L’alleanza tra imprese e cooperative sociali
Trovare lavoro per una persona con una disabilità, che sia fisica o psichica, non è impossibile, ma sicuramente non è una cosa semplice. Anche perché per un’industri
Trovare lavoro per una persona con una disabilità, che sia fisica o psichica, non è impossibile, ma sicuramente non è una cosa semplice. Anche perché per un’industria, persino la più sensibile al tema, non è così scontato poter inserire nell’organico della propria attività delle risorse diversamente abili. Difficoltà che possono essere risolte dall’incontro tra il mondo manifatturiero e quello no profit. Come raccontano le storie di Exergy International, Fratelli Tognella e Sanofi
Promuovere l’inserimento di persone con disabilità nel mondo del lavoro; migliorare la loro integrazione nella rete sociale del territorio; sensibilizzare la strategia aziendale al tema dell’inclusione; apportare un beneficio all’intera comunità. Questi gli obiettivi alla base delle partnership avviate da realtà imprenditoriali del territorio come Fratelli Tognella Spa, Exergy International Srl e Gruppo Sanofi con cooperative sociali come Solidarietà e Servizi e Spazio Aperto per “inserire o reimmettere nel mondo del lavoro quelle persone che, senza questo tipo di sinergie, probabilmente, avrebbero delle difficoltà a lavorare”. È così che racconta il valore di queste collaborazioni tra realtà del mondo manifatturiero e di quello no profit, Fabio Tognella, Presidente di Fratelli Tognella Spa: l’azienda di Somma Lombardo attiva nella produzione di valvole oleodinamiche per ogni tipo di applicazione.
D’accordo con lui, Andrea Canali, Chief People Officer di Exergy International Srl: l’impresa con sede a Olgiate Olona, fornitrice a livello globale di tecnologie per la produzione di energia elettrica a zero emissioni. “La sfida per aziende che operano in un settore ingegneristico e altamente specializzato come il nostro – precisa Canali –, è legata alla difficoltà di poter offrire a persone con disabilità, un percorso lavorativo di valore, con il giusto supporto per una crescita sia personale sia professionale. Per questo quella del creare valore e relazioni con le istituzioni e le comunità locali è una responsabilità in cui dobbiamo investire molta attenzione ed energia”.
Come spiega Francesco Maresca, Responsabile del settore Lavoro della Provincia di Varese, “le aziende con più di 15 addetti sono obbligate ad assumere anche persone diversamente abili. Un aspetto, questo, non semplice per alcune realtà manifatturiere proprio per la tipologia dell’attività produttiva.
Ecco come entra in gioco la convenzione ai sensi dell’articolo 14 del decreto legislativo 276/2003 (legge Biagi) per cui un’azienda può adempiere a questo obbligo, affidando delle commesse di lavoro a delle cooperative sociali”. È quindi proprio qui, in questa difficoltà ad assolvere agli obblighi previsti dalla legge in materia di collocamento di persone diversamente abili, che si inserisce il progetto sociale avviato da Fratelli Tognella e Exergy International, con la cooperativa di Busto Arsizio Solidarietà e Servizi, sotto il coordinamento della Provincia di Varese. Una partnership, questa, che di recente è stata presentata, non a caso, nella Biblioteca Capitolare della parrocchia San Giovanni Battista di Busto Arsizio: la culla operativa del progetto. Tre persone diversamente abili, assunte con regolare contratto, saranno così chiamate, per i prossimi due anni, a svolgere un lavoro di catalogazione e digitalizzazione dei suoi preziosi volumi. Un impiego che renderà maggiormente fruibili 15 mila testi del patrimonio custodito tra le mura di questo scrigno culturale con più di 500 anni e un archivio fatto di documenti antecedenti al 1400, ma anche incunaboli, manoscritti e l’Evangelario del IX secolo su pergamena, conosciuto come “Codice di Busto”, la più antica testimonianza liturgica riguardante il rito Ambrosiano.
La consulenza nella selezione di un software per la gestione bibliotecaria; la catalogazione dei volumi moderni; la digitalizzazione del patrimonio dei testi più vecchi. Queste le attività che i tre collaboratori svolgeranno tramite il coordinamento di un capo progetto e di un archivista senior. “La riorganizzazione della Biblioteca secondo le nuove tecnologie digitali è la prospettiva che stiamo intraprendendo per renderla maggiormente fruibile a tutta la cittadinanza”, aggiunge Monsignor Severino Pagani, Prevosto della parrocchia di San Giovanni Battista. Praticamente, ciò a cui hanno dato vita le due realtà imprenditoriali è un progetto volto, sì, a dare lavoro a persone con disabilità, ma con un obiettivo ultimo ancora più ampio: fare bene comune. In poche parole, si tratta di commesse non direttamente legate ai due business aziendali, ma ad alto valore sociale per tutti.
“Parliamo di lavoro a tutti gli effetti, perché è un’occasione per le persone di valorizzazione delle loro capacità e di crescita della loro autonomia, ma anche perché le mansioni che gli vengono affidate rispondono a precise esigenze di qualità” evidenzia Domenico Pietrantonio, Presidente del Consiglio di gestione della cooperativa Solidarietà e Servizi. Inoltre, come precisa Fabio Tognella dell’impresa sommese, “si tratta di un progetto che, da un lato, porta modernità in un luogo che ha un valore storico altissimo e, dall’altro, avvicina i giovani alla cultura dando ai testi una seconda vita in una versione digitale”. Ma Exergy International e Fratelli Tognella non sono le uniche realtà manifatturiere sul territorio ad aver deciso di affidare una mansione a delle persone diversamente abili attraverso la collaborazione di una cooperativa sociale. Un altro esempio concreto è quello rappresentato dall’Isola formativa avviata da Sanofi nel suo stabilimento di Origgio, polo attivo a livello mondiale con la produzione di prodotti di automedicazione come Enterogermina, Maalox, Bisolvon e Mucosolvan.
Un progetto, quello dell’Isola formativa, avviato nel 2022, che si è avvalso della stretta collaborazione con la cooperativa milanese Spazio Aperto e che, ad oggi, coinvolge ben sei persone: quattro tirocinanti e due colleghi già assunti e integrati nell’organizzazione, per svolgere diverse mansioni, necessarie, in questo caso, al business aziendale. Un progetto a cui Sanofi, lo scorso dicembre, ha dedicato un evento per celebrare il primo compleanno.
“Vogliamo dare il nostro contributo concreto alla comunità sviluppando un percorso di reskilling, ovvero di riqualificazione professionale, per le persone con disabilità – sottolinea Marco Carrubba, People Business Partner di Sanofi Consumer Healthcare –. Praticamente, investiamo su queste persone per il periodo del tirocinio previsto dall’Isola e successivamente valutiamo un loro inserimento nel nostro organico”.
Come spiega il tutor Carlo Fanton, “l’Isola è uno spazio in cui accrescere le competenze dei nuovi colleghi con l’obiettivo che tutti elaborino in modo positivo la diversità e la disabilità”. Per questo prevede un’area degli uffici dello stabilimento appositamente ripensata e progettata su misura affinché abbia postazioni accessibili per ogni tipo di disabilità. Ma non è tutto. “Questa è solo una delle nostre, tante attività in ambito di diversity and inclusion – precisa Luca Miglierina, People Director Italy di Sanofi Consumer Healthcare –. Il Gruppo ha, infatti, una strategia globale, denominata ‘All in’, ovvero ‘tutti insieme’, basata su tre principi fondamentali: riflettere all’interno della popolazione aziendale le diversità della comunità; promuovere un ambiente di lavoro in cui le persone possano sprigionare il proprio potenziale; trasformare la pratica della medicina attraverso l’innovazione digitale in ambito sanitario.
Questo ispira azioni mirate che mettono in gioco direttamente i nostri colleghi e che mettono a terra un bagaglio valoriale ormai insito nella nostra cultura aziendale”. Un’attenzione all’unicità della singola persona, che per dirla con le parole del Presidente della cooperativa sociale Spazio Aperto, Gianluca Casalini, “è una questione di sostenibilità in cui, però, a volte, si riscontrano delle aziende che preferiscono optare per l’esonero dall’assunzione di una persona diversamente abile piuttosto che affrontare la difficoltà che questo comporta. È qui che si inserisce l’importanza di intercettare i diversi casi di disabilità sia fisica, sia psichica per accompagnare queste persone in un loro reinserimento nel mondo del lavoro”.
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