Guida verso il futuro

Il 5G cambierà anche le nostre automobili e il modo in cui le guideremo. Al centro di questa rivoluzione le tecnologie che Vodafone Automotive sta sviluppando in provincia di Varese Tra le

Il 5G cambierà anche le nostre automobili e il modo in cui le guideremo. Al centro di questa rivoluzione le tecnologie che Vodafone Automotive sta sviluppando in provincia di Varese  

Tra le caratteristiche principali della tecnologia 5G emerge in modo particolare la capacità di gestire un’altissima densità di “oggetti intelligenti” in veloce movimento in un’area geograficamente ristretta. Con quali implicazioni per l’oggetto mobile che negli ultimi anni sta sempre più acquisendo capacità di elaborare e trasmettere dati, ossia l’automobile?
Su questo fronte la provincia di Varese, confermandosi ancora una volta tra le più vivaci e innovative in ambito di Information e Communication Technologies, ospita anche una realtà al centro dello sviluppo della nuova mobilità: Vodafone Automotive, guidata dal Ceo Gion Baker.

Mettendo da parte, almeno per il momento, il traguardo della guida autonoma (più o meno vicino) quali saranno i primi impatti concreti dell’adozione della tecnologia 5G sulle auto e sulla guida? 
La connettività e la digitalizzazione stanno portando l’industria automobilistica a creare funzioni innovative per migliorare l’esperienza personalizzata del conducente in base al proprio stile di guida e interessi. I servizi ad oggi disponibili sono basati sulla connettività e ci hanno consentito di restituire ai clienti le loro vetture rubate, di chiedere l’intervento dei soccorsi in tempo reale in caso di incidente, di analizzare lo stile di guida creando valore aggiunto per il driver, per le case auto, le compagnie assicurative e i gestori di flotte. Il 5G ha il potenziale di trasformare le esperienze dei guidatori e i business delle aziende. La bassissima latenza, la Banda Ultra Larga e l’elevata affidabilità assicurate dal 5G di Vodafone sono indispensabili per garantire la reattività real-time dei sistemi allestiti sui veicoli per assicurare sincronismo e fluidità nello scambio di informazioni e video in tempo reale, sia tra veicoli, che tra infrastruttura e veicolo. Nel settore automobilistico, vediamo lo sviluppo più rilevante in una maggiore sicurezza per le persone, oltre che per i veicoli. Come Vodafone Automotive siamo parte integrante del team 5G di Vodafone per la realizzazione di servizi in ambito mobilità e trasporti di questa tecnologia sia in Italia sia in Europa. L’opportunità ci permette di far evolvere l’offerta dei servizi aggiungendo intelligenza ai veicoli, permettendo l’interazione in tempo reale con l’ambiente circostante, sia che si parli di altri veicoli, di persone o di oggetti.

“Le nostre sedi di Varese e Busto Arsizio stanno sviluppando la prototipazione di sistemi e il design di software per la gestione di servizi 5G”

Che tipo di problematiche si potrebbero generare per il settore della mobilità nel momento in cui la copertura 5G non raggiungesse tutto il territorio nazionale, concentrandosi solo su pochi grandi centri con il rischio di creare periferie digitali?   
La tecnologia 5G è già realtà in alcune città e i piani prevedono una copertura in costante evoluzione che raggiungerà 100 città entro il 2021. Certamente si partirà dalle città per poi garantire la copertura delle vie principali di mobilità urbana ed extraurbana. Sarà importante la collaborazione di tutti gli attori dell’ecosistema della mobilità per garantire un’introduzione graduale, ma rapida, che possa permettere la fruizione dei servizi che a loro volta potranno uscire dalla fase prototipale per essere a disposizione di tutti. In particolare, quelli in ambito automotive, coinvolgono diversi settori. Consideriamo per esempio uno degli use case provati a Milano con Areu e Croce Rossa Italiana: l’ambulanza connessa. Lavorando sulla cura del malato e sulla riduzione dei tempi di intervento si aggiunge la necessità di creare un’onda verde che permetta, in tutta sicurezza, di accedere alle unità di pronto intervento nel minor tempo possibile. Per fare ciò, il percorso di sviluppo deve necessariamente coinvolgere un ampio spettro di attori: i gestori delle infrastrutture, le case automobilistiche, i centri che forniscono i servizi. È un ecosistema che avrà la responsabilità di rendere accessibile e operativo un intero sistema connesso e armonico.

A quali progetti sta lavorando Vodafone Automotive?
Le sedi di Varese e Busto Arsizio stanno sviluppando la prototipazione di sistemi e il design di software per la gestione di servizi 5G. Oggi Vodafone Automotive, parte di Vodafone Internet of Things (IoT), sta realizzando la prima versione della futura piattaforma di mobilità C-ITS. Negli ultimi 9 mesi abbiamo partecipato agli interoperability test Cellular Vehicle to Everything in Germania, Italia, Regno Unito e abbiamo sviluppato applicazioni 5G in Italia testando questa tecnologia a livello di rete, su dispositivi telematici di bordo, su unità a bordo strada e unità mobili. Vodafone Automotive adesso è riconosciuta come uno dei principali player globali nello sviluppo di servizi cooperativi e avanzati di assistenza alla guida. Cito due esempi su tutti. Il primo: l’Urban Cross Traffic Cooperativo è una soluzione che sfrutta la comunicazione V2V (Vehicle-to-Vehicle) e V2I (Vehicle-to-Infrastructure) per ampliare il raggio visivo degli attuali sistemi di sicurezza anticollisione, in particolare in scenari con visibilità ostruita, al fine di evitare o mitigare la collisione tra i veicoli incrocianti. La soluzione è sviluppata su rete e architettura 5G e utilizza il Multi-Access Edge Computing (MEC) di Vodafone. Il secondo: See Through che utilizza la comunicazione V2V (Vehicle-to-Vehicle) per scambiare video in alta definizione e in tempo reale tra veicoli, al fine di estendere il raggio visivo del guidatore in scenari di visibilità ostruita e prevenire incidenti, in particolare in fase di sorpasso. Grazie al 5G, il conducente riceve in tempo reale il video con la visione soggettiva frontale della prima macchina che lo precede (quella immediatamente davanti al veicolo che ne ostruisce parzialmente la visuale) per “vedere attraverso l’ostacolo” e verificare che la carreggiata sia libera e sicura nel concludere la manovra di sorpasso.

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