Varese è SMARTT

Presentato il progetto, pensato dalla Fondazione Ergo, per promuovere la competitività del territorio varesino e valorizzarne la capacità manifatturiera, grazie alla creazione di un lab

Presentato il progetto, pensato dalla Fondazione Ergo, per promuovere la competitività del territorio varesino e valorizzarne la capacità manifatturiera, grazie alla creazione di un laboratorio del lavoro unico, innovativo e altamente tecnologico che consentirà di fare formazione “esperienziale”. A collaborare alla realizzazione del progetto già quattro imprese: Whirlpool, Leonardo, Tecniplast e Marelli

‘‘La provincia di Varese ha bisogno di un riposizionamento competitivo e della creazione di opportunità e laboratori in grado di stimolare la rinascita di un rinnovato fermento imprenditoriale che negli anni si è indebolito e affievolito. Intendiamoci, siamo ancora una terra di imprese, una provincia fortemente manifatturiera. L’industria è nel nostro dna. Ma quello di cui il nostro sistema economico e sociale ha oggi bisogno è un nuovo slancio nelle più importanti trasformazioni in atto: ambientali, tecnologiche e digitali.” Queste le parole di Roberto Grassi, Presidente di Confindustria Varese, alla presentazione ufficiale nel giugno scorso, alla presenza, fra gli altri, del Presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana e del Sindaco di Varese Davide Galimberti, del progetto SMARTT VAlley, promosso da Fondazione Ergo. Una progettualità pensata dalla nota fondazione, che si occupa di promuovere l’economia del territorio, per offrire un nuovo strumento concreto per la competitività delle imprese e per la qualità del lavoro di Varese e di tutta la Lombardia.

Ma di cosa si tratta? SMARTT VAlley, presentata al pubblico da Gabriele Caragnano e Rachele Sessa della Fondazione Ergo, nasce per essere un laboratorio del lavoro unico, innovativo e altamente tecnologico che consentirà di fare formazione “esperienziale”. In estrema sintesi sarà possibile imparare sperimentando sul campo nuovi modi di lavorare, acquisendo competenze sulle nuove tecnologie che stanno modificando il mondo del lavoro e tenendo conto non solo degli aspetti digitali, ma anche di quelli legati alla sostenibilità, che sempre di più caratterizza il mondo industriale. Un laboratorio fisico, quindi, che unisce pratica e teoria, tenendo sempre come filo rosso la fabbrica manifatturiera, valorizzandone l’attrattività per le future generazioni. Acronimo di Space for Manufacturing, Academy, Research & Tech Transfer. Smartt VAlley vuole infatti intrecciare tecnologia e territorio connettendo in un unico spazio le persone, le imprese, le Università e i centri di ricerca varesini. Il tutto sempre puntando su Varese (da cui le iniziali maiuscole di VAlley) perché l’obiettivo è che il Varesotto continui ad essere attrattivo, in particolare in un ambito per il quale è famoso nel mondo: la qualità del lavoro. Fisicamente il centro sorgerà a gennaio 2024 a Daverio, in un’area di 800 metri quadri in un’ala della Polinelli, marchio ben noto del settore occhialeria. A collaborare con Fondazione Ergo nella realizzazione del progetto ci sono già le prime quattro imprese: Whirlpool, Leonardo, Tecniplast e Marelli.

La nascita di questo progetto ci trova particolarmente in sintonia come Confindustria Varese”, ha aggiunto il Presidente Grassi. “Si tratta infatti di un’iniziativa perfettamente in linea con i contenuti del Piano Strategico #Varese2050 lanciato ormai un anno fa dalla nostra associazione e del progetto Mill a Castellanza, finalizzato a creare una cittadella del sapere e del saper fare al fianco della LIUC. La sintonia passa da una parte dalla stessa visione per Varese, dall’altra dallo stesso metodo che è, e dovrebbe sempre essere, quello di fare squadra tra tutti i protagonisti del territorio”. “La progettualità dell’Experience Tech Transfer Lab (ETTL), Smartt Valley – ha aggiunto il Presidente degli industriali varesini – è coerente con gli obiettivi che la nostra associazione si è data per la costruzione della provincia di Varese del futuro. Serve creare un ecosistema proiettato verso l’innovazione in maniera spinta. Non abbiamo bisogno di voli pindarici basati su modelli di sviluppo calati dall’alto, ma di formule che partano proprio da quelle specializzazioni e da quei settori che hanno fatto di Varese nel tempo uno dei territori a maggiore trazione industriale nel Paese. Per questo è importante il progetto SMARTT VAlley, perché va in questa direzione.

Abbiamo bisogno di centri di eccellenza e trasferimento tecnologico. Ne hanno bisogno soprattutto le piccole e medie imprese. Sia nell’analisi del lavoro e di una sua riorganizzazione, sia nello sviluppo di nuovi modelli sostenibili. Servono nuove competenze altamente qualificate, così come serve creare capacità di assorbimento delle stesse tra le imprese del territorio. Ciò anche attraverso nuove strade di collaborazione pubblico-privato. Servono spazi di creatività e contaminazione. Siamo sicuri che SMARTT VAlley possa rappresentare un’opportunità in tutti questi fronti di impegno al servizio delle imprese”.  

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