Tutte le strade della farmaceutica portano a Origgio

Oltre 29 strutture globali. Quasi 15 milioni di euro investiti negli ultimi 3 anni. Più di 3.000 esperti tra cui 600 chimici, 70 biologi, 225 scienziati senior e 400 specialisti della qualit&a

Oltre 29 strutture globali. Quasi 15 milioni di euro investiti negli ultimi 3 anni. Più di 3.000 esperti tra cui 600 chimici, 70 biologi, 225 scienziati senior e 400 specialisti della qualità e della regolamentazione. Questi sono solamente alcuni dei numeri di Curia Italy Srl, multinazionale che ha il suo headquarter in provincia di Varese

Quando si varca il cancello dello stabilimento varesino di Curia Italy Srl, situato nella zona industriale di Origgio, sembra di entrare in un parco immerso nel verde. Percorrendo la strada che porta agli uffici operativi si incontrano cartelli stradali che indicano il pericolo di attraversamento di animali selvatici. Proseguendo qualche metro, sulla sinistra, si possono scorgere all’interno di un recinto 6 daini che si muovono in una grande zona boschiva a loro dedicata. Camminando per il parcheggio, si intravede qualche scoiattolo che corre sugli alberi. Non passa inosservata, inoltre, la presenza di una vera e propria colonia felina (più di 10 gatti per l’esattezza) tra gli stabili della multinazionale. Un’ambientazione non del tutto tipica, forse, per un sito industriale come quello di Curia. Realtà che opera a livello globale nel settore della farmaceutica e che si occupa dell’attività di ricerca, sviluppo e produzione sia di principi attivi, sia di farmaci. Il contesto esterno dello stabilimento, però, rispecchia perfettamente l’anima di questo colosso manifatturiero. “Abbiamo a cuore il tema dell’ambiente, della sostenibilità e della biodiversità. Ci prendiamo cura dell’ecosistema che ci circonda e del luogo che ci ospita tutti i giorni”.

È con queste parole che Leonardo de Paolis, Amministratore Delegato di Curia Italy Srl, introduce uno dei tanti fronti di impegno portati avanti dall’azienda: quello ambientale. Ma non è il solo. Benessere dei dipendenti, politiche di welfare aziendale e buone prassi in tema di sicurezza sul lavoro: sono queste alcune delle priorità che contraddistinguono il sito produttivo italiano. Un sito composto da 3 stabilimenti: 2 situati in provincia di Milano e uno in provincia di Varese. A Origgio, appunto. Dove ha sede l’headquarter. La presenza di una flora e fauna così ricca sono degli esempi visibili dell’attenzione che Curia pone verso l’ambiente. “Qualcosa di meno visibile, ma molto più importante, invece, è il nostro impianto di cogenerazione che utilizza gas naturale per produrre energia elettrica che rifornisce tutto lo stabilimento”, ci tiene a sottolineare l’Ad de Paolis. Attuare politiche di work-life balance per i propri dipendenti è un’altra attenzione della multinazionale: “Abbiamo messo in campo diverse iniziative per permettere ai nostri collaboratori di raggiungere un buon equilibrio tra vita privata e professionale – prosegue l’Amministratore Delegato –. Pur essendo un’industria produttiva con un gran numero di persone impiegate negli impianti di fabbricazione, abbiamo introdotto lo smart working”.

Uno dei tanti fronti di impegno è quello ambientale. Ma non è il solo. Benessere dei dipendenti, politiche di welfare aziendale e buone prassi in tema di sicurezza sul lavoro

All’interno del sito varesino è presente un’infermeria dove, in alcuni giorni della settimana, un medico e un’infermiera si dedicano ai dipendenti che sono sottoposti a sorveglianza sanitaria, specialmente quelli che lavorano nei reparti chimici. “Per le figure che ricoprono ruoli d’ufficio, invece, abbiamo stipulato delle convenzioni con alcuni centri per effettuare screening gratuiti”. Una mensa aziendale. Un ampio spazio verde dove bere un caffè o fare una pausa respirando aria pulita. Una tensostruttura nuova per condividere momenti conviviali. Sono alcuni dei benefit che Curia Italy si impegna a offrire alle proprie persone. “Nel sito varesino, il più grande e importante, operano più di 250 persone – precisa de Paolis –. Si tratta sia di figure specializzate nelle fasi produttive, sia di figure global e corporate che sono punti di riferimento in tutto il globo per Curia”.

Negli ultimi 3 anni, Curia Italy ha investito circa 19 milioni di euro, di cui 11 solo nello stabilimento varesino. L’Amministratore Delegato incalza: “Curia punta ad essere sempre più flessibile verso le esigenze di mercato. Lavoriamo con sostanze complesse. Il nostro ruolo è quello di proteggere e tutelare i nostri dipendenti e, allo stesso tempo, garantire la fabbricazione di prodotti di qualità”. Un tema, quello della sicurezza sul luogo di lavoro, fondamentale per una realtà sotto direttiva Seveso (per la prevenzione dei grandi rischi industriali). Diverse, quindi, le buone prassi messe in campo. Una su tutte decisamente considerevole: “Abbiamo introdotto una ‘glove box’, un raccoglitore per il trattamento di sostanze liquide particolarmente aggressive – conclude l’Amministratore Delegato della multinazionale –. Si tratta di un sistema chiuso che permette all’operatore di accedere al reattore e di poter caricare la sostanza pericolosa senza mai essere esposto a una potenziale fuoriuscita o perdita del prodotto”.  

Curia nel mondo

Una rete mondiale di più di 29 strutture guidata da un team di oltre 3.000 esperti. Tra questi, più di 600 chimici, 70 biologi, 225 scienziati senior e 400 specialisti della qualità e della regolamentazione. 350 sono i programmi di scoperta di farmaci e 564 i brevetti rilasciati.

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