Nel Sud i pernottamenti fast and business
Un’offerta in grado di anticipare le richieste dei clienti, tecnologie all’avanguardia per un servizio iper-veloce, capacità di intercettare i viaggiatori di passaggio grazie alla
Un’offerta in grado di anticipare le richieste dei clienti, tecnologie all’avanguardia per un servizio iper-veloce, capacità di intercettare i viaggiatori di passaggio grazie alla presenza dell’aeroporto e i flussi del turismo d’affari che genera l’industria locale. Questi i fattori di sviluppo delle attività alberghiere intorno all’area di Busto Arsizio e allo scalo della Brughiera. Il punto di vista degli operatori del settore: Sheraton Milano Malpensa e il neonato Tower Hotel
‘‘Il cliente che in un resort affacciato sul lago si vuole rilassare è lo stesso che poi da noi cerca la velocità e non vuole perdere tempo nemmeno al check-in. È qui che risulta essenziale, mai come ora, investire sulla formazione dei collaboratori e sull’offerta”. È così che descrive la differenza di clientela tra il Nord e il Sud della provincia e le diverse esigenze di mercato, Silver Carpanese, General Manager dello Sheraton Milano Malpensa: l’hotel che costeggia la pista dello scalo varesino, collegato alla zona della registrazione d’imbarco semplicemente da una sorta di tunnel. Un’offerta, quella di cui parla Carpanese, che cerca di essere sempre più proattiva nei confronti degli ospiti. Persone che, “a differenza di chi pernotta negli hotel o nei relais immersi nella natura della provincia di Varese, non ha tempo neanche per due chiacchiere col receptionist. Ecco perché è necessario anticiparli in tutto”. Un fattore, questo, su cui gioca un ruolo fondamentale un altro fronte di investimento: la digitalizzazione. Sì, perché, come sottolinea il General Manager dello Sheraton, “è quella capace di correre in aiuto agli operatori del settore hôtellerie rendendo tutto più snello. Non significa che il contatto con le persone venga dimenticato, ma vuol dire rispondere efficacemente ad un’esigenza del cliente che tendenzialmente, a Malpensa, ha fretta. Ecco perché, ad esempio, stiamo implementando il mobile key: uno strumento che permette di fare il check-in online, ricevere la chiave elettronica del proprio alloggio ed entrare in camera tramite il proprio telefono. Tutto in maniera rapida e semplice”.
E allo Sheraton, che sono praticamente dentro all’aeroporto, questa esigenza di velocità la conoscono molto bene. “In pratica costeggiamo la pista degli aerei, i nostri clienti non devono nemmeno uscire dalla struttura – sottolinea Carpanese –. Le persone che ci scelgono, infatti, è perché hanno un volo molto presto al mattino oppure uno tardi la sera e quindi preferiscono soggiornare qui per essere più comodi e riposati. La permanenza è molto breve, supera di poco la notte e le capacità di essere celeri, smart e tecnologici, sono fondamentali per poter essere all’avanguardia. Ci sono nuove realtà che si affacciano sul mercato e noi dobbiamo rimanere competitivi, oltre che con il servizio e la tecnologia, anche con il prodotto. Il Wi-Fi, ad esempio, fino a qualche anno fa, era qualcosa in più; oggi, invece, è una commodity. Tutti si aspettano ci sia nella struttura e deve essere anche all’altezza”.
Frederick Venturi, Tower Hotel: “Malpensa è sicuramente un’attrattiva, ma i motivi della permanenza turistica sul territorio ruotano anche attorno alle aziende”
Fattori questi che non cercano solo i clienti di passaggio in procinto di prendere un volo. Ma anche quelli che si trovano nel Sud della provincia per questioni lavorative. “Malpensa è sicuramente un’attrattiva, ma i motivi della permanenza turistica sul territorio ruotano attorno anche alle imprese”, spiega Frederick Venturi, Presidente di Federalberghi Varese, tra i titolari del Tower Hotel, il nuovo albergo diviso su 9 piani per un totale di 92 camere, che è stato aperto a dicembre 2023 a Busto Arsizio, precisamente in via Magenta. “La maggior parte dei pernottamenti del Tower è legata alle attività imprenditoriali della zona – aggiunge –. Si tratta di prenotazioni per circa il 50-60% di aziende o professionisti, mentre gli altri sono clienti di passaggio o turisti. Solo in una piccola fetta si possono ricondurre allo scalo. Inoltre, per il 30-35% sono stranieri, il resto sono italiani”. Questa la fotografia sull’andamento del turismo a Busto Arsizio scattata dal Presidente Venturi. Quella aperta insieme ai soci, è una struttura ricettiva che ha risposto ad una vera mancanza sul territorio: “Busto Arsizio è un po’ atipica sotto l’aspetto turistico – sottolinea Venturi –. A confronto di Varese, è una città un po’ più grande come numero di abitanti, ma con pochissime camere d’albergo.
È in questo scenario che abbiamo visto un potenziale inespresso e valutato l’opportunità di sviluppare un business attorno all’Hotel Tower. Una struttura che, in realtà, era stata costruita diversi anni prima, sempre con lo scopo di realizzare un albergo, ma poi lasciata incompiuta. Mancavano solo qualche lavoro in termini di impianti e l’arredo. Così li abbiamo finiti e avviato questa nuova attività. Siamo orgogliosi perché crediamo di aver fatto un buon investimento per rispondere anche ad un’esigenza locale. Per ora, il 2024 è iniziato più tranquillamente rispetto allo scorso anno, ma le prospettive sono buone anche grazie alla crescita di Malpensa e a tutti i nuovi voli in arrivo”. A confermare le attese positive è il General Manager dello Sheraton, Carpanese: “Il turismo nella zona, in generale, sta andando bene e le previsioni per il 2024 sono buone, forse anche per via di un incremento del lungo raggio sull’aeroporto”. Ma se al Tower Hotel di Busto Arsizio, i turisti sono prevalentemente italiani, a fare la parte del leone allo Sheraton di Malpensa sono i clienti che arrivano dal Nuovo Continente: “A livello statistico, al netto degli equipaggi, la fetta più grande, pari a circa il 35-40%, è fatta di americani – precisa Carpanese –, il resto dei turisti si divide abbastanza omogeneamente tra inglesi, francesi e italiani”. Clientela, quindi, che arriva da punti diversi del globo, ma accomunata dal fatto che si aspetta un servizio all’altezza del luogo in cui soggiorna, fatto di professionisti preparati, celeri e smart.
È qui che si inserisce la necessità di dare una formazione continua al proprio team. Lo spiega così Carpanese: “Si cerca di assumere per caratteristiche e formazione, ma poi diventiamo noi stessi la scuola dei nostri collaboratori. All’interno non abbiamo un’academy istituzionalizzata, ma delle figure professionali con tutte le competenze per fare formazione alle new entry. Investire su questo fronte permette, da un lato, di fidelizzare gli ospiti e dall’altro, di essere più attrattivi nei confronti anche dei giovani talenti. Consapevoli che in un futuro potremmo perderli. Crediamo fermamente che assumere e preparare figure young sia, in ogni caso, un valore aggiunto”.