Le competenze LIUC per ricostruire Mykolaiv

Valorizzazione del turismo. Promozione di una mobilità sostenibile. Implementazione di tecnologie abilitanti. Propensione verso il comparto industriale. Questi i pilastri di un Masterplan pens

Valorizzazione del turismo. Promozione di una mobilità sostenibile. Implementazione di tecnologie abilitanti. Propensione verso il comparto industriale. Questi i pilastri di un Masterplan pensato per far risorgere dalle macerie la cittadina ucraina fortemente danneggiata dal conflitto, tuttora in corso. Una progettualità che ha visto protagonisti l’Università di Castellanza, Unece e One Works Foundation. Intervista a Michele Lertora, ricercatore dell’ateneo

L’Università LIUC di Castellanza ha contributo alla redazione di un Masterplan per la ricostruzione della città di Mykolaiv, nona metropoli dell’Ucraina per numero di abitanti che, prima del conflitto russo-ucraino tuttora in corso, contava 400mila cittadini. Oggi Mykolaiv risulta fortemente danneggiata dai combattimenti, trovandosi in prossimità della linea del fronte. L’iniziativa, soprannominata #UN4UkrainianCities, è stata promossa da Unece, la Commissione economica per l’Europa delle Nazioni Unite e dalla Fondazione One Works, realtà che mira a trasformare gli ambienti urbani in spazi sostenibili, inclusivi e ricchi di storia culturale, coinvolgendo anche l’ateneo e altri soggetti. “Siamo molto contenti di aver preso parte a questa iniziativa per sostenere la rapida ripresa e la ricostruzione del Paese – afferma Michele Lertora, Coordinatore ExSUF e ricercatore di LIUC –. Si è trattato di un lavoro corale di studio approfondito, basato su vari fronti come quello dell’urbanistica, dell’architettura e dell’ingegneria. Una progettualità che vuole essere volano per stimolare la crescita economica di tutto il territorio”. Creare linee guida strategiche per la rinascita di Mykolaiv e promuovere lo sviluppo di una città del futuro, che sia sostenibile e inclusiva per tutti i suoi abitanti: è con questo spirito che è stato realizzato il Masterplan.

Valorizzazione del turismo, con la costruzione di infrastrutture e alloggi accessibili. Promozione di una mobilità sostenibile, attraverso importanti investimenti nelle infrastrutture. Implementazione di tecnologie abilitanti per una comunità moderna e innovativa. Propensione verso una politica industriale più competitiva. Coinvolgimento attivo della popolazione locale e definizione di una governance strutturata. Sono questi i 6 principali pilastri su cui la cittadina ucraina dovrà lavorare per risorgere nuovamente. “Il nostro ruolo come Università è stato quello di analizzare il tessuto socioeconomico della città nel periodo precedente lo scoppio della guerra – informa il Coordinatore Lertora –. A partire da questa analisi, abbiamo poi individuato best practices e pilot projects per la futura ricostruzione, coerenti con le peculiarità industriali e sociali dell’area e finalizzate a potenziare le capacità degli abitanti”. È stata scattata una fotografia dello stato di salute della cittadina, analizzando sia le problematiche generate dal conflitto sia quelle pregresse, altrettanto necessarie al fine di definire una nuova direzione di sviluppo che permetta a questa metropoli di rifiorire, con nuovi tratti identitari.

Mykolaiv sarà una città nuova. Pronta ad accogliere calorosamente i suoi abitanti. Sarà una città moderna, inclusiva e sostenibile. Una città industrializzata. Una metropoli in cui le infrastrutture giocheranno un ruolo fondamentale: “Dovranno essere progettate per essere resilienti, capaci, quindi, di poter resistere a futuri disastri – incalza Michele Lertora –. Anche legati a calamità naturali”. Nuovi stimoli dovranno interessare l’economia locale, puntando, soprattutto, sul valore delle imprese manifatturiere e sulla manodopera. “Serviranno politiche a favore delle industrie per costruire una nuova competitività e nuove opportunità di lavoro, perchè solo in questo modo si potrà rendere la zona attrattiva e spingere le persone, che sono state costrette a trasferirsi in seguito allo scoppio del conflitto armato, a ritornare”, specifica ancora il ricercatore della LIUC. Mettere a sistema una progettazione urbana innovativa per creare spazi comuni che siano vivibili, funzionali e anche gradevoli esteticamente: questo l’obiettivo. “Rispettando e integrando il patrimonio culturale e l’identità di questa comunità”. 

Transizione ecologica è un’altra parola d’ordine per la ricostruzione di Mykolaiv, come sottolinea il ricercatore dell’ateneo castellanzese: “Penso, per esempio, alla necessità di reinventarsi come hub specializzato nelle energie rinnovabili e di definire politiche per facilitare questo processo”. Il lavoro che ha portato alla realizzazione del Masterplan, inoltre, si è concentrato sul suggerire best practices per accelerare la transizione verso la green e blue economy e la realizzazione di zone industriali con condizioni fiscali e burocratiche agevolate. E infine, ma non per importanza, grande valore dovrà essere dato al turismo: uno dei principali driver di sviluppo di cui ha bisogno la cittadina ucraina per tornare a splendere. Un volano per la crescita economica. “Serviranno strategie per attrarre più visitatori dall’estero”, conclude il ricercatore LIUC. Bisognerà, però, tenere in equilibrio tanti tasselli di un puzzle complesso. Da un lato, la comunità dovrà trarne vantaggi, preservando il suo patrimonio culturale e naturale. Dall’altro, evitare che effetti negativi come l’overtourism, il degrado ambientale o il comportamento irresponsabile dei turisti possa ledere la crescita e lo sviluppo di Mykolaiv.  

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