I luoghi varesini della risata
Il trio composto da Aldo, Giovanni e Giacomo, i Fichi d’India, Claudio Bisio, Enzo Iacchetti, Gene Gnocchi, una giovanissima Luciana Littizzetto. Questi sono solamente alcuni tra i comici e i c
Il trio composto da Aldo, Giovanni e Giacomo, i Fichi d’India, Claudio Bisio, Enzo Iacchetti, Gene Gnocchi, una giovanissima Luciana Littizzetto. Questi sono solamente alcuni tra i comici e i cabarettisti che, all’inizio della loro carriera, hanno mosso i primi passi su palchi della provincia di Varese. Tra cui il Caffè Teatro di Samarate e L’Arlecchino di Vedano Olona
Il territorio varesino è da sempre terra di comici e cabarettisti, basti pensare a nomi come Renato Pozzetto, Massimo Boldi, Enzo Iacchetti, Francesco Salvi, Bruno Arena, Max Cavallari, Stefano Chiodaroli, Max Pisu, Italo Giglioli. E l’elenco non si esaurisce di certo qui.
Alcuni di questi personaggi hanno avuto modo di farsi conoscere ed apprezzare tra gli anni ‘80 e ‘90 esibendosi in alcuni locali del Varesotto, che sono loro serviti come trampolino di lancio per approdare in seguito a palchi di grande prestigio come Zelig, Colorado e in alcuni casi anche al mondo del cinema. Varesefocus va alla scoperta di alcuni di questi luoghi della risata, in cui tutto ebbe inizio.
Prima tappa: il Caffè Teatro in via Indipendenza 10 a Samarate. Il locale, nato a metà degli anni ‘80 a opera di Maurizio Castiglioni, è aperto dal mercoledì alla domenica e si divide in due parti: una all’aperto, che in estate ospita svariati spettacoli e il servizio di apericena e una al chiuso che ricorda in piccolo il “Blue Note” di Milano. I muri di colore scuro sono tappezzati da una miriade di immagini dei tanti artisti che qui si sono esibiti nel corso degli anni. Balza subito all’occhio una fotografia di Aldo, Giovanni e Giacomo in compagnia di Marina Massironi con una dedica: “Grazie, noi siamo nati qui”. Non mancano poi ritratti di Claudio Bisio, Paolo Rossi, Enzo Iacchetti, Gene Gnocchi, una giovanissima Luciana Littizzetto, Enzo Iannacci, Paolo Cornacchione, i Fichi d’India e tutti i cabarettisti più famosi che hanno calcato la scena italiana dagli anni ‘90 ai giorni nostri. “Abbiamo riaperto nel dicembre del 2022 dopo essere stati chiusi per 6 anni. Della vecchia gestione è rimasto solo uno dei soci storici: Bruno Zanfrillo che, con la sottoscritta e il figlio Niccolò, porta avanti l’attività – racconta Mara Daverio, responsabile del locale –. Tutto è nato quasi per caso: ci siamo ritrovati un pomeriggio ricordando con nostalgia gli anni ruggenti del Caffè Teatro e notte tempo è nata la decisione di riaprire i battenti. Rispetto al passato l’idea è stata di allargare le proposte di intrattenimento non solo al cabaret e alla comicità, ma anche alla musica, per la quale ci siamo avvalsi della direzione artistica di Massimo Genchi, mentre per la programmazione del cabaret ci siamo affidati a Stefano Chiodaroli. Nel contempo però si è voluta offrire anche l’opportunità a giovani sconosciuti di esibirsi, il tutto accompagnato da una proposta culinaria di qualità”. Non a caso Bruno Zanfrillo proviene da 35 anni di ristorazione ne “La Goletta di Gallarate”, ma non è finita qui. “Abbiamo anche cercato di mantenere dei prezzi popolari: alcuni spettacoli sono gratis, altri variano tra i 10 e i 15 euro, mentre il menù è alla carta”, precisa Daverio.
Seconda tappa: L’Arlecchino in via Papa Innocenzo XI 37 a Vedano Olona, nato negli anni ‘90 qualche anno dopo il samaratese Caffè Teatro.
Raffaella Orsi, una dei soci, racconta gli inizi, al fianco di un comico diventato icona della risata varesina nel mondo: “Eravamo giovanissimi quando abbiamo aperto, io e Max Cavallari dei Fichi d’India avevamo solo 21 anni; poi c’era suo fratello Ciro che era un musicista e Enrico Bonacina, in arte Bob Rock, che faceva il Dj. Max era agli inizi della sua attività di cabarettista: ai tempi faceva teatro e portava in scena ‘Jesus Christ super star’”. Il locale, inizialmente, era diviso in due parti: una era un vero e proprio circolo frequentato da avventori che trascorrevano le giornate giocando a carte. L’altra parte invece era una paninoteca, chiamata New York. “Poco tempo dopo abbiamo abbattuto il muro che divideva le due parti ed è nato L’Arlecchino – spiega Orsi –. Lo abbiamo chiamato così pensando allo spettacolo ‘Arlecchino servo di due padroni’, perché anche noi eravamo servi di due padroni, in un certo senso: il cabaret e la musica. Io mi occupavo della programmazione del cabaret e facevo anche da agente ai Fichi d’India fino a che non sono approdati al cinema, mentre Ciro si occupava della programmazione musicale. Tra la metà e la fine degli anni ‘90 abbiamo creato una nostra prima compagnia stabile: gli Arleccomics in cui militavano Gegio e Gianfri, Marino Guidi, Max Bunny (Massimo Contati) Savi e Montieri, Antonella del Curto, Roberto Stoppa, Debora De Benetti, Roberto de Marchi, Fabio Corradi. A metà degli anni 2000 sono nati i Ficodrammatici con Marco Gaio Gaiazzi, Pasquale Bevilacqua, Vincenzo Savino, Manuela Lozza, Alice Villa, Ilenia Torti”.Sul palco de L’Arlecchino si sono avvicendati, oltre alle compagnie stabili, moltissimi cabarettisti e comici di grido, come ad esempio Aldo e Giovanni, (Giacomo si sarebbe unito in seguito, ai tempi si esibiva con Marina Massironi) poi Enrico Bertolino, Antonio Cornacchione, Nanni Svampa, Alberto Patrucco, Enzo Iacchetti, Italo Giglioli, Gegio e Gianfri e molti altri. “Purtroppo, oggi i nostri appuntamenti con il cabaret si sono molto diradati, da due volte alla settimana siamo passati a una, fino ad arrivare a una sola programmazione mensile – ci tiene a precisare Raffaella Orsi –. Con la musica, invece, stiamo andando alla grande”.
Alla richiesta se ci siano delle nuove leve nel mondo del cabaret e della comicità, Raffaella risponde così: “Nel 2019 è nata a Varese una bella iniziativa in Piazza della Motta 6, una scuola dello spettacolo: M.Art.E, voluta da Caterina Rossi e Lia Locatelli, dove vengono insegnate tutte le tecniche dello spettacolo e della performance, sia per chi sta sul palco, sia per chi sta dietro le quinte. Devo dire che ci sono degli allievi che hanno decisamente del talento che sicuramente in futuro si faranno conoscere. Mai come oggi c’è bisogno di ridere: la risata è un appuntamento con la salute”.