Il primato paralimpico di Varese
È grazie a realtà come la Polha che la provincia varesina è prima nel Paese nell’indice di sportività per disabili stilato ogni anno da Il Sole 24 Ore. Un’Asso
È grazie a realtà come la Polha che la provincia varesina è prima nel Paese nell’indice di sportività per disabili stilato ogni anno da Il Sole 24 Ore. Un’Associazione polisportiva dilettantistica nata nel 1982 e guidata da Daniela Colonna-Preti, l’unica in Italia ad essere riuscita a portare i suoi atleti sia alle Paralimpiadi estive di Tokyo, nel 2021, sia a quelle invernali di Pechino nel 2022. È da qui che arrivano molti dei campioni che portano la nazionale italiana sui podi di tutto il mondo. Soprattutto nel nuoto, ma non solo
Conta 9 affiliazioni a Federazioni sportive, 140 atleti, di cui 80 agonisti, 48 convocati alle Paralimpiadi dal 1984 ad oggi, 45 tecnici, un’ottantina di volontari, oltre 260 soci tesserati. Questi i numeri della Polha: l’Associazione polisportiva dilettantistica per disabili di Varese. È nata nella provincia nei primi anni ‘80 sotto l’acronimo “Pol.Ha.82”, per volontà di un fisioterapista e di un gruppo di persone con disabilità che oltre a frequentare la piscina per la riabilitazione, sognavano di poter trasformare la passione per l’acqua in attività agonistica. Una vera e propria sfida per quei tempi, ma completamente vinta. Tanto che oggi la Polha costituisce l’unico centro di avviamento allo sport paralimpico della Lombardia: il più grande pluridisciplinare a livello nazionale e la sola società italiana ad essere riuscita a portare i suoi atleti sia alle Paralimpiadi estive di Tokyo, nel 2021, sia a quelle invernali che si sono svolte a Pechino nel 2022. Da qui arrivano i campioni che portano la nazionale italiana in alto nel mondo.
Ma andiamo con ordine. Perché, come racconta il Presidente dell’Associazione, Daniela Colonna-Preti, “la storia della Polha è un po’ quella di tutto il movimento sportivo per disabili in Italia. Sembra assurdo, ma una volta non era possibile far fare sport alle persone con disabilità nelle società sportive tradizionali. L’obiettivo, quindi, era quello di costruire attorno a loro la credibilità di atleti positivi e vincenti”. Un desiderio, questo, che è stato uno sprone a molteplici sfide: la ricerca di spazi e allenatori; la lotta all’abbattimento delle barriere architettoniche presenti negli impianti; l’individuazione di sponsor che credessero in un’associazione di disabili. “Il tempo e la tenacia ci hanno dato ragione tanto che oggi – aggiunge il Presidente –, riceviamo chiamate di ragazzi che vogliono essere supportati da noi da tutta Italia”.
Atletica leggera, bocce, calcio balilla, handbike, kayak, nuoto, para ice-hockey, sitting volley, snowboard e tennis tavolo: è il ventaglio di discipline proposte che fa della Polha un punto di riferimento un po’ per tutti gli sportivi. Non solo varesini. Sì, perché, le richieste di tesseramento arrivano anche da Milano, Como, Cremona, Bergamo e ancora, dal Piemonte, dal Veneto e dal Trentino. Un raggio di azione che fa della Polisportiva una colonna portante dello sport paralimpico a livello nazionale. A confermalo è anche la classifica sull’indice di sportività svolta, lo scorso anno, da Il Sole 24 Ore: Varese si è posizionata in testa superando le altre 106 province italiane proprio nello sport paralimpico. “È un risultato grandioso – commenta Colonna-Preti –. Conferma che Varese è un polo di eccellenza. La Polha è una società sportiva storica e stimata. C’è una grande fiducia nei nostri confronti, tanto che dobbiamo declinare molte richieste di atleti che desiderano tesserarsi. Questo perché preferiamo dare la possibilità ai ragazzi e alle ragazze che seguiamo già da tempo, di crescere offrendo loro gli attrezzi, gli spazi e gli spostamenti necessari per fare allenamenti e gare, piuttosto che accettare tutti e non poter garantire i servizi. Al contempo, però, stiamo aprendo una sede operativa anche a Milano proprio per cercare di rispondere alle domande, soprattutto per fare nuoto, che arrivano da quella zona”.
Daniela Colonna-Preti: “Nel nuoto siamo decisamente la squadra più titolata in questo momento. Dalle Paralimpiadi di Tokyo i nostri nuotatori hanno portato a casa 10 medaglie individuali e 7 di staffetta”
È proprio nel nuoto, oltre che nell’hockey, nell’atletica e nello snowboard, che gli atleti della Polha vanno più forte. Federico Morlacchi, Simone Barlaam, Alberto Amodeo, Alessia Berra, Arianna Talamona, Giulia Terzi e Arjola Trimi: questi i nomi dei campioni del nuoto paralimpico che, quasi tutti, con molta probabilità, saranno convocati per i mondiali di Manchester 2023. “Si tratta di un’eccellenza assoluta”. Così il Presidente sulla “sua” squadra di nuoto: “È stata campione d’Italia per tre anni consecutivi. Siamo decisamente la più titolata in questo momento. Dalle Paralimpiadi di Tokyo i nostri nuotatori hanno portato a casa 10 medaglie individuali e 7 di staffetta. Sono loro che hanno contribuito a far sì che la squadra italiana paralimpica vincesse i campionati del mondo l’anno scorso”. Ma non è finita qui. La Polha vanta anche quattro atleti nella nazionale azzurra di para ice-hockey, che si stanno preparando ai Giochi di Milano Cortina 2026: Alessandro Andreoni, Bruno Balossetti, Roberto Radice, Santino Stillitano. Quattro in nazionale nell’atletica leggera: Fabio Bottazzini, Bashar Madjid, Alina Alexandra Simion, Irbin Vicco. Due nello snowboard: Riccardo Cardani e Emanuele Perathoner. E altri due nel calcio balilla: Lorin Bagdasar e Paolo De Fiorio che, in agosto, parteciperanno ai Mondiali.
“L’ideale, ora – aggiunge il Presidente –, sarebbe riuscire a integrare all’interno del consiglio direttivo persone giovani che si impegnino a portare avanti l’attività e il nostro obiettivo”. Ciò di cui parla Daniela Colonna-Preti è il ricambio generazionale all’interno del gruppo dirigenziale della Polisportiva. La speranza è che la Polha continui a offrire l’opportunità di fare sport a tanti giovani con disabilità e a portare in alto nel mondo il nome sia dei suoi atleti, sia della provincia. Sì, perché, come sottolinea il Presidente “tantissime persone hanno imparato a conoscere il nostro territorio tramite le competizioni della Polha. Ci sono ragazzi della zona di Milano e Como, ad esempio, che vengono ad allenarsi intorno al Lago di Varese. Hanno conosciuto quell’anello di quasi 25 chilometri di provinciale proprio grazie alla nostra gara ‘Tre ruote intorno al lago’”.
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