Storia di un palazzo che vuole rivivere
Dal 2002 a Gallarate c’è un edificio che cerca di ritrovare il proprio ruolo nel pieno centro della città: è il Palazzo Minoletti, affacciato su Piazza Garibaldi, che grazi
Dal 2002 a Gallarate c’è un edificio che cerca di ritrovare il proprio ruolo nel pieno centro della città: è il Palazzo Minoletti, affacciato su Piazza Garibaldi, che grazie al recente bando Arest e alla collaborazione e co-progettazione tra enti pubblici e soggetti privati, potrebbe finalmente ritrovare una sua precisa destinazione e tornare così a una nuova vita
La primavera. Il clima mite. La voglia di shopping in città a Gallarate. Basta questo per finire in centro a fare due passi. Giusto il tempo di trovare parcheggio e lasciare la macchina da qualche parte. E così, in cerca di uno spazio libero, può capitare di finire in una piazza governata dalle auto posteggiate e da un edificio che la padroneggia con rigore: si tratta del Palazzo Minoletti. Edificio noto a tutti i gallaratesi e non, che fu realizzato agli inizi della Seconda Guerra Mondiale dall’architetto milanese Giulio Minoletti, vincitore del concorso indetto per la sua costruzione. Nato per essere la sede della Casa del Fascio, il progettista milanese adottò uno stile più flessibile rispetto alla caratteristica monumentalità dell’architettura del Ventennio. Sulla facciata che domina la piazza, infatti, saltano subito all’occhio le mattonelle smaltate, prodotte dalla società italiana Refrattari solamente per questo edificio, che fungono da rivestimento alle masse murarie. Queste si accompagnano alle grandi vetrate presenti sull’edifico, creando così un gioco di vuoti e pieni, tipico del periodo razionalista. Malgrado lo stile, l’edifico fu inizialmente criticato per la povertà di simboli del regime e la mancanza della tipica torre littoria, obiezioni poi rientrate per l’utilizzo esclusivo di materie prime italiane, omaggio diretto ai dettami dell’autarchia, allora in voga come un mantra.
Dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale l’edificio diventò sede dell’Agenzia delle Entrate e lo rimase fino al 2002, quando venne chiuso definitivamente, rimanendo in quella piazza come esempio di edificio che fu. Il periodo di inutilizzo però non ha degradato la struttura. In realtà, sebbene siano vent’anni che non viene utilizzato, si presenta in perfette condizioni, sia dal punto di vista dei materiali, sia della struttura, rendendolo il candidato perfetto per un progetto di riqualificazione. Questo ha fatto sì che, nel momento in cui è stata approvata la manifestazione di interesse per la presentazione di proposte per il bando Arest (Accordo di Rilancio Economico Sociale e Territoriale), l’Ufficio Marketing Territoriale di Gallarate abbia pensato subito al Palazzo Minoletti. Obiettivo, riportare un palazzo monumentale a rivestire il ruolo per il quale è nato: fare da biglietto da visita della città.
Diversi sono i motivi che portano il Comune di Gallarate a sostenere la riqualifica di questo edificio: il primo tra tutti è la posizione strategica e vantaggiosa del palazzo, situato proprio nel centro storico. Il secondo è tornare allo spirito con cui il Palazzo nacque nel 1941, ossia quello di porlo al centro di una più ampia opera di riqualificazione dell’area circostante. Come un perno per nuovi progetti in una piazza, quella Garibaldi, che oltre a essere centralissima e storica, ha potenzialità rimaste per troppo tempo inespresse. Il bando Arest si pone con lo scopo di incrementare l’attrattività e la competitività del territorio e delle imprese, puntando sempre di più alla crescita dell’occupazione. Obiettivi, questi, coincidenti con quello che in origine era il proposito del Palazzo Minoletti.
L’Accordo di Rilancio Economico, Sociale e Territoriale è uno strumento ideato per incentivare la collaborazione e co-progettazione tra enti pubblici e soggetti privati nel piano di rilancio economico, sociale e territoriale dei comuni lombardi. Il termine ultimo per presentare il progetto a Regione Lombardia è il 25 luglio, data in cui la proposta di Arest deve essere presentata da uno o più enti locali, sottoforma di partenariato. “La riqualifica dell’edifico genererebbe una reazione a catena su tutto il territorio di Gallarate. Con il nostro progetto vogliamo attrarre risorse pubbliche e private non tanto per una semplice ristrutturazione, ma per dar vita ad una strategia in grado di creare una rigenerazione urbana che possa aumentare la competitività del territorio, attrarre nuovi investimenti di impresa, startup, grandi, piccole e medie aziende. Per loro il Palazzo e il centro di Gallarate, a due passi da Malpensa, potrebbe essere la sede perfetta”, spiegano dall’Amministrazione gallaratese.
Per il Vicesindaco Rocco Longobardi, Palazzo Minoletti “è un immobile che merita di essere valorizzato per diventare attrattivo nei confronti degli stessi investimenti delle aziende del territorio. Siamo quindi alla ricerca di imprenditori che vogliano costruire insieme a noi un progetto di rilancio e fare della struttura anche una casa delle imprese che qui potrebbero individuare spazi per i propri uffici amministrativi e di rappresentanza in pieno centro città”. La partecipazione al bando Arest comporterebbe un co-finanziamento che potrà coprire fino al 50% delle spese, per un massimo di 2 milioni di euro. La città punta molto su questa opportunità, anche per generare poi l’avvio di diverse attività di risistemazione come quella che coinvolge l’area circostante a Palazzo Minoletti, ovvero Piazza Garibaldi.
In un recente intervento, anche il critico d’arte Vittorio Sgarbi, ha apprezzato le caratteristiche storiche sottolineando l’importanza del recupero e della valorizzazione del Palazzo, restaurando anche gli affreschi presenti al suo interno. Per l’Assessore al Marketing Territoriale Francesca Caruso, Palazzo Minoletti “è un gioiello di Gallarate. Un prodotto molto interessante sotto il profilo delle potenzialità di promozione del territorio e per la sua attrattività. Lo offriamo alla città, a chi è interessato a investire in questa opportunità che può ambire ad un sostegno economico importante di Regione Lombardia”.