L’azienda che gestisce il carburante degli aerei

Sotto l’area dedicata al traffico aereo di Malpensa esiste un intricato sistema di oltre 20 km di oleodotto che porta il propellente direttamente ai 400 pozzetti posti a ridosso di ogni velivol

Sotto l’area dedicata al traffico aereo di Malpensa esiste un intricato sistema di oltre 20 km di oleodotto che porta il propellente direttamente ai 400 pozzetti posti a ridosso di ogni velivolo passeggeri o cargo in attesa di decollo. A gestire questa infrastruttura, che nel 2023 ha garantito il rifornimento a più di 96.000 voli in partenza dallo scalo lombardo, è Disma Spa

Ci sono imprese che fanno muovere, in questo caso letteralmente, il mondo, ma praticamente sconosciute ai più. Sia nella loro stessa esistenza, sia nelle attività che portano avanti. A beneficio di un’intera comunità, della sua sicurezza e del suo sviluppo. Per esempio: chi si occupa di garantire che gli aerei in decollo da Malpensa possano avere il carburante necessario per “fare il pieno”? Quella che potremmo definire la “stazione di servizio” dell’aeroporto della brughiera ha un nome e un cognome: Disma Spa. Una realtà che ha fatto da spartiacque nei rifornimenti degli aeromobili. Esiste un prima e un dopo Disma, che coincide con la nascita di Malpensa 2000 e l’avvio dell’operatività del Terminal 1. Il prima funzionava come la gran parte degli aeroporti in Italia: il carburante nei serbatoi degli aeromobili arrivava tramite autobotti. Da 25 anni a questa parte tutto è cambiato. Disma si occupa di gestire un sistema complesso di rifornimento che scorre sotto l’aeroporto senza l’utilizzo di trasporto su gomma. Tutto funziona con tubi, oleodotti, pozzetti, serbatoi. Il carburante arriva direttamente sotto ogni piazzola dove è parcheggiato un aereo. 

“Siamo un po’ la talpa di Malpensa”, spiega il Direttore Generale di Disma, Maurizio Maugeri, nello snocciolare i numeri di questo sistema invisibile ma fondamentale. Uno su tutti dà il senso di ciò di cui parliamo: sotto l’aeroporto esiste, in pratica, una serie articolata di tubazioni lunga ben 22 chilometri che porta ad ogni aereo del Terminal 1, del Terminal 2 e dell’area cargo il propellente necessario. Occorre, però, prima fare un passo indietro per capire i vari passaggi del sistema. Il carburante arriva a Malpensa da due pipeline: quella che parte dal deposito di Rho (proveniente dalla raffineria di Sannazzaro-Pavia) e quella della raffineria di Trecate (Novara). “La ridondanza è necessaria per garantire la continuità in ogni circostanza”, racconta Domenico Italiano, Responsabile della Direzione Operativa di Disma. Lo stoccaggio avviene poi in cinque enormi serbatoi, gestiti da Disma, che sono situati, in un’area isolata e dedicata, posta nelle immediate vicinanze del Terminal 2. Tali serbatoi assicurano una capacità complessiva di 27,5 milioni di litri di carburante che garantisce la necessaria autonomia dell’aeroporto. Ed è da qui che parte l’intricato labirinto di chilometri di tubi (come dicevamo più di 20) che porta il carburante ai circa 400 pozzetti sparsi tra i terminal e situati sotto ogni aeromobile parcheggiato a Malpensa. A completare il tutto c’è poi una sesta cisterna con 5 milioni di metri cubi di acqua antincendio, collegata a un complesso e collaudato sistema di pompe e miscelazione a schiuma per prevenire e contrastare ogni evento accidentale.

“Il nostro compito è garantire la sicurezza di tutto il sistema. Innanzitutto, che il propellente sia sempre in pressione e non subisca perdite durante il tragitto nelle tubazioni. Tutto ciò è assicurato da una serie di sofisticati sensori (antileaks) che, tramite il collegamento ad un avanzato sistema informatico, misura in tempo reale i parametri di integrità della rete. Allo stesso tempo, è compito primario di Disma assicurare la qualità del carburante attraverso presidi di ultima generazione per la filtrazione dello stesso, unitamente ad una serie di controlli a prelievo di campione su tutta la rete logistica (serbatoi e pipeline)”, continua nel racconto Domenico Italiano: “La nostra responsabilità arriva fino al pozzetto situato sotto l’aereo”. Da lì in poi scatta il passaggio di testimone in una sorta di staffetta nel sistema di gestione del rifornimento. L’ultimo miglio, quello che va dal pozzetto fino al serbatoio dell’aeromobile, viene, invece, gestito da un’altra società che, attraverso dei camioncini dotati di sistemi particolari, prende il combustibile dall’oleodotto che scorre sotto Malpensa, fa un’ultima filtrazione del prodotto e porta a termine il rifornimento direttamente alla valvola di ricezione sotto ala dell’aeromobile.

Nella maggior parte degli aeroporti italiani il “pieno agli aerei” avviene tramite autobotti. Malpensa, insieme a Fiumicino, è l’unico nel nostro Paese ad avere un sistema di pipeline. Senza di esso servirebbe la circolazione sulle nostre strade di almeno 100 autocisterne al giorno

Questi vari passaggi fanno dell’aeroporto varesino un’eccellenza. In quasi tutti gli scali italiani, infatti, il pieno avviene attraverso autobotti. Malpensa in questo rappresenta un’eccezione, insieme ad un unico altro aeroporto nel nostro Paese, quello di Fiumicino.
“Nel 2023 abbiamo garantito circa 96.000 rifornimenti, 3.000 in più rispetto al periodo pre-Covid. Parliamo di 1,3 miliardi di litri all’anno di carburante gestito”, snocciola Italiano. Le conclusioni le trae il Direttore Generale Maugeri: “Se non ci fosse stata in questi anni Disma, per garantire gli stessi volumi di carburante richiesti dalle attività di Malpensa, la nostra rete stradale avrebbe dovuto gestire la circolazione di circa 100 camion cisterna ogni giorno, con tutt’altro impatto ambientale”. Ispezioni, controlli, continue esercitazioni: la quotidianità di Disma è fatta di costanti check che le sono valsi nel tempo importanti riconoscimenti internazionali. Come il più volte assegnato Sign Recognition Award, una sorta di Premio Oscar per la qualità del prodotto, la capacità di gestione del carburante, gli elevati standard di sicurezza. Roba per gli addetti ai lavori, ma che tradotto per i profani vuol dire che il sistema di rifornimento di carburante di Malpensa gestito da Disma è sui livelli di pochi altri scali al mondo. Tra questi, Francoforte, Sydney, Atene, Parigi. “Il nostro – spiega il Dg Maugeri – è un lavoro delicato che fa del know-how maturato nel tempo il nostro vero patrimonio. Siamo a capo di un impianto strategico dove non si abbassa mai la guardia e dove abbiamo implementato già nel 2021 sistemi di sicurezza che le normative avevano previsto per il 2024”. A presidiarli, una struttura composta da 17 persone: 12 operativi più 5 risorse di staff. 

Disma opera su Malpensa attraverso una concessione. Gli azionisti presenti nel capitale della società sono Sea Aeroporti Milano e le principali compagnie petrolifere operanti nel nostro Paese: Eni, Q8, Ese (IP Gruppo Api, ex Esso Italiana), Total Energies Italia. È da questi brand che le compagnie aree di Malpensa comprano il carburante gestito e reso disponibile dalle attività di Disma. Il sistema funziona così: le compagnie aeree comprano da una delle compagnie petrolifere il carburante. Le compagnie petrolifere riconoscono a loro volta a Disma una tariffa per il servizio di stoccaggio e spedizione alle aree di rifornimento, stabilita da Enac, l’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile, secondo la vigente disciplina che regola i corrispettivi aeroportuali. “La tariffa viene da noi proposta annualmente ad Enac, che la deve esaminare e approvare – spiega Maugeri –, rispettando la normativa. Il nostro compito è quello di mantenerla più bassa possibile. Noi puntiamo alla sola remunerazione del capitale, per il resto l’obiettivo è essere un abilitatore dello sviluppo dell’aeroporto”. Ad oggi è in vigore, ad esempio, la più bassa tariffa applicata da Disma dall’inizio della sua attività. Proprio per questo il fatturato di 5,5 milioni di euro all’anno di Disma, poco interpreta la qualità e l’importanza delle sue attività. “A farlo è invece – continua il Direttore Generale della società – il fatto che il 99% degli aerei che atterranno a Malpensa decide di fare proprio qui rifornimento, senza attendere altri decolli. Nonché il fatto che ogni anno facciamo investimenti su qualità e innovazione per un valore di circa 1 milione di euro”. 

Questo il sistema di cui Disma è a capo da 25 anni. Cosa accadrà nel 26esimo anno di attività è, invece, ancora tutto da scrivere. La normativa europea sulle concessioni e il nuovo Regolamento Operativo emanato da Enac nel 2023, che prevede l’acquisizione e la centralizzazione dei depositi di carburante negli scali italiani, obbliga i gestori aeroportuali, in questo caso Sea per Malpensa, ad elaborare nei prossimi mesi un piano realizzativo che preveda, tra l’altro, anche l’affidamento della gestione tecnica ad un terzo operatore logistico di settore. “Noi rimaniamo a disposizione”, si limita a dire il Direttore Generale Maugeri: “Per noi l’importante è garantite il futuro professionale del nostro personale e il know-how accumulato in questi anni”. 

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