L’associazione che non ha “Mai Paura”
Il motto del fondatore della Farmacia Bossi di Busto Arsizio, Enrico, ispira ancora oggi l’azione verso il prossimo della figlia Emanuela, alla guida di un’organizzazione di volontariato
Il motto del fondatore della Farmacia Bossi di Busto Arsizio, Enrico, ispira ancora oggi l’azione verso il prossimo della figlia Emanuela, alla guida di un’organizzazione di volontariato dedita a tutti coloro che convivono con una malattia, una “non abilità” o un disagio. Tra i progetti in cantiere: una caffetteria come trampolino di lancio nel mondo del lavoro per quelle persone che con le loro capacità diverse “sono un valore aggiunto per la società”
Dall’esperienza dietro al bancone di un negozio alla guida di una barca a vela, fino alla pet therapy in acqua e all’osservazione delle stelle da una vera e propria stazione astronomica. Passando per la mototerapia, il giardinaggio e i corsi di arte o di latino-americano. Questo il ventaglio di attività che propone Mai Paura: l’organizzazione di volontario, nata da un progetto della Farmacia oncologica Bossi di Busto Arsizio, attiva sui fronti della malattia, della disabilità e del disagio.
Racconta così l’impegno la fondatrice dell’associazione e titolare della farmacia, Emanuela Bossi: “È iniziato tutto organizzando degli incontri di oncologia, quando ho intravisto su Internet le iniziative dedicate ai pazienti oncologici di Vanni Oddera (uno dei massimi esperti di freestyle motocross al mondo, ndr.). Ho pensato di contattarlo per uno spettacolo da fare a Volandia (il Museo del Volo a Somma Lombardo, ndr.), a conclusione di questi appuntamenti e da lì mi sono resa conto di quanto sarebbe stato importante aprirci ad altre iniziative, pensate sia per pazienti con una malattia, sia per persone diversamente abili, sia per quelle ‘semplicemente’ sole. Vogliamo creare delle opportunità, non solo di svago, ma anche di conoscenza reciproca soprattutto fra due mondi che tante volte non si parlano. Quello dell’abilità e della non abilità”.
È fin da queste parole della fondatrice che si può intuire la profonda sensibilità di Mai Paura, un’associazione che non parla mai di disabilità perché, come tiene a sottolineare la stessa Emanuela Bossi, “ognuno ha delle capacità che un altro non ha”. A ciascuno la sua abilità: questa la regola a capo di ogni azione dell’organizzazione di volontariato. La missione è sempre e solo una: essere al servizio delle persone, in generale, per favorire il “ben d’essere”, perché, come sottolinea la fondatrice Bossi, “se non si può togliere il male o un disagio, si può comunque favorire il bene e creare delle opportunità di vita”.
La base, per tutti quelli che vogliono far parte di questa missione, sembra ormai essere il Mai Paura Camp: uno spazio verde, in via Salvator Rosa 29, a Busto Arsizio, dotato di una zona barbecue, una piscina, un orto e persino un osservatorio astronomico denominato “Nebulosa Anima&Cuore”. Un progetto, quest’ultimo, che rappresenta perfettamente ciò che è l’associazione: il frutto della sinergia tra più persone accomunate dal desiderio di fare del bene. Fino all’ultimo. La stazione per esplorare il cielo, infatti, è stata realizzata grazie all’attrezzatura donata da Gabriele, un giovane paziente oncologico nella sua fase terminale, con cui ora i ragazzi e le ragazze, in visita al Camp, guardano stelle e galassie, oltre a cimentarsi in laboratori didattici con pianeti tattili e proiezioni sonore.
“Se non si può togliere il male o un disagio, si può favorire il bene e creare delle opportunità di vita”
“Pensiamo di offrire delle opportunità a delle persone che ne hanno necessità, ma in realtà è l’esatto contrario: sono loro a dare delle occasioni a noi. Di approfondimento, di conoscenza, ma anche di crescita proponendoci un punto di vista differente, talvolta lontano, da quella che è la nostra visione della vita. Non ci si può fermare a sé stessi, se no, non si è completi”, continua Emanuela Bossi che a se stessa non si è mai fermata, ma ha sempre guardato “all’altro e ad altro”. Dai mesi in Africa alle attività in aiuto ai tossicodipendenti, fino a tutte quelle storie e iniziative in cui si è imbattuta con la sua professione di farmacista. Una vita che sta spendendo per gli altri, all’insegna di quel “mai paura” che era il motto di suo padre, Enrico, fondatore della Farmacia di famiglia. Un mantra che, come racconta Emanuela, “ripeteva per qualsiasi situazione si dovesse affrontare, anche piuttosto importante o grave, sia in famiglia, sia con i suoi ragazzi in farmacia. Un po’ come a dire, ok, con calma affrontiamo tutto e tutti”.
E così, oggi, i volontari di Mai Paura prendono per mano le persone in difficoltà, abbracciando con iniziative e progetti anche le loro famiglie. Nella lista dei desideri da realizzare dell’associazione c’è anche “Apotheka del sorriso”: una caffetteria che avrà sede a Busto Arsizio, che sarà dotata di una panetteria per la rivendita di prodotti da forno e gestita dai “ragazzi del sorriso”, come li chiama Emanuela Bossi. Un progetto ancora in cantiere per mancanza di fondi, ma che risponde ad una serie di buoni propositi, primo fra tutti quello di andare incontro alla preoccupazione dei genitori di figli disabili che si pongono la domanda “cosa farà da grande mio figlio?” La risposta per la fondatrice, Emanuela Bossi, è semplice: “Lavorerà. Lo potrà fare in un ambiente in cui non ci saranno barriere o pregiudizi. Apotheka del sorriso vuole essere un posto per prendersi cura dell’altro. E in particolare, dei ragazzi e delle ragazze che potranno lavorare, delle loro famiglie che avranno un’apprensione in meno e dei clienti. Vogliamo creare questo posto di lavoro affinché sia un trampolino di lancio per questi giovani che devono imparare una mansione per poi essere assunti da qualche impresa”. E conclude: “Penso a cosa potrebbe diventare Apotheka se delle aziende facessero parte di questa condivisione di intenti. Sarebbe un sogno che si avvera”.
In barca a vela per l’iniziativa “Prendi il Largo” (Ph. Cactus Production)