Un piano di sviluppo per il territorio
Connessa, competitiva, sostenibile, attrattiva, innovativa, dinamica. È questa la Varese che l’Unione Industriali vuole costruire insieme a tutte le forze politiche e sociali per affront
Connessa, competitiva, sostenibile, attrattiva, innovativa, dinamica. È questa la Varese che l’Unione Industriali vuole costruire insieme a tutte le forze politiche e sociali per affrontare il futuro. L’appello per un nuovo patto locale arriva dallo stesso Presidente di Univa, Roberto Grassi: “Il nostro è un sogno che non può essere sognato da soli”
‘‘Facciamo un vero Patto per l’Italia. Di fronte ai ritardi e alle sempre più gravi fratture sociali, lavoro e impresa hanno una grande sfida: costruire insieme accordi e indicare strade e strumenti che la politica stenta a vedere. Non serve a niente l’antagonismo, serve compartecipazione. Non servono contrapposizioni, ma entusiasmo e fiducia. Noi ci siamo, non perdiamo altro tempo”. È il 23 settembre. Quando il Presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, lancia questo appello ai Sindacati durante l’Assemblea degli industriali italiani, il Presidente dell’Unione degli Industriali della Provincia di Varese, Roberto Grassi, è in sala. E ha già in mano la bozza del discorso che anche lui, da lì a pochi giorni (il 27 settembre) dovrà pronunciare all’Hangar Sea Prime di Malpensa durante un’altra Assemblea Generale, quella locale di Univa appunto. Mancano gli ultimi ritocchi da sistemare insieme allo staff. Ma la visione proposta da Bonomi è la conferma che, anche nel Varesotto, occorre far risuonare le stesse parole, da declinare, con le giuste correzioni, nella realtà di un territorio tra i più manifatturieri d’Italia e d’Europa. La bozza dello speech, dunque, si trasforma in un appello quando Grassi dal palco allestito nell’aeroporto della brughiera dice: “Siamo fermi nel chiedere che tutti gli attori sociali, noi ovviamente per primi, guardino oltre gli interessi di parte e sappiano lavorare in armonia, fondendo gli interessi di ciascuno in un unico grande interesse: progredire. Serve un Piano di sviluppo del territorio. Unico!” Il punto esclamativo è voluto e rimane agli atti anche nella versione finale del discorso del Presidente Univa. La sottolineatura è che un tale piano deve essere “capace di valorizzare le diverse specificità. Deve andare in un’unica direzione”. Perché “in fondo il tema di ripopolare il territorio di imprenditori e di persone giovani e qualificate è un problema di tutti”.
Dal nazionale al locale il messaggio del Sistema Confindustria è dunque corale. L’unica differenza tra Bonomi e Grassi è che quest’ultimo non si rivolge solo alle parti sociali. Lo sguardo va anche agli amministratori e alle istituzioni: “La dimensione municipale è sicuramente importante, ma ancora più importante sarebbe ricostruire una visione unitaria della nostra provincia”. Il ragionamento del Presidente degli industriali varesini è che Varese è diversa dalle altre province lombarde come, ad esempio, Bergamo e Brescia. Non è un territorio caratterizzato da un capoluogo accentratore e catalizzatore di risorse e progetti. Alla città di Varese si affiancano realtà come Busto Arsizio, Gallarate, Saronno, Tradate, Luino. Uno scenario a cui si affianca un ente Provincia rimasto nel guado di una riforma mai traghettata in porto. Con ancora troppe competenze in mano a Villa Recalcati e troppe poche risorse. E dunque: “Chiediamo a sindaci ed amministratori di superare divisioni e querelle in nome di obiettivi che non possono essere ingabbiati in frontiere amministrative troppo strette. Ciò è vero soprattutto in una dimensione policentrica come la nostra dove appare fondamentale un progetto unitario al di là delle bandiere partitiche”.
L’obiettivo è chiaro: “Dobbiamo posizionarci allo stesso livello dei territori più avanzati non solo in Italia, ma nel mondo, laddove lo sviluppo avanza e dove si stanno forgiando gli standard del futuro, è lì che dobbiamo essere”. Il motore di questo piano di sviluppo condiviso, secondo Grassi, deve essere alimentato con il carburante della fiducia e dell’ambizione, quella “di correggere la lenta deriva a cui saremmo destinati accontentandoci del qui e ora”. E che “passa da una visione alta di futuro”. Nessuno può, però, farcela senza l’aiuto delle altre componenti del territorio: “Il nostro è un sogno che non può essere sognato da soli”, chiarisce il leader degli industriali varesini. “Cerchiamo alleati sognatori per dar vita ad un progetto di territorio allargato e condiviso. Ci impegniamo per questo e questo ci aspettiamo dalle altre forze sociali e dalla politica”. Grassi propone una Varese connessa, competitiva e sostenibile, attrattiva, innovativa, dinamica. Queste le parole chiave del patto per lo sviluppo locale.
“Il nostro impegno sarà quello di creare le condizioni perché le start up trovino terreno fertile nel nostro territorio. Ma c’è anche una questione di trattenere le imprese che già ci sono e quindi di radicamento”. Così come di promuovere la “crescita dimensionale delle nostre piccole aziende”
Varese connessa
Qui la proposta è “la creazione di una Zona Logistica Semplificata a Malpensa per rilanciare l’area intorno all’aeroporto”. In pratica, l’istituzione di una zona con procedure burocratiche semplificate per le autorizzazioni all’insediamento di nuove attività produttive, con esenzioni Iva per le operazioni di import ed export, crediti di imposta per investimenti produttivi. Gli stessi vantaggi, dunque, di cui godono molte zone portuali del resto d’Italia. “E che cos’è per noi Malpensa se non il nostro porto aperto al cielo?”. Per istituire la Zls serve una proposta di legge in Parlamento avanzata dalla Regione Lombardia dopo voto favorevole in Consiglio regionale. Univa chiede che tutte le forze politiche facciano quadrato su questo obiettivo.
Varese competitiva e sostenibile
Su questo fronte, oltre a rivendicare il forte impegno delle imprese sui temi della sostenibilità ambientale e sociale, Grassi lancia la proposta di uno sforzo corale per politiche locali di sostegno alla demografia: “Il nostro futuro è seriamente minacciato dal calo delle nascite. In 10 anni il numero dei nati nella nostra provincia è diminuito del 26%. Non è in gioco solo la sostenibilità dei sistemi previdenziali. È in gioco la pietra angolare della nostra realtà. È in gioco la fiducia”. Univa è pronta a fare la propria parte: “Stiamo pensando a un progetto come associazione che metta al centro un aiuto alla genitorialità. Un progetto per il quale chiedo fin d’ora il sostegno e la partecipazione di tutte le forze in campo”. Stay tuned…
Varese attrattiva
“C’è una questione di natalità, non solo delle persone, ma anche delle imprese”, denuncia Grassi. “Il nostro impegno sarà quello di creare le condizioni perché le start up trovino terreno fertile nel nostro territorio”. Ma non è solo una questione di nuove aziende. “Dobbiamo anche trattenere le imprese che già ci sono e quindi di radicamento”. Così come di promuovere la “crescita dimensionale. Se vogliamo sopravvivere è necessario affrontare seriamente il problema della crescita interna ed esterna”. Per il Presidente Univa serve “favorire alleanze e collaborazioni strutturate che aiutino le nostre piccole imprese a raggiungere la taglia giusta per svilupparsi”.
Varese innovativa
A questa voce Grassi chiede al territorio di uscire dalla propria autoreferenzialità e provincialismo. L’obiettivo deve essere quello di “cercare alleanze anche al di fuori del Varesotto con punti di eccellenza dove si studia il nuovo”. Partendo dal patrimonio di conoscenza delle due Università (LIUC – Università Cattaneo e Università dell’Insubria) e del Centro di ricerca europeo Jrc di Ispra, bisogna, secondo il Presidente di Univa, poi guardare “al grande polo che sta sorgendo nell’area Expo di Rho Fiera, ora Mind – Milan Innovation District, a ComoNext, al Kilometro Rosso a Bergamo”. Semplicemente perché “la conoscenza, così come l’innovazione, non ha confini”.
Varese dinamica
In questo caso il termine fa da chiosa a tutto il ragionamento: “Puntiamo a una Varese che essendo attrattiva, connessa, competitiva, sostenibile e innovativa sia in grado di rimettersi in moto correndo sulla strada del futuro”. La conclusione è la logica conseguenza del luogo dove le parole sono pronunciate: “Come imprenditori tendiamo la mano alle migliori forze della nostra provincia. Siamo pronti a far tornare a volare Varese. Il volo Malpensa-futuro è pronto all’imbarco. Le nostre imprese sono già a bordo”. E le altre forze politiche e sociali del territorio?