La via delle api
Realizzare un percorso di poco meno di 3 chilometri che colleghi la stazione di Castronno allo Spazio Materia, futura nuova sede di VareseNews, per diffondere la cultura della biodiversità, fo
Realizzare un percorso di poco meno di 3 chilometri che colleghi la stazione di Castronno allo Spazio Materia, futura nuova sede di VareseNews, per diffondere la cultura della biodiversità, fornire notizie e informazioni sulla natura e sul lavoro degli gli apicoltori. Questo il progetto portato avanti dal noto quotidiano online varesino, che ne ha fatto anche un documentario
Le api, quando escono dall’alveare per andare a cercare il nettare e il polline per nutrirsi, fanno un percorso di circa 3 chilometri, la stessa distanza (all’incirca) che divide la stazione di Castronno dallo Spazio Materia, nuova sede di VareseNews. Da questa suggestione, nata nel corso di una delle presentazioni della neonata “casa” del noto quotidiano online varesino a Sant’Alessandro di Castronno, l’apicoltore Federico Tesser dell’azienda agricola Fonteincantata di Casciago ha lanciato l’idea: perché non creiamo una “Via delle api” qui, con la sede di VareseNews al centro di tutto, per diffondere la cultura della biodiversità, dare notizie e aiutare a far circolare un certo tipo di informazioni sulla natura, sulla funzione di questo insetto fondamentale per la biodiversità e sul lavoro che fanno gli apicoltori.
Un’idea che rientra alla perfezione nel progetto che il quotidiano varesino ha per la sua nuova sede, lo Spazio Materia, che nasce da una ex scuola primaria, la scuola “Marconi”, chiusa dall’amministrazione comunale di Castronno per mancanza di alunni: “In quell’edificio è passata tanta energia – commenta il Direttore Marco Giovannelli –. Qui sono passate tante generazioni, la scuola è un luogo magico, si gioca, si impara, ci si relaziona con gli altri, si ascolta, si incontra, perché la scuola è vita. Riaprire una scuola in un borgo è un’esperienza forte, coraggiosa”.
E lo Spazio Materia non sarà solo la redazione di un giornale, ma un vero e proprio incubatore di tante realtà ed esperienze diverse, avendo come punti cardine 5 temi: informazione, formazione, life e cultura, sostenibilità e turismo. Proprio legata a questi ultimi 2 concetti, sostenibilità e turismo, ma anche a quello della formazione, la “Via delle api” è sembrata una sintesi perfetta. L’idea, in fase di sviluppo, è quella di realizzare un percorso che colleghi la stazione di Castronno allo Spazio Materia, una via di poco meno di 3 chilometri, percorso per un primo pezzo inserito nel tessuto urbano di Castronno, fino ad arrivare all’area feste del paese, poi per la maggior parte immerso nel verde di una pista ciclabile preesistente nel comune di Castronno. Sul tracciato verranno posizionati una serie di pannelli informativi, 8 in tutto partendo dalla stazione, con il racconto del ciclo di vita delle api, informazioni sulla produzione del miele, notizie sulla tutela delle api e curiosità di varia natura sul lavoro degli apicoltori e su cosa si può fare con miele, cera e pappa reale. I pannelli e le strutture saranno realizzati in materiali ecosostenibili, mentre il contenuto sarà elaborato grazie al supporto di apicoltori e associazioni di categoria già coinvolte nel progetto, che è ancora in fase di sviluppo e quindi è aperto ai contributi di chi vorrà e potrà diventarne protagonista.
Nel giardino della ex scuola di Sant’Alessandro sarà poi posizionato un apiario didattico raggiungibile dallo Spazio Materia, visibile anche dall’esterno. Il progetto prevede il coinvolgimento futuro delle scuole del territorio: sarà un percorso ideale per una gita scolastica di un giorno, con il percorso, la visita all’apiario didattico e la visione del documentario di VareseNews sulle api che si chiama “Un anno con le api”, realizzato da Marco Corso e Thomas Massara da un’idea di Tommaso Guidotti e Federico Tesser. Tra i temi toccati nel documentario e nelle puntate pubblicate su VareseNews in “Un anno con le api” c’è quello del cambiamento climatico che sta mettendo in difficoltà anche le api e gli apicoltori. Anche quest’anno maggio non è stato un “buon mese”: quello che dovrebbe essere il mese della fioritura dell’acacia, nettare fondamentale per la produzione del miele, negli ultimi anni è diventato un mese freddo, con più vento e precipitazioni intense che distruggono i fiori e tolgono alle api il loro nutrimento. Tutto ciò crea un circolo vizioso, per cui le api non escono più in massa per cercare cibo e riprodursi, stanno nell’alveare e mangiano anche il miele in eccesso, privando inevitabilmente gli apicoltori del surplus con il quale erano soliti produrre il miele. Un cambiamento al quale le api non si sono ancora adeguate e che vivono male, condizionando anche le produzioni di miele previste per i mesi successivi.
I dati fanno riflettere. Se fino a pochi anni fa la media di produzione per un alveare del territorio varesino poteva arrivare fino a 15/20 chili di miele d’acacia, prodotto di cui il Varesotto è stato per anni ricchissimo, da qualche anno è un successo se si arriva a 2 chili per alveare: spesso e volentieri non si riesce a ricavarne nemmeno uno, condizionando pesantemente il prosieguo della stagione e, da non sottovalutare, facendo alzare anche il prezzo di un prodotto fino a poco tempo fa più che accessibile e che, con l’andare del tempo, rischia di diventare disponibilie per pochi.
Per informazioni e curiosità o per sostenere questo progetto è possibile contattare tommaso.guidotti@varesenews.it