In libreria tra fiabe e geni gentili
Quell’unica convinzione mia che mi spinge al viaggio tra le fiabe è che io credo questo: le fiabe sono vere Italo Calvino IL GENIO GENTILE DEGLI ALBERI Philip Bunting Nomos Edizioni,
Quell’unica convinzione mia che mi spinge al viaggio tra le fiabe è che io credo questo: le fiabe sono vere
Italo Calvino
IL GENIO GENTILE DEGLI ALBERI
Philip Bunting
Nomos Edizioni, 2021
‘‘E se possiamo imparare anche solo una cosa dal genio gentile degli alberi, che sia questo… Cresci lentamente, cresci forte”. Continua la proposta dell’editore bustocco per avvicinare i giovani lettori al tema della sostenibilità. Ecco allora “una passeggiata spudoratamente antropomorfa attraverso i boschi, per imparare alcune lezioni di vita dai nostri amici frondosi”. L’autore costruisce una divertente foresta di informazioni e curiosità che esplora la genialità degli alberi: dalla fotosintesi alla simbiosi, dalle radici al legno delle cortecce. Philip Bunting è un autore e illustratore di libri per bambini, tradotti in molte lingue, pubblicati e premiati in tutto il mondo.
UN’EUROPA DA FABIA
Roberto Fassi
Il Cavedio, 2021
C’era una volta e forse c’è ancora. Un prezioso libello, con un obiettivo benefico, da un autore varesino noto, eppure un po’ pigro, per sua definizione, che riscopre dolcissime fiabe europee, popolari e d’autore, proposte in una riscrittura moderna. “A dimostrazione che, pur nelle loro diversità, rappresentano un fattore di unità culturale nel Vecchio Continente”. Un messaggio che oggi ha un peso maggiore nella drammatica ricerca collettiva di un lieto fine. Con le illustrazioni “topose” di Renato Pegoraro e il contributo di Anmig Varese e Legnano, con uno sguardo alla storia e uno ai giovani. I ricavi sosterranno la ricerca contro la fibrosi cistica e progetti scolastici in favore della pace (intento attualissimo).
NON IL SOLITO NEGOZIO
Paolo Ambrosetti
Bookness, 2022
‘‘Non si cerca un prodotto, si cerca una storia”. Una storia di impresa commerciale raccontata per accendere i riflettori non (o non solo) sulla specifica attività, ma sull’attitudine molto varesina di guardare sempre avanti. Dalla bottega del 1930 alla vendita multicanale e domani forse al metaverso, l’autore racconta quasi cent’anni di commercio e riconoscimenti, ma soprattutto un mondo che cambia e che cambierà. Sottolineando l’importanza di avere occhi e cuore sempre aperti per continuare a restare “sul pezzo”.
IL CARDINALE BRANDA CASTIGLIONI LEGATO PONTIFICIO E MECENATE DELLA CULTURA
Tino Foffano
Edizioni di Storia e Letteratura, 2020
Nel 6° centenario dalla fondazione, che ha fatto segnare presenze record al Museo della Collegiata, anche un volume dedicato al cardinale Branda Castiglioni. Il libro contiene 12 contributi, pubblicati dallo studioso nell’arco di 50 anni, che tracciano un profilo biografico di Branda, i suoi rapporti con i Medici, le sue missioni diplomatiche in Europa. L’edizione del lavoro di Foffano è curata da due studiose davvero prestigiose: Mirella Ferrari e Angela Contessi.
VARESE. IL BIANCO, IL NERO E IL COLORE
Claudio Argentiero, Roberto Bosio, Franco Pontiggia
Archivio Fotografico Italiano, 2019
Un progetto fotografico dedicato alla città: un libro e una mostra voluta dall’AFI. “Cos’è una città se non un reticolo di vie e di pensieri, di piazze scosse dallo scalpiccio frettoloso del mattino e dalle auto in frenata, di marciapiedi nuovi o sbrecciati, di pareti mute o svegliate dalle voci e cullato dai ricordi? Varese è questo e qualcosa di più (…). È la città che non c’è più e quella che non c’è ancora. È lei. Sono loro. Siamo noi”. Un pezzo di noi, per dirla con le parole di Matteo Inzaghi.
SCIARE IN UN MONDO FRAGILE
Marco Emanuele Tosi
Monte Rosa, 2021
Quattro amici sul filo della crisi climatica. dalla Val Masino a Davos con gli sci: il nuovo libro della guida alpina Marco Tosi racconta e riflette sulla montagna e sulla necessità di un nuovo approccio alle terre alte, curva dopo curva. Un volume che si inserisce nelle celebrazioni per il centenario del CAI di Busto Arsizio e uno spunto di riflessione per un nuovo modo di guardare e amare la montagna. Ma anche per una nuova etica del turismo. Esiste un modo più consapevole di frequentare i luoghi selvaggi e ogni luogo in generale che vada aldilà della visita mordi e fuggi e i selfie a tutti i costi?