Il Social Progress Index nel mondo
Dal Perù al Brasile, dalla Coca-Cola all’Unione Europea: il modello dell’Indice di misurazione del progresso sociale, nel corso degli anni, è stato utilizzato in svariate pa
Dal Perù al Brasile, dalla Coca-Cola all’Unione Europea: il modello dell’Indice di misurazione del progresso sociale, nel corso degli anni, è stato utilizzato in svariate parti del globo, con differenti finalità da molti Stati, regioni, imprese, istituzioni pubbliche e private. Ecco alcuni degli esempi di applicazione virtuosa al di fuori dei confini italiani, con le testimonianze di chi ha lavorato, in prima persona, su alcune significative progettualità
Quella di Varese è la prima provincia in Italia ad essersi dotata del Social Progress Index. Uno strumento per l’analisi e la progettazione sociale del territorio sviluppata da IEC – Institute for Entrepreneurship and Competitiveness della LIUC – Università Cattaneo per conto di Confindustria Varese e riconosciuto a livello internazionale grazie al presidio globale degli standard di realizzazione da parte dell’organizzazione no-profit Social Progress Imperative, fondata nel 2012, con sede a Washington. Nel corso degli anni svariate aree e Paesi di tutto il mondo lo hanno applicato con finalità tra loro anche molto differenti. Città, regioni, aziende, ma anche istituzioni sia pubbliche, sia private: ecco alcuni degli esempi di applicazione virtuosa del Social Progress Index, al di fuori dei confini italiani.
Per quanto riguarda i Paesi in via di sviluppo, l’Indice è stato solitamente impiegato a livello governativo per comprendere le disuguaglianze all’interno del contesto locale, con lo scopo di affrontare, con azioni mirate, le emergenze delle aree più depresse. In Perù, ad esempio, l’Index è servito ad identificare e gestire zone rurali in difficoltà e le esigenze delle comunità minerarie. Anche in questo contesto, le imprese giocano e hanno sempre giocato un ruolo fondamentale nella promozione e nell’avvio di progettualità legate al Social Progress Index, come spiega Franklin Murillo, Global Insights and Partnerships Director di Social Progress Imperative: “È emblematico il caso di Coca-Cola e Natura (azienda produttrice di cosmetici, ndr.) in Amazzonia, Brasile. Queste due aziende, allarmate dai bassi livelli di progresso sociale in una regione importante per la loro catena di approvvigionamento, hanno lavorato alla costruzione di un Social Progress Index a livello di singola comunità locale nella regione amazzonica di Carauari.
L’Indice è stato, quindi, il punto di partenza per l’avvio di un programma di sviluppo collettivo, basato sulla collaborazione tra governo, istituzioni, imprese e cittadini. Guidato dai dati e dalle informazioni raccolte grazie all’Indice, il programma ha contribuito ad un miglioramento significativo delle infrastrutture idriche ed igienico-sanitarie locali, arrivando persino a fornire per la prima volta alle famiglie fonti di acqua pulita”. Se si parla, invece, di Paesi con un’economia più avanzata, spesso i policy maker locali hanno usato lo strumento del Social Progress Index per la gestione ad allocazione dei budget territoriali. Cosa che si è verificata persino all’interno dell’Unione Europea, dove l’Indice viene tuttora considerato come una delle tabelle di marcia per orientare le scelte di investimento degli oltre 370 miliardi di euro di spesa all’interno della “politica 2021-2017 di coesione, resilienza e valori”.
Negli Stati Uniti il Social Progress Index è stato utilizzato, a livello di singola città, per conferire a sindaci, imprese e leader civici una nuova prospettiva con cui orientare le priorità delle politiche locali e degli investimenti. Lo stesso è accaduto nel distretto Barking & Dagenham della città di Londra, dove l’Indice è servito a misurare il livello di progresso sociale dei cittadini. Scopo: chiedere al governo una garanzia sul fatto che “nessuno venisse lasciato indietro”
Negli Stati Uniti, poi, l’Indice è stato utilizzato, a livello di singola città, per conferire a sindaci, imprese e leader civici una nuova prospettiva con cui orientare le priorità delle politiche locali e degli investimenti. Lo stesso è accaduto nel distretto Barking & Dagenham della città di Londra, dove il Social Progress Index è servito a misurare il livello di progresso sociale dei cittadini. Scopo: chiedere al governo una garanzia sul fatto che “nessuno venisse lasciato indietro”, testuali parole. Sul fronte dell’impegno da parte delle imprese nei Paesi più sviluppati, è da citare l’esempio della società di servizi finanziari ATB, in Canada, che è riuscita a sfruttare l’Indice a livello provinciale per identificare le problematiche più urgenti affrontate quotidianamente dai cittadini. Il risultato sono stati progetti e iniziative, realizzati in collaborazione con altre imprese del territorio, per sostenere l’istruzione e l’accesso ad Internet nelle aree rurali, tra le principali debolezze riscontrate nelle analisi svolte.
Il Social Progress Index è stato, inoltre, ampiamente utilizzato per dotare i territori, sia nei Paesi in via di sviluppo, sia in quelli con un’economia più avanzata, di una maggior capacità di gestione delle emergenze. In Messico, ad esempio, durante la pandemia da Covid-19 è stata coordinata in modo più efficace ed efficiente la campagna vaccinale, grazie all’applicazione dell’Indice. Lo stesso è avvenuto negli Stati Uniti ed in particolare nella città di Philadelphia. A riportare un altro esempio virtuoso di applicazione del Social Progress Index nel mondo è José Pablo Nuno de la Parra, Professore UPAEP (Messico), Affiliate Faculty Member Harvard Business School: “Io lavoro e sostengo il Social Economic Development Program, ovvero il Programma per lo Sviluppo Sociale ed Economico della regione Puebla in Messico. Il governatore di questo territorio ha deciso di implementare, allo stesso tempo, un piano per migliorare queste due sfere.
Decisione che si è rivelata molto importante sia per le aziende della regione, ma anche e soprattutto per il miglioramento del progresso sociale all’interno della comunità. E, in sostanza, dopo un’analisi generale, soprattutto concentrata sui cluster presenti sul territorio, abbiamo organizzato un training formale, ovvero una sessione di formazione indirizzata a tutte le persone coinvolte nel progetto: il governo, le autorità, ma anche le Università e le aziende. Un training che potesse dare loro molti più strumenti e informazioni riguardo al Social Progress Index, ma anche una preparazione rivolta al raggiungimento dei vari obiettivi fissati per implementare il progresso e lo sviluppo sociale. Ci siamo quindi concentrati sulla definizione di una mission e di una strategia per raggiungere un obiettivo comune e, in seguito, abbiamo cercato di collegare questi obiettivi con l’Indice. Il risultato è stata un’agenda comune da cui partire”.