzano, dedicato al settore biotech. Lo stabilimento, da cui sono nati gli unici due antibiotici, usati ancora oggi, a livello mondiale, per curare le infezioni da sala operatoria, è dal 2006 di Fondazione Istituto Insubrico (FIIRV). Un’eredità di circa 167mila estratti batterici dalla vecchia proprietà Pfizer, 20mila nuovi ceppi conservati a -80 gradi e 3 nuove molecole scoperte in quasi 20 anni di attività. Racconta il mondo attorno ai quei 55mila metri quadrati, tra spazio all’aperto, laboratori e 14 aziende, il Direttore Generale, Andrea Gambini
Oltre 15mila metri quadrati tra aree predisposte a laboratori e uffici, circa 35mila di spazio verde e servizi, come mensa e posti auto, per un totale di 55mila metri quadrati divisi in 3 edifici. Un auditorium, 4 sale per meeting e convegni, 167mila estratti batterici, ereditati dalla vecchia proprietà, 20mila nuovi ceppi conservati a -80 gradi in copie di 20 e 3 nuove molecole brevettate in quasi 20 anni di attività. Sono i numeri dell’Insubrias BioPark. Un vero e proprio hub scientifico e tecnologico, immerso nel verde a Gerenzano, praticamente al confine con il Parco degli aironi. Stabilimento dell’azienda farmaceutica statunitense Pfizer, fino a che nel 2006 chiuse e, nello stesso anno, la proprietà venne rilevata dalla FIIRV, la Fondazione Istituto Insubrico di Ricerca per la Vita. Un’acquisizione, questa, su iniziativa dell’allora Presidente della Provincia di Varese, Marco Reguzzoni, insieme a Università degli Studi dell’Insubria di Varese e di Como, Repubblica e Cantone Ticino, Comunità di lavoro Regio Insubrica, Fondazione Cardiocentro Ticino, Comune di Busto Arsizio, Gruppo San Donato e Consorzio Italbiotec.
“Rispetto a prima, quando era solo un centro di ricerca unicamente di nuovi antibiotici, ora è anche un parco scientifico e tecnologico, il primo in Italia, dedicato al biotech, aperto alle aziende del settore – spiega il Direttore Generale di FIIRV, Andrea Gambini –. In questi anni, come Fondazione, siamo riusciti a brevettare 3 nuove molecole: due antibiotici e un enzima. Quest’ultimo, consente ai celiaci di eliminare la tossicità contenuta nel glutine; l’abbiamo venduta ad una società inglese e, per fine 2025, sarà in commercio come primo prodotto al mondo con queste caratteristiche, in grado di risolvere questa intolleranza. Mentre le altre due, sono antibiotici ad ampio spettro su ‘gran positivi’, cioè due farmaci, più attivi di qualsiasi altro antibiotico in commercio, per infezioni comuni. Se tendenzialmente un antibiotico generico, su un pannello di 100 batteri di infezioni, riesce a debellarne 91, questi brevettati da noi, ne distruggono 100 su 100. In verità, ne abbiamo scoperti diversi, ma è molto difficile brevettarli per questioni di parametri di tossicità oppure perché ne esistono già altri simili. A livello mondiale, infatti, negli ultimi 15 anni, non è stato immesso in commercio alcun nuovo antibiotico. Ma nella storia di questo centro, ne sono stati trovati altri due importanti. Si tratta della Ramoplanina e della Dalbavancina: ancora oggi gli unici, usati in tutto il mondo, per curare le infezioni da sala operatoria. Oltre a questa attività, riceviamo commesse di ricerca anche da parte di aziende. Soprattutto negli Stati Uniti, ma anche in Europa, tra Francia, Spagna e Germania. Recenti le richieste da una multinazionale canadese, ad esempio, o dall’Università di Houston”.
Oltre all’attività portata avanti da una ventina di ricercatori della Fondazione, l’Insubrias BioPark ospita, tra gli spazi di Gerenzano, anche diverse imprese tra case chimico-farmaceutiche, laboratori specifici di aziende ospedaliere, realtà imprenditoriali e startup attive nella robotica o nella ricerca scientifica. Quattordici, al momento, quelle presenti. Sono: Agale Srl; Anemocyte Srl; Bioc CheM Solutions Srl; Chemessentia Srl; IGM Resins Italia Srl; Kialab Srl; Life Science Srls; IRCCS Istituto Ortopedico Galeazzi; Roelmi Hpc Srl; Santis Analytical Italia Srl; Servire Srl; Silysiamont Spa; Valtris Specialty Chemicals Limited; Volta Mowers Srl.
“L’Insubrias BioPark è un centro multifunzionale in grado di accogliere diverse imprese e di offrirgli, tramite la nostra società Servire, tutta una serie di servizi – precisa il Dg Gambini –. Si tratta di una scelta precisa quella che abbiamo preso, perché il parco aveva bisogno, da un lato, di trovare risorse per mantenersi e, dall’altro, di essere a contatto e in sinergia con altre realtà attive nel mondo del biotech”. L’obiettivo? Promuovere la ricerca e la cultura scientifica; sostenere le aziende e le startup dei settori chimico, scientifico e tecnologico, offrendogli spazi dotati di laboratori e attrezzatura all’avanguardia; favorire il dialogo tra cultura scientifica e imprenditoriale; promuovere un matching strategico tra il mondo industriale radicato sul territorio, le nuove imprese, le startup, le Università e le Associazioni culturali e scientifiche. È così che il parco scientifico e tecnologico vede lavorare, giornalmente, nei propri stabilimenti, circa 200 persone.
In dotazione, a tutte le realtà che si appoggiano all’Insubrias BioPark, apparecchiature all’avanguardia, come, ad esempio, microscopi ottici, celle freezer di varie tipologie, spettroscopi di risonanza magnetica nucleare, spettrometri di massa e un impianto pilota biotecnologico, fermentativo e chimico, completamente automatizzato.Come tiene a sottolineare Andrea Gambini, “il valore di questo centro è che offre macchinari di ultima generazione che costano cifre molto elevate fino a 400mila euro, ma che aiutano le diverse aziende a concorrere anche per importanti progetti di ricerca. Le imprese ci scelgono perché hanno bisogno di laboratori già attrezzati, dove poter avere tutti i gas tecnici, l’aria compressa, il vuoto, l’acqua demineralizzata e che il mercato immobiliare non offre. Da noi sanno di trovare tutti i servizi tecnici, logistici, ma anche di promozione, formazione e consulenza necessari. Inoltre, per le startup che fanno richiesta dei nostri spazi, abbiamo previsto il canone gratuito per il primo anno di affitto e al 50% per il secondo anno”.