Sospesi nel blu

Tra panchine giganti, passerelle sull’acqua e il lago come protagonista indiscusso, la ciclabile di Comabbio è una scoperta affascinante, come i borghi che la abbracciano. Molti gli scor

Tra panchine giganti, passerelle sull’acqua e il lago come protagonista indiscusso, la ciclabile di Comabbio è una scoperta affascinante, come i borghi che la abbracciano. Molti gli scorci da ammirare e le attività possibili sulle sponde lacustri, in un percorso di 12 chilometri adatto a tutti, dai ciclisti più esperti alle famiglie con bambini. Imperdibile la casa dell’artista Lucio Fontana

Uno, cento, mille volti, a seconda che si percorra al mattino o alla sera, d’inverno o in estate, dopo la pioggia o con il sole, o quando la bruma bassa dall’acqua del lago sale lentamente creando un effetto da fiaba: la ciclopedonale di Comabbio per questo è amata e percorsa ogni giorno da centinaia di persone. Dodici chilometri di meraviglia che danno il meglio di sé con l’arrivo della primavera e delle fioriture. In questo breve tragitto, percorribile in bici o a piedi, è possibile ammirare anche la fioritura del loto sull’acqua a inizio estate. Dodici chilometri che toccano i comuni di Vergiate (Corgeno), Varano Borghi, Mercallo dei Sassi, Ternate e ovviamente Comabbio.
Ma non sono solo le atmosfere e le stagioni a rendere speciale questo percorso affascinante. Da sempre, ancora prima che l’anello ciclabile venisse terminato, il lago è stato scenario di arte e bellezza. Basti pensare alle sculture dell’artista Mario Da Corgeno che accompagnano la passeggiata nella frazione di Vergiate, fino alla storica passerella, di recente riqualificata, e alla panchina gigante che troneggia dal parco di viale Repubblica a Varano Borghi, la numero 333 di questo progetto globale. È come se ogni paese offrisse ai visitatori qualcosa di speciale e unico durante questo percorso e avesse la sua caratteristica distintiva. A Mercallo, ad esempio, sono speciali le passerelle che permettono di praticare birdwatching in una piccola area umida e il passaggio quasi a raso dell’acqua. A Ternate, invece, il parco Berrini accoglie chi lo visita con un chiosco, giochi per bimbi e un’area fitness outdoor. Ma le novità più recenti sono proprio la recuperata passerella e la panchina gigante, che vuole rappresentare qualcosa di più di un punto in cui scattare una foto ricordo.

Le Big Bench

Le Big Bench, conosciute anche come panchine giganti, sono installazioni artistiche a forma di panchina, realizzate in dimensioni fuori scala, generalmente alte circa due metri e larghe tre. La prima Big Bench è stata creata nel 2010 da Chris Bangle, un designer americano, in Italia, a Clavesana, nelle Langhe piemontesi. L’idea nacque dal desiderio dell’artista di regalare alla comunità un luogo dove fermarsi e ammirare la bellezza del paesaggio circostante con una prospettiva diversa, quasi infantile. Il successo della prima panchina gigante ha portato alla creazione di un vero e proprio progetto, il Big Bench Community Project, che ha favorito la diffusione di queste installazioni in tutto il territorio italiano e, in seguito, anche all’estero. Le Big Bench non sono solo opere d’arte, ma assumono anche un significato simbolico: invitano a riscoprire il piacere di stare all’aria aperta e di immergersi nella natura. A sentire oltre che guardare. E un foglio e un paio di occhiali lasciati proprio sulla panchina di Varano Borghi, ricordano questo aspetto dell’opera. Queste strutture offrono anche un punto di vista privilegiato sul paesaggio, permettendo di coglierne dettagli che normalmente sfuggono. Di solito, infatti, si trovano in luoghi particolarmente panoramici. La Big Bench di Varano Borghi, la seconda in provincia di Varese, è affacciata sul Lago di Comabbio, mentre la prima, quella di Saltrio, regala una vista splendida che spazia dal Monte Generoso al Monte Orsa, abbracciando la piana di Chiasso, Como e Varese.
Queste panchine insomma stimolano la fantasia e la creatività, invitando a guardare il mondo con occhi nuovi. Ogni installazione è unica e ha un design personalizzato, che riflette le caratteristiche del territorio in cui si trova. Ma tutte hanno alcune regole di realizzazione comune: sono fatte in legno, con una struttura robusta e colorata. Vengono installate in luoghi panoramici, facilmente accessibili, spesso in aree rurali o montane.

La nuova passerella

Dopo due anni di chiusura, la passerella della ciclopedonale del Lago di Comabbio è stata riaperta nel 2023. Si tratta di uno dei tratti più affascinanti del percorso attorno al lago e la versione restaurata è ancora più bella e panoramica: corre per circa 500 metri, a pelo dell’acqua, regalando una sensazione di sospensione e immersione nella natura. La struttura portante è realizzata in acciaio zincato con montanti del parapetto in legno di castagno. Durante la sua inaugurazione, il Presidente della Provincia di Varese Marco Magrini ci ha tenuto a sottolineare l’importanza che questi percorsi di mobilità dolce riservano per il territorio varesino.

Un itinerario adatto a tutti

La pista ciclopedonale del Lago di Comabbio è un piccolo gioiello nella provincia di Varese. Immersa nella quiete della natura, questa pista si snoda per poco più di 12 chilometri lungo le sponde del lago, regalando panorami e scorci suggestivi. Il percorso, quasi interamente pianeggiante e con fondo asfaltato, è adatto a tutti, dai ciclisti più esperti alle famiglie con bambini. La larghezza della pista consente di pedalare in sicurezza, godendosi il paesaggio senza fretta.
Lungo il tragitto si possono ammirare le acque del lago, le colline circostanti, la flora e la fauna che caratterizzano questa zona. Non è raro avvistare aironi, cigni e altri uccelli acquatici che popolano il lago. Le sue acque ospitano popolazioni di pesci appartenenti alla famiglia dei Ciprinidi: in particolare scardola, carassio, gardon e tinca. Ma anche pesce persico e anguilla. Il più grande predatore nativo di questa zona è il luccio, mentre una specie di forte interesse per la pesca è la carpa, oggetto del cosiddetto carpfishing, praticato attorno alle sponde lacustri. Tra le altre specie presenti ci sono la gambusia, il ghiozzo, il persico trota, il persico sole (chiamato anche il gobbino) e il siluro

Un viaggio tra borghi pittoreschi

La pista ciclabile tocca diversi borghi pittoreschi che meritano una deviazione. I centri storici di questi paesi valgono una sosta, magari prima o dopo il percorso, data la presenza di diversi bar e ristoranti. A Varano Borghi è presente anche un museo diffuso che racconta la località attraverso 13 tappe e pannelli informativi. Qui si trova anche la deviazione ciclopedonale verso la ciclabile di Varese, che attraversa la Palude Brabbia, oasi naturalistica di grande bellezza. A Comabbio si trova la casa dell’artista Lucio Fontana, che sorge ai margini dell’abitato, in posizione tranquilla e isolata. Si tratta dell’abitazione della “matrigna” di Lucio, Anita Campiglio che aveva sposato il papà, Luigi Fontana. Qui i Fontana, nei vari soggiorni italiani al ritorno dall’Argentina, solevano trascorrere le vacanze e i periodi di riposo. Nel 1967 Fontana venne ad abitarvi definitivamente, dipingendo alcune delle sue opere più celebri, fino alla sua morte nel 1968.
Anche Mercallo merita di essere scoperta: noto come “Marcallo dei sassi”, è così chiamato a causa dei grandi massi erratici portati nella valle dai ghiacciai in movimento, un fenomeno geologico che si verificò circa 60.000 anni fa. Il nome, che ha origini longobarde, “mark halle” (che significa luogo di mercato), sottolinea la sua storica importanza come punto di scambio commerciale situato lungo il percorso tra la pieve di Brebbia e quella di Angera, a cui era legato nel periodo medievale. Tra le attrazioni principali vi è la chiesa parrocchiale di San Giovanni Evangelista, caratterizzata da un campanile in stile romanico risalente all’XI secolo e la Cappelletta dei Re Magi, famosa per il suo magnifico affresco: entrambi i siti meritano senza dubbio una visita.  

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