Gli alberghi del Nord puntano sull’emozione

Le strutture ricettive delle aree settentrionali del Varesotto investono sul turismo esperienziale per attrarre sia i flussi dei “vicini di casa”, sia quelli Nord-Europei. Con numeri in

 Le strutture ricettive delle aree settentrionali del Varesotto investono sul turismo esperienziale per attrarre sia i flussi dei “vicini di casa”, sia quelli Nord-Europei. Con numeri in crescita, ma qualche preoccupazione sulle ripercussioni che potrebbe avere il rallentamento economico della Germania

‘‘Il 2023 è stato positivo in termini di numeri di turisti, soprattutto stranieri. Un anno dalla crescita esponenziale e inaspettata. Il primo, forse, dopo il Covid, scevro dal fardello di ansia che ha generato la crisi sanitaria, tanto da superare i dati registrati nel 2019. Il 2024, invece, è partito lento, ma le prenotazioni in essere per i prossimi mesi sono già superiori rispetto a quelle dello stesso periodo dell’anno scorso. D’altronde il Lago di Varese insieme a quello Maggiore, sono affascinanti e non scontati sia per i viaggiatori scandinavi, tedeschi, austriaci e svizzeri diretti verso il Centro o il Sud Italia, sia per quelli provenienti dalla Repubblica Ceca, dalla Francia e dall’Inghilterra che si spostano sul corridoio tra Est e Ovest facendo della nostra provincia una strategica tappa intermedia del loro viaggio”.

Queste le parole di Mario Villani, Amministratore Delegato del gruppo I Palazzi-Historic Experience Hotel di cui fa parte il Palace Grand Hotel di Varese, situato sulla sommità del Colle Campigli, in merito all’andamento del turismo in quel Nord della provincia dove “il cliente cerca l’emozione”. 

È così che sintetizza il motivo che spinge i turisti a pernottare nella zona dei laghi e delle Prealpi, Lara Luz, proprietaria di Villa Porta: il relais situato sulla sponda lombarda del Lago Maggiore, più precisamente nella piccola frazione luinese del Golfo di Colmegna. “Il trend positivo dell’anno passato si sta consolidando anche nel 2024 – conferma l’imprenditrice –. Ma non dobbiamo abbassare la guardia. Per quanto possiamo vedere il bicchiere mezzo pieno, la crisi in Medio Oriente è alle porte e tutto quello che sta accadendo nel mondo non è tanto lontano da noi”. Un po’ come a dire che “le aspettative sono buone, ma lo scenario è delicato”. A ribadirlo è anche Riccardo Santinon, Responsabile dell’hotel Al Borducan di Varese, che nel 2024 taglia il traguardo di 100 anni di attività: “Nel 2023 c’era ancora qualche strascico di preoccupazione, le persone erano un po’ restie a prenotare dei viaggi, mentre ora siamo tornati alle tempistiche di prenotazioni che registravamo prima del Covid. Anche se bisogna tenere sotto controllo il progredire del contesto a livello globale. Negli ultimi anni abbiamo cercato di valorizzare la struttura e riscoprire le tradizioni locali. È così che i flussi sono raddoppiati. Il Borducan è un luogo tanto caro ai varesini che hanno voglia di avere dei punti di riferimento in grado di raccontare il territorio. Ecco perché, secondo noi, la strada da seguire è quella di riportare in auge quei prodotti e quelle chicche che sanno di storia. La nostra provincia è un posto vivibile, a misura d’uomo, in mezzo al verde, con molti luoghi storico-culturali da visitare e dei buoni prodotti da degustare. Abbiamo un potenziale e dovremmo puntare su questo, senza cercare ostentatamente la clientela dall’altra parte del mondo, ma attirando sempre più, in primis, i vicini di casa. Ed è proprio per fare un po’ di incoming sul territorio che, in occasione del centenario del Borducan, stiamo organizzando per tutto il 2024 delle visite guidate e dei pacchetti studiati ad hoc”. 

Quello delle persone che scelgono di pernottare al Nord della provincia di Varese è dunque un turismo che, come sottolinea l’imprenditrice Lara Luz di Villa Porta, “ama la natura. Ed è qui che si inserisce l’importanza della valorizzazione del territorio nel suo complesso. Perché è vero che se l’azienda è competitiva, vive di luce propria, ma è anche certo che un buon patrimonio paesaggistico e culturale ha tutta la potenzialità per sostenere le imprese turistiche. Inoltre, viviamo tanto di una clientela Nord Europea. Tra questa, una grande fetta proviene dalla Germania che però, ora, a livello economico sembra attraversare un periodo di incertezza. Il dubbio è che questo possa impattare sull’andamento della prossima stagione, perché si tratta di un territorio che a tutti gli effetti ha sempre fatto da traino al settore. Un pensiero a riguardo non si può non farlo”. Ma al di là dei numeri, il fronte su cui l’attenzione rimane alta, sempre e comunque, e su cui vanno gran parte degli investimenti delle strutture ricettive, è quello della formazione del personale

Lara Luz, Villa Porta: “L’obiettivo è sempre quello di stupire le persone. Per farlo è fondamentale che l’imprenditore dedichi del tempo ai propri collaboratori, sia sotto l’aspetto personale, sia professionale, affinché possano avere una formazione sempre più al passo con i cambiamenti del settore”

“È necessario mettere al centro i desideri dei clienti”, afferma Mario Villani del Palace Grand Hotel. E il motivo è semplice: “Quello che facevamo ieri, oggi, è diventato vecchio, ciò che stiamo facendo ora è superato e quello che faremo domani ce lo dirà il mercato. Speriamo in un anno positivo perché un aumento dei volumi di business significherebbe una maggiore offerta di lavoro e ricchezza per tutto il territorio. Ma soprattutto, dimostrerebbe che siamo capaci di fare cultura dell’accoglienza”. E aggiunge: “La formazione è una delle leve imprescindibili per la crescita di qualunque settore, senza la quale non si va da nessuna parte. Prima di tutto, va sviluppato nei collaboratori il senso di appartenenza, in modo che possano essere orgogliosi del luogo in cui lavorano. Non basta essere preparati a livello teorico. Tutti i giorni acquisiamo informazioni, verbali e no, da parte delle persone ed è da qui che possiamo migliorarci. Identifichiamo il cliente come vero e proprio patrimonio aziendale, come colui che indica la strada da intraprendere. Si parla di turismo esperienziale, ovvero quello che gira intorno all’emozione, dove il soggiorno va oltre le aspettative del cliente, lasciandolo meravigliato e soddisfatto, tanto da renderlo un testimonial che parlerà bene e gratuitamente della nostra realtà. Sarà proprio lui il volano del nostro successo, il nostro miglior mezzo pubblicitario”.

D’accordo con l’Ad Villani, anche Lara Luz: “L’obiettivo è sempre quello di stupire le persone. Per farlo è fondamentale che l’imprenditore dedichi del tempo ai propri collaboratori, sia sotto l’aspetto personale, sia professionale, affinché possano avere una formazione sempre più al passo con i cambiamenti del settore”. Ma non solo per questo. Un altro problema a cui gli operatori cercano di far fronte tramite la formazione della propria squadra, è l’attrattività. Lo spiega così l’imprenditrice di Villa Porta: “Per quanto cerchiamo di adeguare gli stipendi alle richieste dei collaboratori, abbiamo il problema della tassazione italiana e a giocare a sfavore c’è la vicina Svizzera che non aiuta a trattenere le figure più qualificate. Spesso le formiamo, ma poi varcano il confine. Ecco perché cerchiamo di valorizzare il settore turistico fin dalla formazione dei giovani. Crediamo molto in questo, tanto che abbiamo mandato delle nostre risorse a frequentare dei master di specializzazione de Il Sole 24 Ore e dell’Alma (la scuola di alta formazione, con sede a Parma, di Cucina e Ospitalità italiana, ndr). Si tratta di giovani talenti che credono nella nostra azienda e noi vogliamo credere in loro”.  

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