I tempi biblici del Giudice di Pace di Busto Arsizio

La denuncia arriva direttamente dall’Ordine degli Avvocati bustocco: per un decreto ingiuntivo si aspettano ormai quasi 12 mesi

La denuncia arriva direttamente dall’Ordine degli Avvocati bustocco: per un decreto ingiuntivo si aspettano ormai quasi 12 mesi. Sono solo 3 i magistrati in servizio che devono far fronte a cause e procedimenti civili arretrati nonché ai nuovi 11.300 iscritti a ruolo nel 2024. Pesa il fatto di servire un’area che ricomprende Malpensa. Ma non solo. La situazione è critica anche per la carenza del personale amministrativo e di dotazioni digitali. Con un rischio all’orizzonte: il collasso delle attività con l’entrata in vigore della Riforma Cartabia destinata ad ampliare le competenze per valore e materia

Rinvii delle cause da 3 fino a 4 anni (con orizzonte ormai al 2029), più di 2.000 decreti ingiuntivi non emessi con tempi arrivati a toccare i 12 mesi dal deposito, carenza di personale amministrativo e di magistrati, sede (a Gallarate) inadeguata e provvisoria, dotazioni digitali obsolete. È una situazione vicina al collasso e di paralisi della giustizia civile quella che stanno vivendo i 56 comuni che fanno capo al Giudice di Pace di Busto Arsizio. Uno scenario destinato purtroppo a peggiorare con l’entrata in vigore della parte di Riforma Cartabia che prevede nel 2025 un allargamento, nel settore civile, delle competenze del Giudice di Pace. La denuncia arriva dal Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Busto Arsizio. “Il risultato – commenta la Presidente Eliana Morolli – è l’impossibilità da parte di cittadini e imprese di poter vedere tutelati i propri diritti e interessi”.

La situazione è già stata portata all’attenzione delle istituzioni locali, anche con il coinvolgimento degli altri ordini professionali e delle parti sociali: “Lo stesso Presidente del Tribunale di Busto Arsizio, Miro Santangelo – ci tiene a sottolineare l’avvocato Morolli – si sta facendo parte attiva per la risoluzione del problema. La collaborazione è massima e proprio grazie al suo impegno abbiamo aperto un tavolo di confronto permanente”.  Nel frattempo, si muovono anche i rappresentanti politici del territorio. La fotografia preoccupante è stata oggetto di un’interrogazione parlamentare del deputato Andrea Pellicini. “Lo stesso Ministero della Giustizia, informato sullo scenario e con il quale abbiamo interlocuzioni costanti, ha confermato la delicatezza dello stato dell’arte”, racconta Luca Beretta, consigliere dell’Ordine degli Avvocati bustocco. Rimangono, però, sul tavolo numeri allarmanti: sono 11.300 i nuovo procedimenti civili iscritti a ruolo nel 2024, a cui si sommano i procedimenti e le cause degli anni passati e non ancora esauriti.

Questo il carico di lavoro che deve essere affrontato da “un organico del tutto insufficiente”, precisa Beretta. Sia da un punto di vista amministrativo, sia di giudici. Quelli che oggi operano per gli uffici di Busto Arsizio sono 3. Per la precisione: 2 per il civile e 1 per il penale (che si divide con il lavoro svolto per l’Ufficio del Giudice di Pace di Legnano, anch’esso rientrante nel circondario del Tribunale di Busto Arsizio). Ciò a fronte, invece, dei 6 che dovrebbero essere previsti secondo la pianta organica indicata nel 2023 dallo stesso ministro della Giustizia per Busto Arsizio. Difficile anche la situazione nell’Ufficio del Giudice di Pace di Legnano. “In realtà – spiega Morolli – lo scenario dei Giudici di Pace è problematico in tutto il Paese e anche nel resto della Lombardia, come emerso in una nostra recente riunione dell’Ulof, l’Unione Lombarda degli Ordini Forensi”.

A rendere, però, quella bustocca, una delle situazioni più critiche non è solo il fatto di dover servire una delle aree a maggior densità di imprese d’Italia, ma soprattutto essere l’Ufficio a cui fanno capo tutte le cause legate alle attività aeroportuali di Malpensa. “Si pensi solo – spiega Beretta – al sovraccarico derivante dalle richieste di rimborso per i ritardi dei voli aerei”. Un vero e proprio intasamento giudiziario destinato a peggiorare. Dal mese di ottobre del 2025, il Giudice di Pace, come previsto dalla Riforma Cartabia, aumenterà, nel settore civile, la propria competenza per valore sino a 30.000 euro (dagli attuali 10.000 euro) e per determinate materie (esecuzioni mobiliari, ad esempio). Da qui la prima richiesta: “Occorre posticipare l’entrata in vigore di questo ampliamento delle competenze”, propone l’Ordine degli Avocati bustocco, fortemente preoccupato di quali potrebbero essere gli impatti. Soluzione invocata da più parti, non solo a Busto Arsizio, visto la situazione comunque critica a livello generale. Ma di difficile attuazione. L’ampliamento previsto dalla Riforma Cartabia è stato pensato per accelerare i tempi della giustizia dei tribunali, a cui è legata la concessione di alcune risorse del Pnrr. Quale sarebbe su questo fronte il rischio derivante da un rinvio?

“Lo stesso Presidente del Tribunale di Busto Arsizio, Miro Santangelo, si sta facendo parte attiva per la risoluzione del problema. La collaborazione è massima e proprio grazie al suo impegno abbiamo aperto un tavolo di confronto permanente”

Altra necessità è quella di aumentare il numero di magistrati che accettino l’incarico nell’Ufficio del Giudice di Pace. Ma anche qui serve l’avvio dei concorsi da parte del Csm (il Consiglio Superiore della Magistratura). “Sapendo – precisa Beretta – che comunque un magistrato prima di passare all’Ufficio del Giudice di Pace deve svolgere un tirocinio in tribunale”. Tempi lunghi insomma. Altro obiettivo da perseguire, richiedono gli avvocati bustocchi, è quello dell’aumento dell’organico amministrativo. Qui la competenza è del Ministero, che in realtà si è già mosso. Prima dell’estate erano stati assegnati a Busto Arsizio 4 assistenti cancellieri che, però, hanno rifiutato la destinazione. Punto e a capo. Soluzioni a livello locale? “La nostra richiesta – racconta la Presidente Morolli – è che gli uffici del Giudice di Pace di Busto Arsizio che oggi hanno sede a Gallarate, in alcuni spazi concessi dal Comune, vengano trasferiti a Busto Arsizio. In questo caso il Presidente del Tribunale potrebbe più agevolmente, in caso di necessità, sopperire alla carenza di personale assegnando persone in servizio presso il Tribunale. Nel palazzo di giustizia della città, però, margini non ce ne sono. Facciamo appello a trovare tutti insieme una soluzione”. Sarebbe un primo passo.  

Le competenze per territorio

La competenza per territorio dell’Ufficio del Giudice di Pace di Busto Arsizio si estende ai seguenti comuni della provincia di Varese: Busto Arsizio, Cairate, Castellanza, Fagnano Olona, Gorla Maggiore, Gorla Minore, Marnate, Olgiate Olona, Solbiate Olona, Albizzate, Arsago Seprio, Besnate, Cardano al Campo, Casale Litta, Casorate Sempione, Cassano Magnago, Cavaria con Premezzo, Ferno, Gallarate, Golasecca, Inarzo, Jerago con Orago, Lonate Pozzolo, Mornago, Oggiona Santo Stefano, Samarate, Sesto Calende, Solbiate Arno, Somma Lombardo, Sumirago, Vergiate, Vizzola Ticino, Arconate, Buscate, Caronno Pertusella, Cislago, Gerenzano, Origgio, Saronno, Uboldo. 
La competenza per territorio dell’Ufficio del Giudice di Pace di Legnano si estende ai seguenti comuni della provincia di Milano: Busto Garolfo, Canegrate, Castano Primo, Cerro Maggiore, Dairago, Legnano, Magnago, Nosate, Parabiago, Rescaldina, Robecchetto con Induno, San Giorgio su Legnano, San Vittore Olona, Turbigo, Vanzaghello, Villa Cortese.

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