Per una casa pulita ci vuole la scienza

“Ogni volta che qualcuno suggerisce di mescolare aceto e bicarbonato per pulire, un chimico muore”. Il ricercatore Dario Bressanini, Professore all’Università dell’Insu

“Ogni volta che qualcuno suggerisce di mescolare aceto e bicarbonato per pulire, un chimico muore”. Il ricercatore Dario Bressanini, Professore all’Università dell’Insubria di Varese, smonta falsi miti e luoghi comuni, vere e proprie bufale e rimedi della nonna non troppo efficaci per una vera igiene della casa. Perché anche l’economia domestica ha bisogno di certezze e di andare oltre le “fake news” e le credenze popolari

C’è chi allunga il detersivo dei piatti, ma anche quello del bucato e l’ammorbidente. Oppure chi utilizza il classico sapone liquido per le mani un po’ per tutto, per smacchiare una camicia bianca oppure lavare i panni delicati. O, ancora, chi cerca di sturare un tubo intasato con sale, aceto e bicarbonato, perché i prodotti sul mercato sono troppo cari, mentre il consiglio della vicina di casa è sempre gratis ed efficace (all’apparenza). Ma sarà vero? I detersivi sono tutti uguali? Si può aggiungere l’acqua al flacone del sapone per non sprecarne le ultime gocce? È a queste domande che cerca di rispondere il ricercatore Dario Bressanini, professore di chimica dell’Università degli Studi dell’Insubria di Varese e anche autore di best seller. Tra questi, “La Scienza delle Pulizie”, uscito a fine ottobre 2022, con cui Bressanini vuole mettere ordine tra falsi miti e rimedi delle nonne. Un vero e proprio manuale sulle faccende domestiche che arriva dopo una serie di volumi dedicati all’aspetto chimico del cibo e del cucinare. 

“Non mi ero mai occupato prima di saponi, disinfettanti e detergenti, ma l’approccio è lo stesso che ho adottato per le altre tematiche sull’alimentazione: un’estensione della chimica alla vita quotidiana”, spiega a Varesefocus il ricercatore che ha iniziato a pensare al suo libro sulle pulizie dopo aver letto una serie di critiche sotto un video YouTube verso un consiglio, chiaramente inefficace, su come sgorgare un lavandino. “Ogni volta che qualcuno suggerisce di mescolare aceto e bicarbonato per pulire, un chimico muore – ironizza nel libro Bressanini –. Non solo è un mix inutile, ma a volte può essere anche controproducente. Miscelando insieme questi elementi, infatti, si verrà a formare una schiuma, perché reagendo tra loro, si trasformano in acqua, anidride carbonica e acetato di sodio, sostanza leggermente alcalina ma priva di proprietà pulenti”.

È da qui che ha preso vita questa sorta di guida alle faccende casalinghe, che oltre a sfatare bufale e falsi miti, vuole spiegare le regole del pulito e i motivi per cui si forma lo sporco, compreso quello più innocuo: dalle macchie brunastre all’interno delle tazze di tè a quelle bianche sui vetri della doccia. Il tutto con l’aiuto di approfondimenti e curiosità che, tra pagine di definizioni e tabelle chimiche, vanno incontro ai dubbi un po’ di tutti: ai giovani alle prime armi con le faccende nella nuova casa, ma anche agli adulti alla ricerca di un metodo veloce ed economico per eliminare determinati tipi di grasso. Forse quelli che hanno la meglio sono coloro che hanno il mobiletto del bagno pieno e stracolmo di prodotti per non trovarsi impreparati di fronte ai più svariati guai casalinghi. Sì, perché come spiega Dario Bressanini, “avere in casa 10 diversi flaconi può dare fastidio, ma ciascuno di essi è utile per scopi differenti. Tra i più c’è, purtroppo, la convinzione che la moltitudine di bottiglie presente sugli scaffali dei supermercati sia niente più che una strategia di marketing, messa in atto per portare i consumatori a comprare tanti prodotti diversi, di cui però non si ha davvero bisogno. Ma poi, di contro, ci si lamenta che il generico sapone liquido non vada bene per tutti gli usi.

“In generale non bisogna mai allungare i liquidi. È una regola che vale per tutto, dal sapone dei piatti allo shampoo fino ai cosmetici. Questo perché tutti i prodotti contengono al loro interno dei conservanti, affinché non vi crescano dei microbi. Se si aggiunge l’acqua, non si ha più la garanzia che quei conservanti facciano il loro lavoro”

Una volta non esistevano i tessuti e i materiali di oggi; bisogna prendere consapevolezza che per pulire superfici differenti, e in aggiunta particolari, servono prodotti sviluppati appositamente. Il sapone dei piatti, ad esempio, non va usato in lavastoviglie perché si rischia di rovinarla. Per lo stesso principio, le pastiglie della lavapiatti non vanno sfruttate per lavare il pavimento”. Ma non c’è da meravigliarsi troppo se qualcuno sia ricorso a queste trovate. Leggendo forum e pagine social, è facile imbattersi in consigli sbagliati. Tra i più gettonati quello di mescolare prodotti diversi con la pretesa di poter “sommare” le proprietà dei singoli liquidi. La chimica, però, non funziona così: nel migliore dei casi il miscuglio ottenuto sarà inutile. Nelle peggiori delle ipotesi, invece, potrebbe essere pericoloso, con conseguenti incidenti casalinghi. I liquidi per pulire, quindi, non si mischiano tra di loro per ottenere una sorta di “pozione” più efficace. Nemmeno con l’acqua per poterli usare qualche volta in più.

Lo spiega così il professor Bressanini: “In generale non bisogna mai allungare i liquidi. È una regola che vale per tutto, dal sapone dei piatti allo shampoo fino ai cosmetici. Questo perché tutti i prodotti contengono al loro interno dei conservanti, affinché non vi crescano dei microbi. Se si aggiunge l’acqua, non si ha più la garanzia che quei conservanti facciano il loro lavoro”. Tra le tips del manuale, poi, anche quella di ricordarsi che “lavare non significa disinfettare e viceversa”. Questo perché alcuni saponi possono uccidere dei microbi, ma non sono creati apposta per questo.

Accade la stessa cosa, ad esempio, quando si lavano i denti: l’azione pulente è data soprattutto dal movimento dello spazzolino, mentre è il collutorio che disinfetta. È per questo che, come spiega Bressanini, “non serve coprire, come fanno vedere nelle pubblicità in tv, l’intera superficie delle setole con il dentifricio. Ne basta una piccola quantità. In questo modo inquiniamo meno e il tubetto dura di più”. Tra gli altri consigli da tenere presente per una buona economia domestica anche quello di non lavare inutilmente perché, come sottolinea di nuovo Dario Bressanini, “si consuma energia e si deteriorano i materiali. A volte, ad esempio, basta semplicemente mettere i capi a prendere aria all’aperto. Prima di buttare nella cesta della lavatrice vestiti su vestiti tutti i giorni, pensiamoci. Lavare e disinfettare va bene, ma dove ha senso”.  

Articoli correlati