Lo sport per tutti
L’Associazione varesina Freerider Sport Events, nata nel 2005, porta ogni anno centinaia di persone con difficoltà motorie sulle cime italiane e non solo, avvicinandole allo sci alpino d
L’Associazione varesina Freerider Sport Events, nata nel 2005, porta ogni anno centinaia di persone con difficoltà motorie sulle cime italiane e non solo, avvicinandole allo sci alpino da seduti e fornendo loro attrezzature dedicate, insegnanti e l’intera organizzazione di viaggi e spostamenti. Novità della stagione 2024 sarà la tappa in Alta Badia, dal 22 al 24 marzo
C’è un’associazione sportiva dilettantistica varesina che da oltre 15 anni porta centinaia di persone con difficoltà motorie sulle più belle piste da sci, italiane e non, elevando la passione dello sci alpino a un livello più alto, rompendo le barriere dell’accessibilità con lo scopo di avvicinare più persone possibili allo sport. Questa Associazione si chiama Freerider Sport Events ed è nata nel 2005 dalla volontà di un gruppo di amici amanti della montagna di condividere questa passione anche con chi ha disabilità fisiche. “In occasione delle Olimpiadi Invernali di Torino nel 2006 – racconta Nicola Busata, coordinatore tecnico e fondatore dell’Associazione – ho conosciuto un ragazzo in carrozzina, appassionato di sci ancor prima di avere un brutto incidente che lo costringesse lontano dalle piste. Da quell’incontro è nato in me il desiderio di fare qualcosa per questa persona: da lì l’idea di rendere l’esperienza sciistica accessibile a chiunque”. Ha preso così il via l’attività di Freerider, concentrandosi fin da principio sulla ricerca e la cura dei materiali, provenienti anche dall’estero, necessari per rendere lo sci e le piste fruibili a tutti. A partire dal reperimento dei vari modelli di monosci. Fondamentale è stata poi la ricerca di impianti sciistici disponibili a far parte dello Ski Tour Invernale, una serie di giornate sulla neve organizzate dall’Associazione.
L’esperienza come maestro di sci di Nicola Busata e la sua conoscenza delle principali località in cui praticare questo sport hanno fatto sì che Freerider, nel corso degli anni, sia riuscita ad accompagnare migliaia di ragazzi e adulti nell’esplorazione delle principali piste italiane: da Madonna di Campiglio in Trentino Alto-Adige, all’emozionante tappa in cima dell’Etna in Sicilia, passando per Terminillo nel Lazio, meta raggiunta insieme all’Associazione Art4sport, fondata dai genitori della campionessa paralimpica di scherma Bebe Vio.
Nel tempo si è anche creata e consolidata una sempre più stretta e partecipativa collaborazione tra Freerider, le istituzioni e le forze dell’ordine. “Grazie ai molti eventi organizzati in montagna – racconta Nicola Busata – siamo riusciti a coinvolgere nelle nostre attività la Polizia di Stato, con la quale abbiamo poi iniziato a collaborare, e anche gli operatori del Centro Addestramento Alpino di Moena. Tra i nostri partner più importanti c’è di sicuro l’Associazione Spina Bifida, alla quale ogni anno dedichiamo una tappa del tour, pensata specificatamente per bambini affetti da questa patologia”. Dal rapporto con la Polizia di Stato è nato un Protocollo sul tema della sicurezza e dell’accessibilità alle piste. “Prima della presenza di Freerider nelle varie località sciistiche non esistevano regole di assistenza per le persone con disabilità – racconta di nuovo Busata –. Ora questo Protocollo viene applicato su tutte le piste e, in occasione delle varie giornate sulla neve organizzate dell’Associazione, sono presenti due operatori della Polizia di Stato, insieme al nostro staff, per garantire assistenza e sicurezza”. Importante per le attività di Freerider è anche la ricerca di strutture alberghiere accessibili che garantiscano la partecipazione di persone con disabilità allo Ski Tour.
Il cuore pulsante del progetto rimangono i volontari, che si impegnano ogni giorno per rendere l’esperienza sulla neve il più inclusiva possibile. Ma le attività dell’Associazione varesina sono anche sostenute da partner e sponsor, tra cui il Team Teleflex For Active Living, azienda brianzola che fornisce prodotti di carattere urologico e la storica azienda metalmeccanica di Brissago Valtravaglia SPM, insieme a Caporali Group di Daverio, specializzata nel settore degli ausili ortopedici. “Il supporto tecnico è essenziale – conclude Busata – perché spesso gli ovetti che compongono i monosci non si adattano a tutti e per questo è sempre presente, nelle varie tappe del nostro Ski Tour, un team di esperti che si occupa della parte più tecnica, adattando gli attrezzi sportivi alle varie esigenze. Attualmente il nostro staff è composto da una sessantina di persone con diverse competenze: dall’autista dei pulmini all’assistenza, senza dimenticare i vari maestri di sci che si occupano di insegnare ai ragazzi ad utilizzare il monosci e a sciare da seduti”. Oltre allo sci classico, Freerider ha ampliato le sue attività anche al mondo del wakeboard, offrendo così l’opportunità di provare a praticare anche sport sull’acqua. Tra gli obiettivi futuri dell’Associazione c’è quello di mettere chiunque nella condizione di poter scegliere quando, come e dove sciare, in sicurezza, in un ambiente accessibile. La stagione 2024 ha preso il via con lo Snow Camp nel primo fine settimana di gennaio a Sestola, in collaborazione con l’Associazione Spina Bifida Italia. Seguiranno poi il doppio appuntamento internazionale dal 22 al 28 febbraio a Folgaria e la Teleflex Winter Cup di Bormio, programmata dal 15 al 17 marzo. Novità della stagione, la tappa in Alta Badia, dal 22 al 24 marzo, che precederà il tradizionale gran finale del primo fine settimana di aprile a Madonna di Campiglio.
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