Open Mind Tour, il tour a Singapore e Tokyo
21 imprese, tra Varese, Milano e Roma, per un totale di 26 persone coinvolte. Questa la partecipazione alla missione, organizzata da Confindustria Varese, che si è tenuta tra Singapore e Tokyo,
21 imprese, tra Varese, Milano e Roma, per un totale di 26 persone coinvolte. Questa la partecipazione alla missione, organizzata da Confindustria Varese, che si è tenuta tra Singapore e Tokyo, dal 13 al 23 settembre 2024.
Un’iniziativa organizzata in collaborazione con Confindustria Emilia Area Centro e Confindustria Bergamo nell’ambito del progetto “Open Mind Tour”. Si tratta dell’organizzazione di viaggi e incontri alla scoperta di ecosistemi innovativi.
Si tratta di momenti pensati per favorire l’interconnessione e la creazione di contatti con altre realtà aziendali multinazionali e non, persone, manager, innovatori, rappresentanti istituzionali e luoghi di ricerca e sviluppo all’avanguardia.
Una tappa che ha permesso agli imprenditori di visitare i santuari dell’innovazione del Far East.
Gli obiettivi della missione
Quattro sono stati gli obiettivi principali del viaggio in Oriente:
- Approfondire le tematiche legate all’Intelligenza Artificiale;
- Realizzare attività di networking, sia con le realtà e le persone incontrate, sia fra i partecipanti;
- Toccare con mano, in Giappone, lo sviluppo dell’industria del Paese che sta guidando la volata verso l’Industry 5.0;
- Scoprire come, Singapore, in pochi anni, da villaggio di pescatori grande quanto la metà di Roma sia diventata una delle più floride economie mondiali.
Prima tappa: Singapore, una visione futuristica tra innovazione e sostenibilità
Singapore, città-stato dinamica e tecnologicamente avanzata, è stata la prima tappa del viaggio alla scoperta delle eccellenze mondiali più innovative. Con un focus sull’innovazione digitale, l’integrazione tra tecnologia e sostenibilità, sono state visitate istituzioni, centri di ricerca e aziende che incarnano perfettamente la visione di una smart city in continua evoluzione.
La prima giornata è iniziata alla Nanyang Technological University (NTU), una delle principali Università di ricerca del mondo, con circa 35.000 studenti. L’incontro con Alessandro Romagnoli, Assistant Dean for Innovation and Entrepreneurship, ha fornito una panoramica del ruolo chiave che la NTU gioca nello sviluppo di soluzioni all’avanguardia nei settori dell’ingegneria, dell’energia e delle scienze sociali. La NTU è, infatti, un centro nevralgico per l’innovazione a Singapore, che attrae talenti e investimenti da tutto il mondo.
Durante la visita all’Advanced Remanufacturing and Technology Centre (ARTC), in collaborazione con la NTU, si è esplorata l’importanza dell’Industry 5.0. L’innovazione in ARTC è guidata dalla collaborazione tra accademia e industria, con l’obiettivo di accelerare la trasformazione tecnologica e rafforzare la competitività delle aziende attraverso la rigenerazione avanzata e la produzione.
Altra tappa affascinante del tour è stata la visita all’ARISE (Ageing Research Institute for Society and Education), centro di ricerca che risponde alle esigenze di una popolazione sempre più anziana. ARISE si propone di ottimizzare gli sforzi di ricerca sull’invecchiamento, creando sinergie tra vari gruppi di ricerca per migliorare la qualità della vita degli anziani. Questo progetto riflette la visione di Singapore come società inclusiva e lungimirante, capace di affrontare sfide demografiche complesse attraverso la ricerca interdisciplinare.
Al CREATE (Campus for Research Excellence and Technological Enterprise), un consorzio internazionale che riunisce i migliori istituti di ricerca del mondo per affrontare sfide globali, Alberto Costa, Senior Researcher e Cluster Coordinator of Urban Resilience, ha illustrato ai partecipanti diversi progetti su cui il centro lavora per migliorare la resilienza urbana. Singapore si pone l’obiettivo di immaginare città sempre più resilienti, capaci di rispondere alle sfide del cambiamento climatico e delle emergenze ambientali.
Singapore è nota non solo per la sua innovazione tecnologica, ma anche per la capacità di integrare la natura nello sviluppo urbano. Per questo motivo, il tour ha incluso una visita al Capital Spring e al suo straordinario Sky Garden, progettato dall’architetto italiano Carlo Ratti. Questa combinazione di innovazione e verde urbano rappresenta uno degli esempi più avanzati di come la città-stato abbia saputo trasformarsi in una “città giardino”, dove la tecnologia e la sostenibilità sono in perfetta armonia. Nel corso della visita alla URA Gallery, si è potuto ammirare, invece, come Singapore abbia pianificato la sua trasformazione negli ultimi 50 anni, divenendo una delle città più vivibili in Asia.
La prima tappa del viaggio si è conclusa con un meeting alla Camera di Commercio Italiana a Singapore, dove è stato possibile incontrare esponenti della business community italiana, l’Ambasciatore italiano a Singapore e rappresentanti dell’ICE (Agenzia Italiana per il Commercio Estero), oltre a imprenditori italiani insediati nella città-stato. Questo incontro ha evidenziato l’importanza delle relazioni economiche tra Italia e Singapore e le opportunità di collaborazione tra aziende italiane e la vibrante economia singaporiana.
Seconda tappa: Tokyo, tecnologia e innovazione tra tradizione e futuro
Il tour è continuato con la visita alla vivace capitale giapponese: Tokyo. Qui, la tecnologia si fonde con una ricca tradizione culturale, creando un ambiente unico che promuove l’innovazione a livello globale.
La prima tappa è stata all’AIST – National Institute of Advanced Industrial Science and Technology, un importante centro di ricerca nazionale. I partecipanti hanno visitato lo Science Square, un’area dedicata alla divulgazione scientifica e tecnologica.
Al Center for AI Research (C-AIR) nell’Università di Tsukuba, la ricerca si concentra sullo sviluppo di tecnologie AI per il supporto alla società umana, in particolare in ambito urbano. Il team del C-AIR sta lavorando alla creazione di comunità intelligenti, in cui l’intelligenza artificiale viene applicata per migliorare la qualità della vita e promuovere un’integrazione tra uomo e tecnologia.
Un focus particolare è stato posto sulla collaborazione tra Università e aziende, perché essenziale per portare l’innovazione nel mercato. Questo approccio, basato sulla sinergia tra ricerca scientifica e applicazioni industriali, rappresenta uno degli elementi chiave per il successo del Giappone nell’ambito dell’intelligenza artificiale.
L’incontro con l’Ambasciatore Italiano a Tokyo, invece, si è svolto nella sua residenza privata. E’ seguito un meeting nell’Ambasciata Italiana. Durante l’incontro, si è discusso delle opportunità di cooperazione commerciale e industriale tra Italia e Giappone. Tra i partecipanti, c’erano rappresentanti di Banca d’Italia, Camera di Commercio Italiana in Giappone e Banca Intesa. L’incontro ha messo in luce le potenzialità che esistono per le aziende italiane di inserirsi nel mercato giapponese, soprattutto nei settori tecnologici e manifatturieri.
Interessanti anche le visite all’EU-Japan Centre, per scoprire come la collaborazione tra Unione Europea e Giappone stia promuovendo la cooperazione industriale e tecnologica, e allo studio legale Sonoda & Kobayashi, specializzato in proprietà intellettuale. L’incontro ha fornito una panoramica sulle principali sfide legali per le aziende straniere che operano in Giappone, con particolare attenzione alla tutela della proprietà intellettuale in un contesto globale sempre più competitivo.
Uno dei momenti più affascinanti del viaggio è stata la visita all’Hitachi Origin Park, il centro storico e culturale dell’azienda Hitachi, leader mondiale nel settore dell’industria e della tecnologia. Qui, si è esplorata l’evoluzione storica dell’azienda e osservato da vicino come l’innovazione sia radicata nel DNA di Hitachi fin dalla sua fondazione. La visita è proseguita all’impianto Omika, uno degli esempi più avanzati di Industry 5.0. L’impianto rappresenta il futuro della produzione industriale, dove automazione, intelligenza artificiale e “internet of things” lavorano in sinergia per creare processi di produzione sempre più efficienti e personalizzati.
Il viaggio è proseguito con la visita a Panasonic, il maggiore produttore al mondo nel settore dell’elettronica di consumo e in HiBot, un’azienda giapponese all’avanguardia nella robotica autonoma.
La parola ai partecipanti
“La missione a Singapore e Tokyo ci ha permesso di capire, rispettivamente, il valore della tecnologia e quello di una cultura fortemente radicata in ogni aspetto della vita, business incluso. Singapore è una enorme ‘azienda’ con strategie a lunghissimo periodo supportate da decisioni con ricadute nel medio lungo periodo, permeata da una tecnologia poco visibile ad una prima impressione ma che si percepisce come sottofondo in ogni aspetto della vita quotidiana – ha affermato Claudio Pucci, Presidente e Amministratore delegato del Gruppo Beccaria -. Tokyo ci ha permesso di comprendere meglio il significato di tradizione e cultura ma allo stesso tempo anche una difficoltà di aprirsi verso l’esterno. Fare business in Giappone è sicuramente un progetto arduo ma che, se ben fatto e con le dovute sicurezze economiche e strutturali, può permettere di avere accesso ad un mercato con enormi potenzialità”.
Alle sue fanno eco le parole di Luciana Bottazzini, Responsabile commerciale e qualità di LARP Srl: “La missione mi ha permesso di conoscere una cultura, anche e soprattutto imprenditoriale, diversa dalla nostra. È stato interessante poter osservare e toccare con mano la capacità innovativa di importanti realtà. Competenze necessarie per avere un’ampia panoramica di quello che due mercati in forte espansione come Tokyo e Singapore possono offrire. Un’esperienza Open Mind nel vero senso della parola”.