Forcora, terra di mezzo tra sci e natura
Tra storia, foreste, alpeggi e sport: il fascino incontaminato di un’area di confine con panorami mozzafiato, a meno di un’ora di macchina da Varese. Un luogo da riscoprire grazie ad una
Tra storia, foreste, alpeggi e sport: il fascino incontaminato di un’area di confine con panorami mozzafiato, a meno di un’ora di macchina da Varese. Un luogo da riscoprire grazie ad una ricca e diversificata offerta turistica che non si rivolge ai soli amanti delle piste sciistiche
La chiamano “la stazione sciistica dei varesini”, ma arrivati quassù, dopo una strada tortuosa, incrociando qualche vitello a passeggio uscito dal recinto di giorno, pascoli di capre, distese immense di castagni e panorami limpidi spazzati dal vento, ci si rende conto che questi luoghi rappresentano molto di più.
Siamo alla Forcora, località situata all’estremo Nord della provincia di Varese, nel comune di Maccagno con Pino e Veddasca. Pochi metri più in là si è in Svizzera e queste zone in tempi antichi furono luogo di confine e di scambio. Incastonata nelle Prealpi varesine, si trova a un’altitudine che le conferisce una vista mozzafiato sulle circostanti valli e montagne. Questa area, nota per il suo paesaggio pittoresco e la sua natura incontaminata, è un vero paradiso per gli amanti della montagna e degli sport all’aria aperta. Un “panettone perfetto”, quando nevica, per concedersi il piacere di una sciata ammirando il Lago Maggiore sottostante. La Forcora offre una varietà di attività sia in estate sia in inverno, tra cui escursionismo, mountain biking e sci, rendendola una destinazione ideale per gli avventurieri e gli amanti della natura.
L’unico impianto di sci alpino del Varesotto
Qui nasce l’unico impianto per lo sci alpino della provincia di Varese a soli 50 minuti dal suo capoluogo. Questa piccola ma incantevole area sciistica vanta una pista principale di media difficoltà, che si snoda dal Passo Forcora (1.179 m) fino alla cima del Monte Cadrigna (1.304 m). Un unico skilift, lungo circa 1 km, serve questa pista. Perfetta per le famiglie o i principianti, offre anche una scuola sci per adulti e bambini in collaborazione con gli istruttori del Cai (Club Alpino Italiano) Luino. In aggiunta, vi sono attrezzature per il divertimento di tutti, inclusa una pista dedicata a bob e slittini e un servizio di noleggio che comprende sci, snowboard, ciaspole, bob e padelle. Questo rende la Forcora un luogo ideale per chi cerca un’esperienza sciistica completa, immersa in un ambiente sereno e familiare. Per saperne di più: Forcora Ski.
Gli amanti dello sci d’alpinismo o delle escursioni con le ciaspole qui trovano diversi itinerari che si diramano nella zona o sulle cime che compongono la cresta occidentale italo – svizzera della Valle Veddasca. Il Passo Forcora è un valico di grande bellezza paesaggistica: lo sguardo spazia sulle valli del Luinese, inoltre dalla vetta del Monte Cadrigna si possono ammirare il Lago Maggiore e i Monti Rosa e Gottardo.
Eppure, mantenere vivo questo luogo incantevole è impresa difficile: il cambiamento climatico porta sempre meno neve e la piccola ski area selvaggia deve “competere” con i “giganti” degli sport invernali. E allora si cerca di puntare su altro. O meglio, di puntare davvero sul luogo. Non unicamente parco giochi per gli sci, ma paradiso per le attività outdoor in scenari autentici.
Una montagna da assaporare
A due passi dall’unico impianto dell’area, c’è anche l’unico rifugio: si chiama InForcora ed è gestito da quattro soci-amici che stanno cercando di rivoluzionare l’esperienza di questa montagna speciale. Questo locale si è rapidamente affermato come un punto di riferimento per gli amanti della montagna e degli sport all’aria aperta.
Il rifugio non solo offre servizi di ristorazione tradizionale ma sta espandendo le sue possibilità per abbracciare un’ampia gamma di attività outdoor. I gestori, tra cui alcuni istruttori di mountain bike, stanno promuovendo attivamente il turismo in bicicletta e il trekking. Inoltre, collaborano con una guida esperta per accompagnare i visitatori in escursioni a piedi.
I progetti futuri includono l’ampliamento dell’offerta alloggiativa e c’è il sogno di trasformare il rifugio in una sorta di albergo diffuso. L’obiettivo è riqualificare alcune baite della zona per trasformarle in camere per gli ospiti, creando così un’esperienza unica e immersiva. Il rifugio, insieme allo stabilimento di risalita gestito da un team di giovani ricchi di idee, è uno dei pochi punti di riferimento attivi nella zona. Il territorio della Forcora può essere valorizzato semplicemente facendolo vivere per quello che è: un paradiso naturale ancora non toccato dal turismo di massa, ma anche attraverso la manutenzione dei sentieri e la promozione di attività all’aperto. Attualmente, circa 60 chilometri di sentieri sono stati ripuliti e mantenuti, facendo parte di un più ampio sistema di 270 chilometri di percorsi nella regione.
Per chi ama il trekking o la mountain bike, la Forcora è l’ideale per soggiorni più lunghi, non solo per gite di un giorno. Anche il rifugio punta a rimanere aperto per gran parte dell’anno, adattando gli orari di apertura in base alla stagionalità e alla domanda. Un aspetto che distingue questo rifugio è l’attenzione particolare alla cucina. La filosofia culinaria si basa sull’utilizzo di prodotti locali, privilegiando formaggi, salumi, verdure e carni provenienti direttamente dalla valle o dai cacciatori della zona. Questo approccio non solo garantisce freschezza e qualità ma contribuisce anche a sostenere l’economia locale. Non dimentichiamo che questa è anche la zona dove viene prodotta la famosa Formaggella del Luinese Dop.
La Chiesa della Madonna della Neve
È un po’ un simbolo del Passo Forcora appena arrivati in cima. Una piccola chiesetta bianca, prima del rifugio e dello skilift, affacciata sul panorama verso il lago. È la Chiesetta della Madonna della Neve, che sorge a 1.179 metri di quota sopra il borgo di Graglio??.
La sua storia inizia il 6 giugno 1791, quando il parroco Giovanni Contini chiese di consacrare un oratorio che aveva recuperato sull’alpeggio della Forcora, originariamente una semplice cappella aperta. Nel 1845, l’oratorio subì un importante ampliamento, assumendo grosso modo le forme odierne. Inoltre, Antonio Ciseri fu incaricato di affrescare un’immagine della Madonna con Gesù bambino, i santi Rocco e Sebastiano, probabilmente in riferimento all’epidemia di colera del 1836. Il portico fu aggiunto tra il 1903 e il 1904 e nel 1967 la chiesa assunse la sua veste odierna, diventando un sacrario delle Brigate Garibaldi??.
Architettonicamente, la chiesa è costruita in pietra con giunti di malta, pareti esternamente intonacate e una copertura in piode. L’interno presenta una navata unica con capriate lignee a vista e sull’altare maggiore si trova l’affresco attribuito a Ciseri.
Lungo l’Antica Strada della Val Veddasca
Ancora oggi, passeggiato tra i sentieri che portano al passo, ci si può imbattere in testimonianze dell’antichità del luogo, come l’antico ponte romano lungo l’Antica Strada della Val Veddasca, tra Cadero e Garabiolo.
L’Antica Strada della Val Veddasca, che si estende per circa 8 km da Maccagno ad Armio, è un percorso storico immerso nella natura incontaminata e ricco di testimonianze storiche. Questa strada, che richiede circa 3 ore e mezza di cammino, rappresenta non solo un itinerario escursionistico di rilevanza paesaggistica ma anche un viaggio attraverso la storia. La Val Veddasca, infatti, è nota per i suoi massi con iscrizioni e coppelle, segni tangibili dell’antica presenza dei Leponzi, una popolazione celtica che abitava la regione. Questi reperti archeologici indicano la realizzazione di un itinerario di pellegrinaggio simile a quelli ritrovati in Irlanda o in Bretagna, caratterizzato da riti legati ai cicli astrali e alla fecondità.