Smart Working

L’evoluzione dei modelli organizzativi e delle logiche di gestione delle risorse umane crea opportunità strategiche su cui puntare per migliorare le prestazioni e accrescere la competitivit&a

L’evoluzione dei modelli organizzativi e delle logiche di gestione delle risorse umane  crea  opportunità strategiche su cui puntare per migliorare le prestazioni e accrescere la competitività delle imprese. Oggi più che mai, infatti,  è importante saper valorizzare al massimo il talento dei propri collaboratori, sfruttando al meglio le innovazioni tecnologiche. In questo contesto si inquadra e matura la crescente attenzione per il fenomeno dello Smart Working (o lavoro agile): un approccio innovativo all’organizzazione del lavoro che integra e supera concetti come il telelavoro o il lavoro in mobilità, rimettendo in discussione tutti i vincoli tradizionali a partire dallo spazio fisico, agli orari e agli strumenti operativi, alla ricerca di nuovi equilibri fondati su una maggiore libertà e responsabilizzazione dei collaboratori.

Smart Working: superare i limiti tradizionali del lavoro per dare il meglio di sé.  Servono nuove leggi, nuova cultura imprenditoriale ma anche  nuovi strumenti tecnologici. O forse potrebbe essere sufficiente utilizzare al meglio quelli di cui già oggi disponiamo

Molte  persone, infatti , non si occupano più della realizzazione di oggetti fisici, ma passano il tempo elaborando dati, analizzando fenomeni ed erogando servizi  spesso immateriali. I concetti di tempo e spazio non sono più vincoli per diverse attività lavorative, che  non sono più identificabili solo come esecuzione sequenziale  di compiti prestabiliti in un determinato tempo e luogo.
Provare a ripensare il lavoro in un’ottica intelligente è una sfida che molte imprese, anche italiane, stanno già affrontando in maniera organica, anche in assenza, al momento,  di un quadro normativo specifico.
Secondo i dati dell’Osservatorio Smart Working del Politecnico di Milano, infatti, nel corso del 2015 oltre la metà delle grandi imprese italiane ha avviato o stava per avviare progetti organici di Smart Working,  introducendo in modo strutturato nuovi strumenti digitali, policy organizzative, comportamenti manageriali e nuovi layout fisici degli spazi.  Nel mondo delle PMI il fenomeno è ancora molto limitato e riguarda complessivamente meno del  10% delle imprese,  anche in considerazione delle diverse complessità organizzative e differenti  capacità di investimento per l’innovazione.
Come affrontano le imprese  questi cambiamenti e la sfida di riorganizzare il lavoro? Il mondo dei social network, la tecnologia ed in particolare la diffusione massiva dei dispositivi mobili, possono aiutare le aziende a muoversi verso lo Smart Working?
Certamente la tecnologia è un elemento chiave ma servono innanzitutto le persone e  le motivazioni giuste. Conoscenza, flessibilità, talento, autonomia e capacità relazionali sono presupposti irrinunciabili per il management e per i collaboratori coinvolti.
Nell’ambito della conoscenza, irrinunciabili sono le competenze digitali, che debbono necessariamente essere di buon livello e sposarsi con una filosofia ed infrastruttura ICT aziendale e dotazioni personali adeguate,  ripensate in chiave Smart Working.
Negli ultimi anni abbiamo assistito ad un cambiamento epocale nell’ICT aziendale:  gli strumenti personali  o consumer hanno superato per potenza,  flessibilità, usabilità le dotazioni  aziendali, che corrono il rischio di essere aggirati , o mal sopportati, specialmente dalle nuove leve del lavoro, i primi “nativi digitali”. Basti pensare alla differenza che esiste tra il più sofisticato telefono aziendale e un qualsiasi smartphone  a disposizione di chiunque. I limiti oggi imposti da un Sistema Informativo Aziendale tradizionale mal si conciliano con le nuove filosofie del lavoro, improntate all’efficienza e alla flessibilità.  Ecco allora quali sono le leve  tecnologiche irrinunciabili per approcciarsi alla tematica dello Smart Working:

Banda larga e Cloud
Le risorse ICT da condividere devono essere messe a disposizione in modo efficiente e  senza vincoli di prestazioni o di compatibilità. Reti di accesso a banda ultralarga fisse e mobili sono più che mai necessarie in questo contesto, pena la perdita di molte opportunità di libertà dagli spazi fisici con  tutto ciò che ne deriva.  
Unified Communication
Attraverso nuove piattaforme (anche dematerializzate sul Cloud) di Comunicazione Unificata è possibile accedere agli strumenti di comunicazione  aziendale (telefono interno, fax, mail, chat, videoconferenza) in mobilità, anche attraverso un semplice smartphone.  Si comunica con le app che tutti sanno già utilizzare e Il “centralino” lo fa il gestore telefonico o il provider di servizi.
Social Network
Strumenti Social Business pubblici o privati per interagire in modo social con l’azienda e contribuire a popolare i canali informativi di competenza.
Mobile Workspace
Software di nuova generazione, strumenti di collaborazione potenti ed efficaci e aree di archiviazione e condivisione di documenti resi disponibili in modo sicuro sul Cloud. Nessun vincolo di presenza fisica o di compatibilità, grazie alle potenti piattaforme messe oggi a disposizione dai principali vendor, che consentono di operare  (ancora con qualche limite) anche sui dispositivi mobili personali.
Devices
Scegliere dispositivi mobili standard di mercato o lasciare ai collaboratori la libertà di utilizzare i propri. La robustezza delle applicazioni di Mobile Workspace deve consentire la possibilità di fruire di dati e infrastrutture senza vincoli  tecnologici e senza imporre strumenti scomodi o tecnologicamente superati.

Nulla di particolarmente nuovo, in fondo.  Semplicemente la maturazione di un contesto culturale che riesce a cogliere le opportunità offerte dalla tecnologia.  La tecnologia utile, quella che abilita il cambiamento, quella intelligente che è in grado di cambiare davvero la vita. Se lo Smart Working sarà un’opportunità di cambiamento vero, in grado di liberare nuove energie dalle persone, lo sapremo presto. L’auspicio è che non diventi l’ennesima definizione di moda, fine a se stessa, senza una ricaduta vera.

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