La didattica universitaria per la Generazione Z

Apprendimento attivo, centralità dello studente, insegnamenti esperienziali, “lezioni capovolte” (prima studio e poi spiegazione del prof), cooperative learning: queste sono solo a

Apprendimento attivo, centralità dello studente, insegnamenti esperienziali, “lezioni capovolte” (prima studio e poi spiegazione del prof), cooperative learning: queste sono solo alcune delle dimensioni su cui un ateneo come la LIUC – Università Cattaneo sta investendo per innovare il proprio modello formativo. Un approccio moderno per affrontare le sfide che stanno coinvolgendo il mondo accademico, tra ricambi generazionali di studenti e Intelligenza Artificiale Generativa

L’istituzione del Learning and Teaching Hub (LTH) per individuare, sperimentare e condividere con i docenti metodologie e strumenti innovativi per migliorare il lavoro della didattica. Un hub dedicato ad un apprendimento attivo, basato su modelli nuovi, i cui punti cardine sono la centralità dello studente, del suo processo di apprendimento e della didattica esperienziale. Attraverso tecniche di insegnamento moderne come il debate (dibattito), la flipped classroom (didattica capovolta), il cooperative learning (cooperazione tra studenti) e i casi studio multimediali. Sono queste le principali caratteristiche su cui si fonda l’attività di rinnovamento della didattica a cui da tempo sta lavorando la LIUC – Università Cattaneo di Castellanza, alle prese, come il resto del mondo accademico italiano, con la sfida di dar vita ad un’offerta formativa moderna e al passo coi tempi in uno scenario in forte trasformazione. Tecnologica e sociale. 

“Il mondo del lavoro, oggi, richiede profili poliedrici che sappiano associare conoscenze altamente specialistiche con soft skill e competenze su aspetti abilitanti. Le Università sono chiamate non solo a formare, ma anche a educare i giovani. Per farlo, devono farsi portavoci di nuovi modelli innovativi di apprendimento e di business”. Così Aurelio Ravarini, Delegato del Rettore all’Innovazione Didattica della LIUC che, insieme alla collega Alice Canavesi e all’intero team LTH, è autore del volume “Una didattica per l’Università: educazione e innovazione nell’esperienza LIUC”. Un libro che analizza il contesto in cui laureandi e professori operano e mette in evidenza gli aspetti fondamentali per costruire un’Università al passo con la società moderna. “La presenza della Generazione Z tra gli studenti e l’utilizzo crescente dell’Intelligenza Artificiale Generativa hanno posto gli atenei italiani di fronte ad un’evoluzione rapida e dinamica – commenta il professor Ravarini –. Da un lato i giovani cercano esperienze nuove e diverse rispetto a un decennio fa. Dall’altro, ai docenti vengono richieste competenze completamente specifiche”. Leadership trasformativa, coordinamento strategico e progettazione didattica accurata sono le caratteristiche su cui i professori devono concentrarsi. “LIUC, da 6 anni, ha iniziato un processo di innovazione della didattica – specifica Ravarini –. Il nostro ateneo, in oltre 30 anni di vita, ha saputo evolvere coerentemente allo sviluppo socioeconomico, alle richieste delle imprese e dei giovani”.

La vicinanza con le aziende è, infatti, una componente fondamentale. “Ci permette di avere testimonianze di professionisti, discussione di casi aziendali, tirocini formativi e placement post–laurea – informa il professore della LIUC –. I casi pratici presentati durante le lezioni favoriscono il pensiero critico e analitico e sviluppano capacità di problem solving”. Il libro sottolinea l’importanza di spostare la responsabilità del docente dal semplice insegnamento al raggiungimento degli obiettivi formativi, costruendo una relazione di accompagnamento in tutte le fasi del processo di apprendimento e utilizzando metodi e strumenti di insegnamento costantemente aggiornati. “Offriamo la possibilità di seguire le lezioni sia in aula sia da remoto, utilizzando strumenti digitali come Teams, Moodle, Wooclap e Instat Pool e organizzando lavori individuali e collettivi”, specifica ancora il professore dell’ateneo. 

“Percorsi orientati alla risoluzione dei problemi, alla scoperta e allo sviluppo del pensiero critico sono aspetti fondamentali”

Il modello della LIUC è pragmatico e basato su azioni concrete. “Abbiamo introdotto la metodologia del debate per abituare i giovani a comunicare pensieri o proporre soluzioni a problemi complessi – continua Ravarini –. Con la flipped classroom, invece, lo studente ha a disposizione il materiale online e in anteprima, così durante la lezione il contenuto già studiato può essere approfondito o chiarito”. Un’altra metodologia utilizzata è quella dei casi studio multimediali, oltre ai lavori di gruppo, intesi come una vera cooperazione verso la soluzione di complessità. “Approcci meno tradizionali, che ci permettono di raggiungere un maggior coinvolgimento degli studenti – informa Ravarini –. Con il game–based learning trasformiamo una tradizionale lezione in un momento esperienziale”.

Con questo metodo innovativo, lo studente diventa, a tutti gli effetti, il focus del processo di apprendimento. Attraverso percorsi orientati alla risoluzione dei problemi, alla scoperta e allo sviluppo del pensiero critico. “Stiamo introducendo anche la logica del feedback continuo, sia lato professori, sia lato laureandi – ci tiene a sottolineare il professore della LIUC –. Innovare i metodi di valutazione è un altro aspetto molto importante su cui stiamo lavorando”. I processi valutativi non solo misurano e certificano l’apprendimento, ma orientano gli studenti ad autovalutarsi. “Coinvolgiamo i giovani in un confronto dialettico su vari argomenti – conclude il docente dell’Università di Castellanza –. Con questo approccio, lo studente diventa il fulcro del processo di apprendimento, attraverso percorsi orientati alla risoluzione dei problemi e allo sviluppo del pensiero critico”.   

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