Mondo culturale e partnership pubblico-privato

C’è, ad esempio, il Comune di Milano che, con un avviso per la ricerca di sponsor a cui hanno partecipato diverse aziende, è riuscito a finanziare mostre nel corso dell’Art

C’è, ad esempio, il Comune di Milano che, con un avviso per la ricerca di sponsor a cui hanno partecipato diverse aziende, è riuscito a finanziare mostre nel corso dell’Art Week. Oppure nel bergamasco, nel 2018, è stato firmato un accordo di partenariato speciale con il Teatro Tascabile per recuperare il Monastero del Carmine, in disuso da 40 anni e trasformarlo in un centro nazionale per le arti performative. Non solo di Art Bonus si alimenta il sostegno delle imprese all’universo artistico

Il mecenatismo, specialmente negli ultimi anni, è stato un importante driver per la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale italiano. Tuttavia, è necessario riflettere anche su strumenti complementari, che coinvolgano maggiormente le imprese. In realtà, esistono già diverse tipologie di collaborazione più profonda: si tratta delle Ppp, le partnership pubblico-privato, divenute note già a partire dalla fine del secolo scorso più per il project finance nel campo edilizio, dei trasporti e della sanità. Ma con grandi potenzialità anche nel mondo culturale, ossia del cultural heritage management (Chm). Il primo esempio di Ppp in senso lato, che vada oltre il semplice mecenatismo o le sponsorship “puramente finanziarie”, è il mondo delle “sponsorship tecniche”: in esse l’attore privato non solo finanzia lavori di restauro o la preparazione di mostre d’arte, ma fornisce anche un supporto attivo alla Pubblica Amministrazione durante l’esecuzione del progetto.

Nel “gergo” delle Ppp, questo modello è equivalente alle partnership Design-Build-Finance/Build-Finance (Dbf/Bf), a seconda della partecipazione, più o meno attiva, anche alla fase di progettazione esecutiva. Rispetto alle più comuni gare di appalto per lavori e servizi, le procedure amministrative sono molto più “light” e vantaggiose, sia per l’attore pubblico sia per quello privato. Un esempio viene dal Comune di Milano, con l’avviso pubblico per la ricerca di sponsor triennale 2020-2022 per le attività culturali cittadine, a cui hanno partecipato come sponsor tecnici (fornendo assistenza per servizi legati all’allestimento di mostre durante l’Art Week, oppure all’organizzazione di eventi come l’Estate Sforzesca) diverse aziende. Superato questo “livello”, una tipologia di Ppp più “sfidante” da adattare al mondo culturale, ma allo stesso tempo più interessante, è il modello Design-Build-Finance-Maintain/Operate (Dbfm/O). In questo esempio di Ppp, il contraente privato decide di essere responsabile della progettazione, del finanziamento, della costruzione e della manutenzione di un’infrastruttura mediante l’istituzione di un special purpose vehicle (Spv) e, talvolta, anche della fornitura di servizi accessori legati alla gestione della stessa (come la gestione di un ristorante o di un parcheggio legato alla struttura), mentre l’autorità pubblica mantiene le proprie competenze sui core services legati all’infrastruttura.

Nel mondo Chm, le Ppp Dbfm/O sono applicate in maniera diversa: la fase di “Design” è solitamente sostituita da “Conserve”, ossia l’autorità pubblica richiede al partner privato di conservare un patrimonio esistente e, in alcuni casi, costruire nuove strutture che possano valorizzarlo a fini turistici. A livello internazionale, un esempio viene dalla Croazia, per il restauro del Palazzo della Regione di Vara?din (est. 1768): nel 2006 è stata ufficializzata una Ppp tra la Contea di Vara?din e la società Meteor-Privatno Partnerstvo d.o.o., al fine di accelerare la gestione dei lavori di restauro. L’azienda ha finanziato direttamente la ricostruzione e la manutenzione del palazzo, con la Contea di Vara?din che ne mantiene la proprietà e l’operatività e corrisponde pagamenti mensili al partner per la tutela del suo stato fisico e del valore culturale. A livello italiano, più che forme di Ppp “contrattuale” come quest’ultima sono frequenti le Ppp istituzionali (Pppi), basate su joint-venture flessibili tra pubblico e privato. Basti pensare all’Alleanza Cultura, a Brescia: nata ad opera della Fondazione Brescia Musei nel 2020, rappresenta a tutti gli effetti un format pluriennale di Ppp, in cui 30 aziende e associazioni del territorio bresciano (tra cui Confindustria Brescia) contribuiscono sia finanziariamente sia tecnicamente (anche con accordi di co-produzione di mostre) alla gestione e trasformazione degli spazi museali pubblici, partecipando in maniera attiva anche alla programmazione delle attività. C’è anche un altro strumento, ancora poco utilizzato, che ha grandi potenzialità nel mondo del Chm in Italia: i Partenariati Speciali Pubblico-Privato (Pspp).

“Il mondo industriale può dare tanto al mecenatismo, ma è necessaria una capillare attività informativa per rendere noto lo strumento dell’Art Bonus e il suo utilizzo”

I Pspp consentono di attivare forme speciali di partenariato mirate alla riqualificazione e gestione dei beni culturali e sono definiti all’art.134 del Nuovo Codice degli Appalti (D.lgs. 36/2023). Sono definiti “speciali” perché si basano su procedure amministrative semplificate di selezione del partner privato, simili a quelle delle sponsorizzazioni culturali. A capitanarne la governance un Comitato Tecnico, costituito da esperti e rappresentanti nominati da ciascun partner privato e dalle Soprintendenze locali. Questo organo agisce come una cabina di comando, in cui vengono progettati e programmati i lavori, con anche possibilità di finanziamento in crowdfunding e con l’Art Bonus, viene gestita la loro esecuzione e, infine, vengono valutati gli obiettivi raggiunti. Un esempio arriva dal Comune di Bergamo: nel 2018 ha firmato un accordo di partenariato speciale con il Teatro Tascabile di Bergamo (Ttb), con l’obiettivo di recuperare il Monastero del Carmine, in disuso da 40 anni, per renderlo nuovamente accessibile e trasformarlo in un centro nazionale per le arti performative. Il progetto è stato concepito lungo un arco temporale di 20 anni e, al momento, il Ttb ha concluso con celerità ed efficienza (dal 2019 alla fine del 2020), grazie al contributo di diverse aziende, il primo lotto di interventi rivolto alla riqualificazione del Teatro Renzo Vescovi, al suo foyer con la Biblioteca Eurasiana, ai camerini degli attori e alla sala del Capitolo, tutti dentro i locali del Monastero. I Pspp, originariamente utilizzabili solo dal Ministero della Cultura, sono stati estesi a tutte le amministrazioni locali con il Decreto-Legge n.76/2020 dopo che alcuni Comuni (come Bergamo, nell’esempio sopracitato) sono stati autorizzati dal Ministero a utilizzarlo per casi specifici. Quindi, le aziende possono prendere parte in maniera ancora più attiva alla conservazione e alla promozione del patrimonio culturale per le generazioni future.  

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