La riscoperta dell’ascolto

Dare valore al proprio interlocutore e al proprio pubblico è un’azione imprescindibile per chi si occupa di comunicazione. Così come quella di dare la giusta importanza al silenzi

Dare valore al proprio interlocutore e al proprio pubblico è un’azione imprescindibile per chi si occupa di comunicazione. Così come quella di dare la giusta importanza al silenzio. Lo sottolinea lo stesso Papa Francesco: “Non si fa buon giornalismo senza la capacità di ascoltare”

‘‘Stiamo perdendo la capacità di ascoltare chi abbiamo di fronte, sia nella trama normale dei rapporti quotidiani, sia nei dibattiti sui più importanti argomenti del vivere civile. Allo stesso tempo, l’ascolto sta conoscendo un nuovo importante sviluppo in campo comunicativo e informativo, attraverso le diverse offerte di podcast e chat audio, a conferma che l’ascoltare rimane essenziale per la comunicazione umana”. Forse stupirà qualcuno, ma questa dichiarazione non è di un qualche guru del mondo della comunicazione, ma di Papa Francesco. “Ascoltare con l’orecchio del cuore” è stato il messaggio per la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali.

Un messaggio che ogni professionista del settore, anche se allergico alle candele, dovrebbe leggere integralmente. Se, infatti, agli albori del digital marketing, la parola “ascolto” era ritenuta una sorta di mantra e di magica password che apriva tutte le porte, anche grazie alla possibilità unica offerta dai social network di veicolare le opinioni del pubblico, in seguito, come avviene per fenomeni non del tutto compresi che si riducono a moda, questa parola è stata banalizzata e svuotata di senso e significato. Complice certo un periodo che ha oggettivamente messo in crisi il concetto di relazione e il dialogo tra le persone. E oggi? Il bisogno di riaffermare se stessi ed essere ascoltati è diventato evidente – lo noterà bene chi ha a che fare con gli adolescenti – così come la crescita dell’interesse per i contenuti di ascolto e di approfondimento su temi importanti (si pensi ai podcast di Chora Media sulla guerra).

Accanto, in modo solo apparentemente inconciliabile, la ricerca dell’intimità e del silenzio, che in tempi vorticosi e complessi assume un ruolo: pensiamo al successo delle discipline che della ricerca del silenzio fanno uno strumento di libertà, come lo yoga o al proliferare delle proposte editoriali sul tema. Nell’ascolto di se stessi, prima, e poi dell’altro è dunque la chiave per ripensare le strategie di comunicazione? “L’ascoltare è il primo indispensabile ingrediente del dialogo e della buona comunicazione”, afferma il Papa. Impossibile non condividere. Una riflessione d’obbligo per i professionisti. Una capacità di ascolto che non può che allargarsi ai contesti e territori. Durante l’estate e fino ad ottobre, Varesenews propone un tour del territorio (VAingiro.it), per raccontarlo comune per comune in 180 giorni: un progetto che parte dall’ascolto e al quale Varesefocus aderisce con piacere con il proprio racconto delle imprese. Uno spunto di riflessione e un’occasione per ascoltare il luogo in cui viviamo. In fondo, usando le parole di Francesco “non si fa buon giornalismo senza la capacità di ascoltare”. L’augurio per tutti è un’estate di allenamento all’ascolto.  

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