Hydrogen Valley a Malpensa, a che punto siamo?
Creare una Hydrogen Valley in provincia di Varese, dando vita ad una filiera di produzione e consumo di idrogeno verde a supporto della crescita sostenibile dell’aeroporto di Malpensa e del tess
Creare una Hydrogen Valley in provincia di Varese, dando vita ad una filiera di produzione e consumo di idrogeno verde a supporto della crescita sostenibile dell’aeroporto di Malpensa e del tessuto industriale. Questo il principale obiettivo del progetto TH2ICINO, co-finanziato dalla Clean Hydrogen Partnership nell’ambito di Horizon Europe, nato da una partnership tra Rina, multinazionale di ispezione, certificazione e consulenza ingegneristica, Confindustria Varese, SEA Milan Airports Spa, la società che gestisce lo scalo della provincia di Varese, oltre a quello di Linate e il Comune di Busto Arsizio. Tra gli altri sono partner anche ulteriori realtà italiane, francesi, spagnole e greche, tutte impegnate, a diverso titolo, nella creazione di una Hydrogen Valley intorno a Malpensa, con un’attenzione particolare all’ottimizzazione dei costi nella catena del valore dell’idrogeno verde (leggi “Un’Hydrogen Valley intorno a Malpensa” per saperne di più) e alla scalabilità di un progetto che vuole nascere per essere replicato anche in altre aree industriali strategiche dell’Europa.
A più di un anno dall’avvio del progetto, iniziato ufficialmente nel mese di settembre 2023, a che punto siamo? I primi mesi si sono rivelati fondamentali per gettare le basi per la realizzazione di un ecosistema per la produzione, lo stoccaggio, la distribuzione e l’utilizzo di idrogeno. Sotto il coordinamento di Rina, tutti i partner del progetto hanno messo in campo le proprie competenze per raggiungere i primi risultati. Partendo dal centro tecnologico spagnolo Circe e dal produttore francese di idrogeno Lhyfe, che insieme hanno lavorato alla pianificazione e progettazione concettuale della valley verso l’implementazione dell’infrastruttura: uno studio approfondito della normativa europea, dei dati sulla produzione e sui costi dell’energia verde, dei dati tecno-economico per la creazione di un modello di produzione di idrogeno, fino all’analisi dei potenziali utilizzatori che consumeranno l’idrogeno.
Il progetto prevede l’installazione di un elettrolizzatore da 5 Megawatt (MW), in grado di produrre circa 76 chilogrammi di idrogeno verde all’ora. Questa capacità produttiva potrà rispondere alle necessità della mobilità sostenibile, stimata in 30 chilogrammi all’ora per agli autobus e i mezzi di terra dell’aeroporto, e alle esigenze dell’industria, con una domanda prevista di 40 chilogrammi all’ora. Si prevede, inoltre, l’uso di serbatoi da 500 kg per lo stoccaggio dell’idrogeno, dimensionati per garantire 6 ore di autonomia.
Un progetto europeo, con partner provenienti da tutta Europa, che punta a realizzare un programma scalabile e replicabile in molte altre aree europee strategiche per l’industria. Il progetto TH2ICINO, nato da una partnership tra Rina, Confindustria Varese, SEA Milan Airports Spa e il Comune di Busto Arsizio ha tagliato il traguardo del primo anno di attività. Ecco su cosa stanno lavorando i partner italiani e non solo
Partendo da queste premesse, è stato possibile ipotizzare 3 scenari per la produzione di idrogeno, al fine di garantire una fornitura energetica stabile e sostenibile, con l’obiettivo economico, ambizioso ma realistico, di produrre idrogeno a un costo inferiore ai 4,5 euro al chilogrammo, rendendolo competitivo rispetto alle alternative meno ecologiche. Nello “Scenario 1 – Energia dalla rete elettrica (PPA)”, l’idrogeno è prodotto utilizzando energia rinnovabile acquistata tramite contratti a lungo termine; lo “Scenario 2 – Ibrido con fotovoltaico” prevede l’integrazione di un impianto fotovoltaico da 7,5 MW con energia dalla rete; nello “Scenario 3 – Produzione massima”, l’elettrolizzatore opera a piena capacità, indipendentemente dalla domanda, sfruttando al massimo sia l’energia solare sia quella presa dalla rete, per produrre idrogeno al massimo della capacità.
È emerso che dallo scenario 1 allo scenario 3 il costo dell’idrogeno scende progressivamente, dimostrando come l’integrazione di energia fotovoltaica e la produzione continua rendano il processo più competitivo. Nei prossimi mesi lo studio proseguirà, con l’immissione di ulteriori dati e variabili, al fine di ottenere un modello in grado rispondere all’obiettivo prefissato per il costo dell’idrogeno.
Parallelamente a queste analisi, i partner stanno affrontando una fase delicata relativa a permessi e autorizzazioni da ottenere per la costruzione della valley all’interno dell’aeroporto di Malpensa, che si auspica avrà inizio nella seconda metà del 2025. Inoltre, Rina sta sviluppando un piano integrato di sicurezza per l’intero progetto, utilizzando metodologie avanzate per identificare e mitigare i rischi potenziali.
Pensando al futuro, quali saranno i mezzi potenzialmente interessati alla conversione a idrogeno? È qui che entra in gioco Emisia, il partner greco del progetto che si occupa proprio di analisi di emissioni e mobilità sostenibile. Utilizzando i dati raccolti sui veicoli e i loro percorsi, forniti dal partner milanese Air Pullman per quanto riguarda gli autobus che transitano all’interno dell’aeroporto e nelle città vicine e dal partner SEA Milan Airports, relativamente ai mezzi di terra dell’aeroporto, sono stati elaborati dei modelli e definite delle priorità per il retrofitting (adeguamento) dei mezzi. Alcuni esempi? I cosiddetti Ambulift, mezzi utilizzati per il trasporto di passeggeri a ridotta mobilità e i Pushback, pensati per la movimentazione degli aeromobili potrebbero essere i veicoli più adatti per la sperimentazione.
Una sfida ancor più importante, tuttavia, si presenta dal lato dell’industria, che dovrà garantire una domanda sufficiente di idrogeno per rendere sostenibile il progetto. I partner locali come Confindustria Varese e il Comune di Busto Arsizio, supportati da Rina, stanno portando avanti numerose attività di comunicazione al fine di promuovere il progetto e coinvolgere gli stakeholder del territorio, soprattutto le imprese. Proprio nei primi mesi del 2025, infatti, saranno organizzati dei workshop di stakeholder engagement e attività mirate al coinvolgimento diretto delle imprese che più potranno beneficiare della Hydrogen Valley, come quelle appartenenti ai settori hard-to-abate (difficili da decarbonizzare), come ad esempio quelli che lavorano con acciaio, cemento, vetro e il comparto chimico.
Il progetto TH2ICINO vuole essere un modello replicabile in altri contesti: a questo proposito, il partner francese Artelys, specializzato nell’ottimizzazione, supporto alle decisioni e modeling, ha iniziato a gettare le basi per la realizzazione di quello che sarà un Master Planning Tool (MTP), uno strumento per supportare le decisioni, non solo in merito allo sviluppo della TH2ICINO Valley, ma anche per la realizzazione di altre Hydrogen Valley in Italia e in Europa.
A un anno dall’avvio, il progetto TH2ICINO ha stabilito quindi le premesse per la realizzazione della Hydrogen Valley intorno all’aeroporto di Malpensa, dimostrando la fattibilità tecnica ed economica della produzione di idrogeno verde e identificando soluzioni per ridurre i costi e ottimizzare le infrastrutture. Gli avanzamenti nella progettazione e nella pianificazione, uniti alla definizione dei primi modelli per la conversione dei mezzi e al coinvolgimento degli stakeholder, evidenziano il potenziale del progetto di trasformarsi in un esempio concreto di innovazione sostenibile.
Il progetto dimostra come la collaborazione tra pubblico e privato, con il contributo di partner internazionali con competenze complementari, possa generare innovazione, promuovere la sostenibilità e supportare le infrastrutture e le imprese di un territorio verso la transizione green.
La voce dei partner
L’ecosistema di Malpensa si conferma all’avanguardia in Italia, con casi dimostrativi concreti e un forte potenziale di crescita nei settori mobilità ed energia. I prossimi passi includono coinvolgere nuovi attori, attrarre investimenti, creare sinergie con progetti Pnrr e promuovere una maggiore coesione regionale”. Queste le parole di Bruno Sodiro, Coordinatore di Rina Consulting, ad un anno dalla partenza del progetto TH2ICINO, che prevede la creazione di una Valley che “andrà a vantaggio delle imprese che potranno utilizzare idrogeno verde, ma anche dei produttori di tecnologie nella filiera H2 e della comunità locale, verso la transizione green”, come spiega Luisa Minoli, Responsabile Area Ricerca e Innovazione di Confindustria Varese. “Il nostro ruolo – prosegue Minoli – è quello di ingaggiare il più ampio spettro di potenziali stakeholder, consolidare la filiera di produzione di idrogeno verde, creando opportunità per l’espansione e la replicabilità della Valley. Proprio per questo organizzeremo un workshop aperto a tutti nel mese di marzo”.
Dello stesso avviso è anche il Comune di Busto Arsizio, che ospiterà l’evento in programma: “A poco più di un anno dall’inizio delle attività, prosegue la collaborazione con i partner del progetto, in primis Rina e Confindustria Varese, al fine di ampliare il coinvolgimento degli stakeholder del territorio e dei cittadini sensibilizzandoli agli aspetti positivi che l’innovazione sostenibile può apportare alla comunità. A tal proposito, il Comune collaborerà attivamente per organizzare incontri ed eventi dedicati”, afferma Luca Folegani, Vicesindaco e Assessore all’Urbanistica del Comune di Busto Arsizio. A fare il punto della situazione è anche SEA Milan Airports: “L’idrogeno si conferma elemento cruciale nel percorso di transizione energetica e decarbonizzazione. In questo ambito è significativa la scelta strategica e il ruolo trainante dell’aeroporto di Milano Malpensa che, sebbene vedrà l’utilizzo dell’idrogeno come carburante per l’aviazione tra circa 10-15 anni, sta investendo su questo vettore energetico anche nel breve termine, trattandosi di un’opportunità concreta già prima del 2030 per decarbonizzare l’accessibilità, per il trasporto merci ma anche sugli spostamenti dei passeggeri tra i terminal, all’interno dell’area aeroportuale – spiega Giorgio Medici, Director Environment and Funded Initiatives di SEA Aeroporti di Milano –. Ancor più significativa la funzione strategica che l’aeroporto può giocare nella distribuzione dell’idrogeno, diventando un vero e proprio hub energetico, un punto di ingresso sul territorio per favorirne l’erogazione verso l’industria e i privati, contribuendo allo sviluppo di un ecosistema energetico integrato. In questo contesto, TH2ICINO si impegna nello sviluppo di soluzioni tecniche per l’utilizzo dell’idrogeno e nella definizione di una governance solida per la Hydrogen Valley centrata sull’aeroporto. L’obiettivo è creare basi concrete per pianificare la realizzazione delle infrastrutture necessarie, promuovere la domanda locale e definire misure di supporto finanziario indispensabili per il successo di questo ecosistema innovativo”.
Sostenibilità è il tema al centro anche delle linee di sviluppo di Air Pullman: “All’interno della nostra politica aziendale abbiamo una parte rilevante relativa alla mobilità sostenibile. Come azienda di trasporto ci siamo prefissati l’obiettivo di ridurre al minimo l’inquinamento pur mantenendo un’alta qualità del servizio. In tal senso siamo sempre tra i primi a promuovere o investire nei nuovi progetti relativi alla sostenibilità ambientale, come il progetto TH2ICINO, con l’obiettivo, come sempre, di ridurre al minimo l’inquinamento”, afferma Alessandro Oldrini, Amministratore Delegato di Air Pullman.