“Nel dettaglio della sostenibilità”

Ha appena ottenuto la Ghg Protocol, uno standard riconosciuto a livello internazionale per la rendicontazione delle emissioni di CO2, da un anno all’altro ha ridotto la propria impronta carboni

Ha appena ottenuto la Ghg Protocol, uno standard riconosciuto a livello internazionale per la rendicontazione delle emissioni di CO2, da un anno all’altro ha ridotto la propria impronta carbonica del –36% ed entro fine 2024 andrà a potenziare l’impianto fotovoltaico così da coprire il 35% del fabbisogno energetico dell’intera azienda. Sono i progetti ambiziosi di Trafileria Carlo Casati. Li racconta Andrea, terza generazione alla guida dell’impresa familiare di Marnate

Settantaquattro anni di storia, uno stabilimento produttivo di 70mila metri quadri, due depositi di stoccaggio, a Torino e a Bologna, una commerciale in Francia e una capacità produttiva di 50mila tonnellate di acciaio all’anno grazie a una forza lavoro di 50 collaboratori. Questi i numeri della Trafileria Carlo Casati, azienda di Marnate, a conduzione familiare, attiva nella produzione di acciaio trafilato a freddo. Circa 60 qualità di acciaio differenti, comuni o speciali, di varie dimensioni, dedicate a diversi settori: dall’automotive alle tornerie e bullonerie fino al mercato delle elettrovalvole ma anche dell’acciaio da costruzione e da cementazione. Quello che fa la Trafileria Carlo Casati non è quindi un prodotto finito, ma un semilavorato che, in base ai comparti a cui è destinato, viene ulteriormente lavorato con tutti i particolari necessari. Italia, Francia, Spagna, Germania, Belgio, Olanda: questo il raggio di azione e il territorio quotidiano di esportazione dell’impresa marnatese che, talvolta, arriva anche in Paesi extra Europei come, ad esempio, Perù, Messico e in generale nel Nord America. 

“Trafileria Carlo Casati è nata dall’intraprendenza di nonno Carlo, il 4 luglio 1950, in via Matteotti 39, a Rescaldina” tiene a sottolineare Andrea Casati, Hse Manager, terza generazione alla guida dell’azienda insieme alla sorella Alessandra, Cfo, e al papà Alvaro, Amministratore Delegato. All’inizio l’impresa “era un magazzino talmente piccolo che si appoggiava alla pesa pubblica fino a che gli anni ‘60 hanno portato maggiori richieste da parte del mercato tanto da spingere il nonno, alla metà degli anni ‘70, a creare un capannone più grande a Marnate e a trasformare l’impresa in una Spa. Si tratta di tempi che per noi hanno rappresentato la svolta, anni in cui abbiamo iniziato ad affermarci sia in Italia, sia all’estero. Da lì, abbiamo visto un’espansione continua. Oggi l’80% della nostra produzione è destinata ad aziende sul panorama nazionale mentre per il 20% si tratta di acciaio che va all’estero. Nei prossimi anni speriamo di allargare i nostri mercati e ad arrivare ad una quota di esportazioni del 30%”. 

Italia, Francia, Spagna, Germania, Belgio, Olanda: questo il raggio di azione e il territorio quotidiano di esportazione dell’impresa marnatese

Il tutto non senza i necessari investimenti “per crescere a livello di mercati, occupando settori e territori internazionali, ma anche in termini qualitativi e di organico in cui abbiamo un forte ricambio generazionale – precisa Andrea Casati –. Facciamo fatica a trovare le persone con le competenze specifiche che ci servono, in quanto non esiste una scuola che prepara i giovani ad entrare nel settore della trafilatura, ma facciamo tanta formazione interna e trasferiamo ai nuovi tutte le conoscenze necessarie per lavorare con noi. Vogliamo investire sul personale senza il quale, in tutti questi anni, non saremmo andati da nessuna parte, ma anche sui macchinari, sia per garantire alle aziende dei prodotti di una qualità sempre maggiore, sia per andare ancora di più nel dettaglio della sostenibilità”. Un terreno, questo, in cui Trafileria Carlo Casati ha affondato radici parecchi anni fa e su cui continua a investire, tanto che, anche recentemente, ha superato la verifica del calcolo delle emissioni di anidride carbonica dell’organizzazione secondo il Ghg Protocol, uno standard riconosciuto a livello internazionale. “Si tratta della validazione del calcolo delle emissioni di CO2, ottenuta da parte di Bureau Veritas, con il supporto di Servizi Confindustria Varese, verso cui ci ha spinto uno dei nostri maggiori clienti chiedendoci di ridurre il nostro impatto ambientale. È così che abbiamo fatto delle scelte che ci hanno portato a registrare nel 2023 un calo delle emissioni di carbonio del –36% rispetto al 2022 – spiega Andrea Casati –. Il percorso verso la transizione ambientale e digitale, però, lo abbiamo iniziato nel 2012 e poi non ci siamo più fermati. Diverse aziende ci chiedono continuamente di essere allineati sul fronte della sostenibilità, tanto che per noi, ormai, non è più una scelta. L’ottenimento della Ghg Protocol è una spinta per raggiungere altri ambiziosi obiettivi. Già oggi stiamo pensando a delle azioni da realizzare entro il 2026 e il 2030, per poi fare un vero e proprio bilancio di sostenibilità. Inoltre, stiamo lavorando con i nostri fornitori affinché, in un prossimo futuro, venga certificato che i nostri prodotti arrivino da una filiera totalmente green. Quello nell’ambito della sostenibilità è un impegno che sosteniamo per la crescita della nostra stessa realtà imprenditoriale, ma anche per allinearci o influenzare con delle buone pratiche gli stakeholder e per raggiungere gli obiettivi contenuti nell’Agenda Onu 2030”. 

È con questa ambizione e con il supporto di Servizi Confindustria Varese, che l’impresa, come sottolinea Irene Tamborini della società di servizi dell’Associazione datoriale, “è riuscita a raggiungere l’obiettivo richiesto da un loro grosso partner commerciale e a confermarsi tra i loro fornitori. Noi li abbiamo accompagnati nella raccolta dei dati e nel calcolo della loro impronta carbonica, oltre che in fase di audit con l’ente verificatore. Da un anno all’altro, grazie a diverse azioni adottate dall’impresa, le emissioni sono diminuite, ma questo è uno dei tanti passi che Trafileria Carlo Casati ha fatto sulla strada della sostenibilità e che continuerà a fare”. Come aggiunge Paolo Praderio, Direttore Operativo della società Servizi Confindustria Varese, “ormai le aziende sono sempre più attive su questo fronte. Quello che facciamo noi è supportarle, insieme a Confindustria Varese, nel raggiungimento di questi obiettivi impegnativi e sfidanti”.

A confermarlo è Andrea Casati: “Abbiamo in programma diversi investimenti. Entro fine anno, ad esempio, andremo a implementare l’impianto fotovoltaico che già abbiamo, di 400 kilowatt, con un altro di 600 kilowatt, così da coprire il 35% del fabbisogno energetico dell’intera azienda. Nei prossimi anni, invece, faremo ulteriori investimenti per avere un’efficienza energetica maggiore”.   

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