La Varese pensata dai giovani
Fondazione Comunitaria del Varesotto e LIUC – Università Cattaneo insieme per sostenere “viVAio”. Un’iniziativa che mette nelle mani di alcuni ragazzi, tra i 14 e i 25
Fondazione Comunitaria del Varesotto e LIUC – Università Cattaneo insieme per sostenere “viVAio”. Un’iniziativa che mette nelle mani di alcuni ragazzi, tra i 14 e i 25 anni, l’ideazione, la programmazione, l’esecuzione e le fasi di controllo di un progetto con lo scopo di generare un concreto impatto sociale sul territorio. Con tanto di risorse finanziarie e bando da gestire
Cosa accadrebbe se mettessimo lo sviluppo del territorio nelle mani di ragazzi tra i 14 e i 25 anni? Non tanto per dire. Non semplicemente chiedendo ai giovani di proporre delle idee abbozzate su un pezzo di carta da far tradurre in realtà agli adulti, come spesso avviene in molti concorsi. Bensì affidando alle nuove generazioni il ciclo completo di una programmazione per la costruzione dell’attrattività della provincia e per il miglioramento della qualità di vita delle sue comunità. Dall’inizio, alla fine. Dalla progettazione, fino all’esecuzione. Passando per la gestione di un bando pensato da giovani per mettere in gara idee di altri giovani e per tutte le necessarie attività di controllo di avanzamento lavori e raggiungimento degli obiettivi. Con risorse finanziarie annesse assegnate ai migliori progetti. Ciò attraverso un nuovo modello formativo che punti a mettere alla prova gli studenti e, soprattutto, a responsabilizzarli in tutte le fasi. Proprio come fossero, allo stesso tempo dei manager, dei banchieri, degli amministratori della cosa pubblica. E, dunque, se il format fosse questo, quale sarebbe il risultato? La risposta arriverà presto. A pensare ad un nuovo modello formativo che metterà nelle mani di alcune ragazze e ragazzi della provincia di Varese la gestione di risorse finanziarie per la promozione di interventi volti al miglioramento del territorio, generando un impatto sociale, è stata la Fondazione Comunitaria del Varesotto con il bando “viVAi: spazi di protagonismo e sperimentazione per i giovani”. Una sfida raccolta dalla LIUC – Università Cattaneo di Castellanza, che sta portando avanti il progetto a sua volta soprannominato “viVAio”.
Tutto in mano ai giovani. Ma con una piccola spinta iniziale. Anzi due. Da una parte, la Fondazione Comunitaria del Varesotto ha messo a disposizione 5.000 euro che ora un gruppo di studenti dovrà gestire attraverso l’ideazione, appunto, di un bando con cui mettere in gara le idee di altri compagni. Dall’altra, la LIUC – Università Cattaneo ha formato i ragazzi per trasformali in YouthBanker (ovvero giovani banchieri) dando loro le basi per la gestione finanziaria del progetto. Una volta terminata la prima fase in aula, è iniziato il vero e proprio percorso. E tutto è stato rimesso nelle loro mani. Dei giovani. “Il nostro ruolo è stato quello di formare un gruppo di studenti, tra i 14 e i 25 anni, attraverso un percorso di 40 ore, per diventare YouthBanker – spiega Elena Galante, tutor del progetto in LIUC –. Successivamente, in totale autonomia, i giovani hanno inviato un questionario a tutte le scuole del Varesotto chiedendo ai loro colleghi di banco in quali ambiti sarebbero stati disponibili ad avanzare dei progetti da realizzare”. Sono stati, poi, gli stessi YouthBanker a presentare l’esito del questionario e a proporre alla Fondazione Comunitaria del Varesotto gli ambiti sui cui avrebbero voluto preparare il bando da sottoporre alle scuole che hanno risposto al sondaggio. Sono 17 gli studenti coinvolti nel progetto di LIUC e tre le scuole della provincia che hanno aderito: il Liceo Manzoni di Varese, il Liceo Curie di Tradate e l’ITE Tosi di Busto.
Elena Galante, LIUC: “I referenti di Progetto hanno l’opportunità di confrontarsi su tematiche che siano in grado di dare voce ai giovani”
“Collaboriamo da molto tempo con le scuole superiori del territorio – precisa Galante – e ogni qualvolta vengono diffuse queste iniziative partecipiamo con entusiasmo”. Il bando è una sfida per tutti i soggetti coinvolti. Per gli studenti che partecipano ma anche per gli adulti che li accompagnano e supportano in questa iniziativa. “Per i ragazzi che, dopo un percorso formativo svolto in Università, potranno sperimentare cosa significa essere uno YouthBanker – continua Galante – e per i referenti di progetto che, grazie ai momenti in aula, hanno l’opportunità di confrontarsi su tematiche significative per lo sviluppo di attività che valorizzino il nostro territorio e siano in grado di dare voce al pensiero dei giovani”. Non si tratta, però, solo di politiche di welfare da destinare alla provincia varesina. “L’obiettivo concreto di questo modello – dichiara Maurizio Ampollini, Presidente di Fondazione Comunitaria del Varesotto – riguarda soprattutto il percorso che i giovani intraprendono per realizzare questi interventi: ragazzi e ragazze, infatti, tramite la stesura e la realizzazione della loro idea progettuale e la gestione concreta del budget, potranno sperimentare competenze tecniche e soft skills, mettendo in pratica modelli di filantropia strategica”.
Un esempio lampante di legame solido tra un ateneo e la comunità di riferimento. “Questa è l’attenzione che tradizionalmente LIUC riserva alla crescita dei talenti – conclude Elena Galante –. Grazie a questo progetto e al supporto della Fondazione Comunitaria del Varesotto, l’Università si impegna a promuovere lo spirito imprenditoriale in ambito sociale, per generare beneficio collettivo e culturale per il territorio e supportare una crescita economica duratura, inclusiva e sostenibile”. Nel corso del mese di settembre il gruppo di YouthBanker della LIUC scriverà e presenterà il bando nelle scuole superiori della provincia di Varese. A quel punto gli studenti del territorio avranno tempo fino a novembre per avanzare le proprie proposte. Dopodiché la palla tornerà agli YouthBanker che selezioneranno le idee migliori, assegneranno i fondi entro gennaio e controlleranno se e come verranno effettivamente utilizzati dai loro compagni per le finalità sociali alla base del progetto.
E il cerchio si chiude.