In bici tra i colori dell’autunno

Per gli amanti della stagione autunnale e del foliage, il Parco del Campo dei Fiori è una meta ideale. Da esplorare in mountain bike, con sentieri pensati per esperti ma anche semplici appassi

Per gli amanti della stagione autunnale e del foliage, il Parco del Campo dei Fiori è una meta ideale. Da esplorare in mountain bike, con sentieri pensati per esperti ma anche semplici appassionati, tra borghi storici, cultura rurale e tanta natura. Partenza da Brinzio, in direzione Rasa di Varese e le sorgenti dell’Olona, con tappa obbligatoria al suggestivo specchio lacustre brinziese e alla Cascata del Pesegh

L’autunno tinge di colori caldi gli sterminati boschi del Parco del Campo dei Fiori e i suoi sentieri diventano un vero e proprio parco giochi per gli amanti della mountain bike. Dagli itinerari più semplici ai tracciati più tecnici per veri esperti della bicicletta su sterrato, Brinzio e dintorni offrono uno spettacolo per immergersi nella magia del foliage e nel profumo di foglie umide, funghi e castagne, che qui crescono in abbondanza. Scopriamo alcuni percorsi davvero affascinanti per mountain bike adatti a questo periodo dell’anno, con variazioni più o meno semplici, a seconda del grado di allenamento (e della bicicletta che si ha come compagna di viaggio).

Il sentiero 315: croce e delizia dei ciclisti

Il sentiero 315 Ganna – Brinzio è un percorso ideale per ammirare il foliage, ma anche storia e cultura locali. Da raccomandarsi però solo a chi è ciclista esperto, data la presenza di alcune salite e discese, che, probabilmente seguendo il tracciato di antiche mulattiere, si distinguono per cumuli di rocce scivolose e acqua. Il rischio è dover percorrere parte del tragitto bici in spalla.
Partendo dal paese di Ganna, nei pressi della Badia di San Gemolo, parte il sentiero, ben segnalato. È possibile attraversare il caratteristico ponte in legno sul Rio Pralugano, testimone delle opere di bonifica realizzate dai Monaci Benedettini nei secoli XII e XIII e la Riserva Naturale del Lago di Ganna, che accoglie con la sua biodiversità tinta di rosso e giallo i visitatori, offrendo loro la possibilità di ammirare alcuni luoghi iconici della valle come la Fonte e la Cappella di San Gemolo. Sosta fotografica nell’area picnic allestita dal Parco, un luogo ideale per rilassarsi e godersi la natura e poi via di nuovo in sella verso il punto panoramico, da dove poter ammirare la Palude del Pralugano, il Lago di Ganna e le montagne circostanti. Proseguendo, si attraversano boschi di faggi e si raggiunge dopo una salita abbastanza impegnativa, la località Valicci, un esempio affascinante della civiltà contadina delle valli lombarde. Dopo aver superato la località “Paurett”, il sentiero porta verso l’abitato di Brinzio. Questo piccolo paese, situato tra il Campo dei Fiori e il Monte Martica, è capace di sorprendere con il suo centro storico caratteristico e la chiesa parrocchiale dedicata ai Santi Pietro e Paolo. E qui può cominciare un altro itinerario, per chi ama bici e natura, ma adatto anche a chi pedala per passione.

Brinzio: parte tutto da qui

Brinzio, per questa tipologia di gite in sella ad una bici, è il luogo perfetto da cui partire. Da qui si snoda un dedalo di sentieri e strade davvero caratteristici che portano fino al monte Martica in alto e fino ai verdi boschi della Valganna scollinando in basso. Un caffè pre-partenza al circolino del paese Ur Grupp è d’obbligo prima di salire in sella, ammirando le foto d’epoca dello storico sodalizio. Il circolo ricreativo brinziese, infatti, è stato fondato il 12 dicembre 1874 ed è uno dei più antichi della provincia di Varese ancora in attività. Si può partire percorrendo le strade del borgo e i suoi cortili tematici, che rievocano l’antica cultura contadina e le attività legate alla raccolta delle castagne. Qui, al termine del giro, è possibile tornare per fare una sosta e visitare il Museo della Cultura Rurale Prealpina, creato con l’obiettivo di salvaguardare, tutelare e valorizzare le intricate relazioni, sia materiali sia immateriali, che hanno caratterizzato e continuano a definire un patrimonio etnico-culturale e paesaggistico di questa zona. L’istituzione si trova in via Trieste 24 e rappresenta un punto di riferimento fondamentale per chi desidera approfondire la storia e le tradizioni rurali delle Prealpi Varesine. Sono presenti anche delle fontanelle con cui riempire la borraccia prima di proseguire. 

Verso le Sorgenti dell’Olona

Un bel percorso adatto a tutti da fare in bici da qui porta in località Rasa di Varese, il cui centro storico merita una visita (con la bike a mano, mi raccomando). Da questo momento, infatti, i borghi storici cominciano a lasciare spazio alla natura. Da Brinzio si avanza salendo sulla provinciale SP 62 fino alla Motta Rossa e poi si prende il sentiero nel bosco, che accompagna i visitatori tra gli alberi fino al borgo della Rasa, per poi scendere di nuovo sulla SP 62. Ritornando verso Brinzio dopo pochi metri si incontra il Villaggio Cagnola. Qui si può osservare un piccolo grande “miracolo”: la sorgente del fiume Olona. La polla di acqua dove il fiume prende origine e risale in superficie, è visibile e ben recintata da una costruzione attraverso cui si può scendere sul fondo, seguendo una breve scala a chiocciola. Da qui il fiume inizia il suo percorso: un tragitto di oltre 60 chilometri che arriva fino alla città di Milano. Da lì in poi l’Olona cambia nome, diventando Lambro Meridionale per poi confluire, infine, nel fiume Lambro nel comune di Sant’Angelo Lodigiano.

Tappa al Lago di Brinzio

Seguendo un sentiero nel bosco, su sterrato ben compatto e foglie colorate, si arriva al piccolo Lago di Brinzio: un’oasi di biodiversità poco conosciuta ancora. Questo specchio d’acqua, di origine morenica, è avvolto da una leggenda affascinante. Si racconta che, negli anni ‘30, dopo un violento temporale primaverile, un boscaiolo credette di vedere un mostro marino, simile ad una balena, nelle sue acque. La notizia si diffuse rapidamente e gli abitanti del paese si precipitarono sulle rive armati di attrezzi vari, sperando di catturare l’enorme creatura. Ma, avvicinandosi, scoprirono che il “mostro” era solo il tronco di un antico castagno trascinato in acqua dal taglio dei boschi e dalla tempesta. Questa storia è diventata così popolare che la “balena” è ora il simbolo della Pro Loco di Brinzio. Il laghetto, dal 1994 Riserva Naturale Orientata, è un angolo di paradiso custodito dal Parco del Campo dei Fiori. Circondato da ontani neri e canneti, le sue acque ospitano trote, lucci e trinche e in primavera diventano rifugio per i rospi comuni. Durante l’inverno, il freddo trasforma il lago in una distesa ghiacciata e innevata, offrendo uno spettacolo incantevole.

La Cascata del Pesegh

È possibile terminare il tour in mountain bike ritornando sulla SP 62 e rientrando a Brinzio, per prestare attenzione ad un cartello che, proprio poco dopo il centro abitato, indica la “Cascata del Pesegh”. Per gli appassionati di atmosfere autunnali, la deviazione è d’obbligo. Si scende per una strada sterrata, ma ben tenuta, che porta ad un punto panoramico dove poter ammirare il salto di 30 metri che qui effettua il torrente Valmolina. Nei dintorni è ancora possibile osservare le tracce dell’antica attività tessile in loco: un mulino e la filanda Ranchet, che un tempo sorgeva vicino alle rovine della cascata. Un viaggio nel foliage ma anche un viaggio nel tempo.  

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