Per fare un podcast ci vuole una storia
È forse possibile avvicinare bambini e adolescenti alla mitologia classica, grazie ai supereroi dei fumetti? Oppure far conoscere Italo Calvino, spiegando il rapporto che lo scrittore aveva co
È forse possibile avvicinare bambini e adolescenti alla mitologia classica, grazie ai supereroi dei fumetti? Oppure far conoscere Italo Calvino, spiegando il rapporto che lo scrittore aveva con l’avocado? A quanto pare, sì. A sostenerlo le esperienze di due podcaster, Chiara Alessi e Diego Cajelli, raccontate nel corso di un panel organizzato nell’ambito del Festival Glocal 2023
C’è chi preferisce usarli come sottofondo di una passeggiata con il cane per strada oppure mentre stira i vestiti freschi di asciugatrice. Chi invece preme il tasto play durante la spesa al supermercato e chi ancora di corsa in pista durante un allenamento: i podcast vengono ascoltati ogni giorno da migliaia di italiani in momenti imprecisi della giornata, nell’arco del cosiddetto tempo interstiziale, spesso senza neanche catalizzare il 100% dell’attenzione dell’uditorio. Per riuscire a catturare e mantenere le orecchie dell’ascoltatore ben tese verso un contenuto è sempre più necessario, perciò, mettere in campo strumenti di montaggio e giochi di voci in grado di coinvolgere, dall’inizio alla fine della storia, chi sta dall’altra parte delle cuffie. Oltre a stratagemmi fatti di suoni scoppiettanti e ritmi incalzanti, ad interessare veramente chi entra per la prima volta nel mondo dei podcast è solo un aspetto: la storia. In un momento storico in cui le vicende di cronaca nera sembrano affascinare una sempre più ampia fetta di ascoltatori abituali, due podcaster sono riusciti a ritagliarsi, con astuzia e sapienza, la propria fetta di ascolti in ambiti differenti. Si tratta di Chiara Alessi, con il podcast giornaliero “Certe Cose”, in cui racconta singolari tipologie di collegamenti fra oggetti di uso ordinario e fatti storici memorabili e Diego Cajelli, autore dei testi ascoltabili in “Super!”, un appuntamento dedicato ai ragazzi, in cui i supereroi dei fumetti vengono paragonati ai grandi personaggi della mitologia greca. Alessi e Cajelli, nel corso di un panel organizzato nell’abito del Festival Glocal 2023 di Varesenews, hanno raccontato le loro esperienze, il loro stile narrativo e quali, a loro avviso, sono gli elementi chiave per creare un buon prodotto audible. Fil rouge di entrambe le testimonianze: le pregresse conoscenze artistiche messe al servizio dell’attività di podcasting.
“L’apprendimento e l’arte – spiega Chiara Alessi, che oltre ad essere una podcaster è anche esperta di design – sono una sorta di rifugio dalla realtà, in questo periodo storico particolarmente cupa. L’arte di per sé è una coccola per l’animo, in grado di ricordarci, sotto diverse forme, che siamo in grado di fare cose meravigliose. Nel podcast ho trovato un ottimo media in grado di soddisfare un tipo di racconto dinamico, capace di intersecare due forme d’arte energiche per eccellenza: il teatro e la musica”.
Attraverso una serie di tweet quotidiani, scritti durante il periodo pandemico, in cui Chiara raccontava le vicende dietro ad oggetti di design noti (più o meno) a chiunque, è arrivata oggi a spiegare, con puntate quotidiane in collaborazione con Il Post, il collegamento, apparentemente ambiguo, tra oggetti ordinari e personaggi o eventi storici. Un esempio? Una puntata interamente dedicata al legame sconosciuto tra Italo Calvino e l’avocado oppure una su Vittorio Gassman e la relazione con una mensa. Tutti modi alternativi di narrare storie sotto nuovi punti di vista.
Diego Cajelli: “Il mio obiettivo è far capire ai ragazzi che l’iconografia dei fumetti moderni è, in realtà, un erede lontano delle opere mitologiche”
Chiara Alessi: “Nel podcast ho trovato un ottimo media in grado di soddisfare un tipo di racconto dinamico”
Partendo da tematiche differenti, ma utilizzando lo stesso espediente del disorientamento iniziale dato dall’accostamento di due mondi che, all’apparenza, non hanno nulla in comune, Diego Cajelli, professore, sceneggiatore e fumettista, nei suoi podcast racconta invece i punti in comune dei grandi personaggi della mitologia greco-romana con i famosi superheroes dei fumetti, rivolgendosi ad un pubblico facilmente “distraibile”, ovvero quello composto da bambini e ragazzi delle scuole elementari e medie. “Il podcast, di per sé, è l’erede naturale di quello che nell’antichità era il diffuso racconto orale – spiega Cajelli –, il principale metodo di trasmissione delle conoscenze, prima dell’avvento della scrittura. Nell’antichità, di fronte ad un’opera d’arte greco-romana, anche il popolo meno colto era in grado di capire di che soggetti si trattasse e di comprenderne le vicissitudini. Questo tipo di racconto ha creato degli archetipi nella memoria collettiva, che oggi si possono riconoscere nella mitologia moderna dei supereroi dei fumetti”.
Partendo da questo principio, Cajelli costruisce una narrazione in cui accomuna eroi conosciuti a tutti, come l’Uomo Ragno, a personaggi come Perseo, spingendo i più giovani ad appassionarsi al fascino del racconto mitologico. “Le action figures e i comics – precisa Cajelli – altro non sono che rappresentazioni di miti, come accadeva nell’antichità: cambia solo il mezzo. Ai tempi dei romani si erigevano statue e si scrivevano poemi epici, ora gli eroi appaiono sulle pagine di albi illustrati e vengono raffigurati in colorate statuine di plastica. Il mio obiettivo è far capire ai ragazzi che l’iconografia dei fumetti moderni è, in realtà, un erede lontano delle opere mitologiche”. Per mantenere viva l’attenzione di chi ascolta, dunque, occorre individuare espedienti e modi insoliti per catturare l’ascoltatore. Tutti sono in grado di raccontare una storia, ma pochi sono capaci di lasciare il segno in chi ascolta.
Chiara Alessi e Diego Cajelli durante il Festival Glocal 2023