L’inclusione parte dalla comunicazione
Quando comunicare alimenta il motore dell’inclusività in azienda. Al festival del giornalismo Glocalnews, promosso da Varesenews, le storie di tre imprese varesine, BTicino, Vector e Ope
Quando comunicare alimenta il motore dell’inclusività in azienda. Al festival del giornalismo Glocalnews, promosso da Varesenews, le storie di tre imprese varesine, BTicino, Vector e Openjobmetis, con le loro esperienze di eccellenza legate all’integrazione e alla valorizzazione della diversità.
Dis-abile. Se pensiamo semplicemente all’evoluzione nella storia della comunicazione del lessico usato per riferirsi ad una persona con un diversità fisica, ci rendiamo conto di quanto, e per fortuna, la sensibilità collettiva, e di conseguenza la lingua, abbiano fatto dei passi in avanti nell’evoluzione culturale. Non senza difficoltà: la storia ci insegna come spesso questa stessa cura nel definire la diversità, pur con intenti nobili, abbia a volte portato a risultati che hanno accezioni negative. Per restare sul caso specifico, ad esempio, almeno in italiano, è ampiamente preferita l’espressione “diversamente abile”. In generale, risulta però chiaro che l’uso delle parole, come strumento di chi parla e, quindi, in continuo cambiamento, testimonia una sensibilità a questi temi. Così come lo è la relativa sensibilità verso integrazione e inclusione, termini che, anche senza scomodare l’etimologia, parlano evidentemente di accoglienza della diversità. Temi che si affermano sempre di più anche nelle imprese che, come nucleo della società, rappresentano piccoli spaccati di mondo.
Quella che emerge chiara è l’attenzione alle persone che, se per alcune realtà è già connaturata, per altre è un percorso, non senza fatiche, ma comunque chiaramente tracciato. La sorpresa non è evidentemente questa attitudine, ma, per i professionisti del settore, è notare come la stessa diventi funzione vera e propria, sempre di più affidata a chi si occupa di comunicazione interna in azienda. Come se fosse ben chiaro che l’inclusione della diversità debba partire proprio dalle aree comunicazione. E, con l’inclusione, la valorizzazione delle differenze nel momento in cui ci si rende conto che tutti gli individui sono diversi, senza dover scomodare diversità motorie o mentali, di genere, di orientamento sessuale o politico, di etnia o altro. Una riflessione importante, e una sfida per la responsabilità del singolo, umana e professionale, che arriva in tutti gli ambiti in cui la comunicazione è al centro: dalle indicazioni deontologiche promosse dall’Ordine dei giornalisti, ai festival di settore, come quello di Perugia, ai premi per le buone prassi.
Fino alla nascita di figure professionali nuove come il Diversity Editor introdotto di recente al quotidiano La Stampa. Sarà questo uno dei temi di cui si parlerà a Glocalnews, il festival del giornalismo promosso da Varesenews, in programma nel mese di novembre. Al centro di un incontro dedicato, oltre al progetto di Confindustria Varese “PEOPLE, l’impresa di crescere insieme”, le storie di tre imprese varesine (BTicino, Vector e Openjobmetis), con le loro esperienze di eccellenza legate all’integrazione e alla valorizzazione della diversità, che diventano anche casi di narrazione giornalistica.