Un salto nell’America che corre

14 imprese, per un totale di 22 persone coinvolte. Questa la partecipazione alla missione, organizzata da Confindustria Varese, che si è tenuta tra Las Vegas e San Diego, dal 5 al 12 gennaio 20

14 imprese, per un totale di 22 persone coinvolte. Questa la partecipazione alla missione, organizzata da Confindustria Varese, che si è tenuta tra Las Vegas e San Diego, dal 5 al 12 gennaio 2025, riportando la manifattura varesina (e non solo) negli Stati Uniti.

Dal 5 al 12 gennaio 2025 è andata in scena una nuova tappa dell Open Mind Tour, organizzata da Confindustria Varese in collaborazione con Confindustria Emilia Area Centro e Confindustria Bergamo. A visitare i templi dell’innovazione tra Las Vegas e San Diego sono state 22 persone per un totale di 14 imprese

Un’iniziativa organizzata in collaborazione con Confindustria Emilia Area Centro e Confindustria Bergamo nell’ambito del progetto “Open Mind Tour”. Si tratta dell’organizzazione di viaggi e incontri alla scoperta di ecosistemi innovativi, momenti pensati per favorire l’interconnessione e la creazione di contatti con altre realtà aziendali multinazionali e non, persone, manager, innovatori, rappresentanti istituzionali e luoghi di ricerca e sviluppo all’avanguardia.

Prendere parte ad una missione Open Mind è principalmente un’occasione di incontro con le persone. Che siano colleghi di lavoro o Ceo di multinazionali americane poco importa. Ciascun meeting rappresenta una preziosa opportunità di confronto, di scambio di esperienze e di visione. È normale quindi che non si sia perso nemmeno un minuto e che già a bordo di un autobus che attraversava la Death Valley, i partecipanti, alternandosi al microfono, abbiano iniziato a fare le reciproche presentazioni, scambiandosi aspettative ed esperienze.

Il primo incontro con Alberto Mattiello al Nevada State Business Center di Las Vegas, ha anticipato i principali temi di CES 2025, uno degli eventi più attesi nel mondo della tecnologia e tappa irrinunciabile per ogni missione negli Usa in questo periodo. Grande attesa naturalmente sulla fase di “maturità” dell’Intelligenza Artificiale, focus sulla segmentazione per età anagrafica di prodotti e servizi e un ulteriore passo in avanti sui robot umanoidi o quadrupedi sempre più in grado di operare autonomamente.

“Dive In”: CES 2025

Tra le innovazioni più significative percepite nella “due giorni” CES 2025, l’AI agenziale ha catturato l’attenzione per il suo potenziale: trasformare il modo in cui interagiamo con la tecnologia. Questo approccio mira a creare intelligenze artificiali in grado di agire come assistenti personali proattivi, capaci non solo di produrre testi ma di prendere decisioni informate basate sul contesto e sulle preferenze degli utenti. Ad esempio, assistenti virtuali per l’automazione domestica, spesso integrati negli elettrodomestici più comuni, sono ora in grado di anticipare i bisogni dell’utente, ottimizzando il consumo energetico o suggerendo azioni per migliorare il benessere personale. Sono, quindi, in grado di agire su applicazioni o sull’ambiente circostante senza mediazione umana. Nelle visite private agli stand Giugiaro Design, Dassault, Panasonic e Bosch il gruppo ha avuto modo di toccare con mano tutte queste novità.

Grazie ai progressi nei semiconduttori, le nuove generazioni di chip offrono capacità di calcolo avanzate e modelli di machine learning ottimizzati per funzionare in tempo reale. Questo è fondamentale per applicazioni come i veicoli autonomi, la robotica e i dispositivi indossabili, dove la latenza (il tempo che passa tra la trasmissione di un dato ad un calcolatore e la risposta) deve essere ridotta al minimo. Inoltre, i motori di Intelligenza Artificiale inseriti nei dispositivi migliorano la sicurezza, poiché i dati sensibili possono essere elaborati localmente senza lasciare il dispositivo. Pensiamo, ad esempio, ad applicazioni diagnostiche o di sicurezza domestica. A nessuno farebbe piacere che uno specchio smart inviasse immagini fuori dalle mura domestiche per essere elaborate.

Questa combinazione di potenza e miniaturizzazione apre le porte a una nuova era di dispositivi sempre più interconnessi e performanti, in grado di rispondere a esigenze specifiche con una rapidità senza precedenti, limitando il ricorso a giganteschi data center energivori dove tradizionalmente la capacità di elaborazione si concentra.

Una delle novità più interessanti del CES 2025 è stata l’applicazione dell’AI pensata per specifici gruppi demografici, come la Gen Z e gli over 50. I più giovani, che rappresentano il 32% della popolazione mondiale, sono stati presentati dispositivi educativi e di intrattenimento basati sull’AI, progettati per stimolare l’apprendimento attraverso esperienze interattive e personalizzate, come ad esempio nuove esperienze di gaming totalmente innovative.

Per i meno giovani invece la novità è l’integrazione dell’AI in ausili per la salute e la sicurezza. Dispositivi come sensori intelligenti per monitorare la salute della pelle, dispositivi di controllo dei parametri vitali, assistenti robot per la mobilità domestica e la riabilitazione e sistemi di allarme avanzati, rappresentano un supporto concreto per migliorare la qualità della vita anche per chi soffre di patologie molto gravi legate all’invecchiamento. Queste soluzioni combinano tecnologia e cura, offrendo maggiore autonomia e tranquillizzando sia gli utenti che i loro familiari.

Degni di nota i Keynote di NVIDIA e di Delta, dove davanti a folle oceaniche, sono state presentate numerose novità tecnologiche ed importanti partnership tra colossi industriali e hi-tech. Il Keynote di Delta si è tenuto, per la prima volta nella storia del CES, all’interno della magica Sphere di Las Vegas, aggiungendo a contenuti di prim’ordine una spettacolarizzazione difficilmente eguagliabile.

Entusiasmo alle stelle, infine, nel padiglione Italia di Eureka Park. 46 startup da tutta Italia con le loro idee, il loro entusiasmo e speranze, ben rappresentate in un contesto organizzato ed efficace.

Ecosistema “San Diego”

La missione ha poi lasciato Las Vegas in direzione San Diego in un Sud California messo alla prova dai violenti incendi. Attraversando deserti sterminati, spesso senza copertura 5G e con numerosi problemi di blackout nei rarissimi centri abitati attraversati, i partecipanti alla missione hanno avuto una sorta di sensibilizzazione ai temi affrontati nel giorno successivo nella prestigiosa sede di Qualcomm, gigante nel campo dell’elettronica e delle telecomunicazioni. Oltre alla AI integrata, agli avveniristici progetti sul 6G presentati dal Global Head of 6G Research Ji Tingfang, Qualcomm ha presentato infatti proprio gli ambiziosi programmi legati alla connettività satellitare per gli smartphone (e non solo) in grado di portare a brevissimo 10/20 Mbit/s in qualsiasi angolo della terra, anche il più remoto, senza l’utilizzo di antenne diverse da quelle integrate nello smartphone. Non solo quindi un sistema di messaggistica di emergenza, ma una vera e propria connettività che darà la possibilità di essere online in mezzo a deserti, oceani e in zone remote della terra. Protagonista di questa tecnologia, il connazionale Francesco Grilli, Vice President al Product Management di Qualcomm che ha anticipato ai partecipanti alla missione Open Mind tutte le evoluzioni di questa affascinante tecnologia che potrebbe diventare un “game changer” nel mondo della connettività fisso-mobile.

Qualcomm ha presentato gli ambiziosi programmi legati alla connettività satellitare per gli smartphone in grado di portare a brevissimo 10/20 Mbit/s in qualsiasi angolo della terra, anche il più remoto, senza l’utilizzo di antenne diverse da quelle integrate nello smartphone

Sono state illustrate le possibili rivoluzioni derivanti dall’AI a bordo dei chip che consentiranno la costruzione di apparecchiature di “frontiera” (edge computing) in grado di compiere elaborazioni complesse, arrivando a conclusioni autonome.

La missione si è conclusa con un intenso pomeriggio trascorso nella splendida ed avveniristica Università della California – San Diego. Nanotecnologie per l’elettronica e per la salute, monitoraggio ambientale, robotica. Questi i principali temi di ricerca illustrati dagli ospiti, ma anche un modello di “open innovation” e di partnership tra tessuto economico ed Università di assoluto interesse. L’Università viene vista come un polo di riferimento non solo per la formazione ma anche per l’innovazione, la ricerca, il networking. L’incontro con il Direttore del World Trade Center di San Diego Lucas Coleman ha messo in evidenza come una terra di frontiera (come del resto la provincia di Varese) possa pragmaticamente costruire un ecosistema economico che valorizza il confine con le sue complessità senza limitarsi a subirne solo le negatività.

 

 

Il viaggio Open Mind Tour 2025 ha rappresentato molto più di una semplice missione esplorativa: è stata un’immersione totale nell’innovazione, nel confronto tra culture e idee e nella scoperta delle tecnologie che stanno ridefinendo il nostro futuro.

Dal CES di Las Vegas, dove l’Intelligenza Artificiale ha dimostrato la sua capacità di trasformare ogni aspetto della nostra vita, fino a San Diego, dove la ricerca avanzata e le collaborazioni tra industria e accademia tracciano una strada verso un mondo più connesso e sostenibile, ogni tappa ha offerto ispirazione e nuove prospettive.

In un contesto sempre più globale, interconnesso e complesso, esperienze come questa ci ricordano l’importanza di guardare oltre i confini, di esplorare, apprendere e condividere. Il futuro non è solo qualcosa da aspettare, ma da costruire insieme, un’idea alla volta, una connessione alla volta.

 

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