Il volo sostenibile decolla da Somma Lombardo
Sviluppare e produrre sistemi di gestione carburante per aerei ed elicotteri. È questo il core business della Secondo Mona, impresa ultracentenaria che continua a mietere successi sui mercati
Sviluppare e produrre sistemi di gestione carburante per aerei ed elicotteri. È questo il core business della Secondo Mona, impresa ultracentenaria che continua a mietere successi sui mercati e presente sui principali programmi internazionali aeronautici ed elicotteristici. Non ultimi quelli europei legati alla sostenibilità e alla riduzione dell’impatto sull’ambiente dei velivoli
‘‘Qualsiasi azienda nel mondo che voglia costruire un velivolo può andare solo da quattro o cinque operatori sul mercato in grado di progettare e produrre un sistema di gestione carburante completo. Uno di questi siamo noi”. L’ultima in ordine di tempo a rivolgersi alla Secondo Mona, dando prova di quanto dietro le parole d’orgoglio dell’Amministratore Delegato dell’impresa aeronautica di Somma Lombardo, Claudia Mona, ci sia sostanza, esperienza e affidabilità, oltre che tanta tecnologia e conoscenza, è stata la società degli Emirati Arabi Calidus. Il suo addestratore turboelica in fibra di carbonio B-250 monterà l’impianto combustibile della storica azienda varesina. Una commessa dal valore di 4 milioni di euro per lo sviluppo iniziale di questo nuovo aereo che verrà utilizzato come addestratore intermedio e per missioni di attacco leggero diurno, missioni di sorveglianza e anti-guerriglia. Ma una volta sul mercato, ogni nuovo velivolo che Calidus riuscirà a collocare potrebbe valere per Secondo Mona un aumento di fatturato tra i 150 e i 170mila euro.
“L’accordo con Calidus – spiega Claudia Mona – è stato siglato durante il recente Dubai Air Show dove eravamo presenti nello stand Aiad-Ice insieme a tutto il Lombardia Aerospace Cluster e dimostra come Secondo Mona non sia solo un operatore di riferimento per il mercato italiano e il suo big player Leonardo, ma rappresenti ormai da tempo una realtà in grado di presidiare tutti i più importanti programmi internazionali”. Anche in questo caso alle parole seguono i numeri: tipicamente solo il 30% del fatturato è legato al mercato italiano, il restante e preponderante 70% è costruito sull’export. Gli addestratori M-346 ed M-345 di Leonardo, così come tutti i suoi elicotteri, tra cui il campione di vendite AW139, nonché il convertiplano AW609; le Frecce Tricolori (MB-339); il caccia europeo Tornado; l’aereo da combattimento Eurofighter Typhoon; l’aereo da trasporto tattico C-27J. Questi sono solo alcuni dei velivoli, quelli più noti in Italia, su cui sono montati i sistemi della Secondo Mona. Ma già solo oltrepassando il confine con la Svizzera e guardando al comparto della business aviation, anche i principali e più recenti aerei della Pilatus, quali ad esempio il PC-24 o il PC-12 NGX volano con prodotti della Secondo Mona. In Germania il dirigibile della storica azienda Zeppelin che porta i turisti in volo sopra al lago di Costanza è equipaggiato con tecnologie Secondo Mona. Prodotti all’avanguardia, che hanno fatto la storia anche recente del volo e che solcano i cieli di tutto il mondo.
“Il nostro lavoro – spiega Claudia Mona – è quello di progettare, produrre e mantenere con un affiancamento post-vendita tutti quei sistemi ed equipaggiamenti che gestiscono il combustibile a bordo di un velivolo. E dunque: il rifornimento, l’alimentazione, la misurazione della quantità e la distribuzione. Parliamo di pompe, eiettori, valvole, sonde di misura e scatole elettroniche di controllo. Quello che riusciamo a fare è fornire ai costruttori il sistema con tutti i suoi equipaggiamenti chiavi in mano e pronti per essere installati sulla linea di montaggio del velivolo”. Un core business che, nel tempo, grazie al know-how maturato, si è evoluto verso altri prodotti attualmente più di nicchia in termini di volumi sul fatturato dell’azienda. “Tra queste linee di prodotti che sviluppiamo a latere e sempre su richiesta specifica dei costruttori di velivoli ci sono, ad esempio, azionatori speciali di tipo elettromeccanico o idraulico per specifiche funzioni di bordo come quelli per far ripiegare la coda o le pale degli elicotteri da imbarcare sulle navi, o ancora quelli per i verricelli di recupero montati sugli elicotteri per le attività di ricerca e soccorso. Collaboriamo anche alla realizzazione di alcuni sottoassiemi dei grandi carrelli di atterraggio per gli aerei passeggeri come ganci o sottoassiemi retrattili”. Un’avventura, quest’ultima, partita quando la Boeing ha deciso di aprirsi a forniture anche fuori degli Stati Uniti e di allargare a livello globale il proprio parco fornitori per la realizzazione del suo nuovo e innovativo aereo a lungo raggio B787 Dreamliner: “I nostri equipaggiamenti per i carrelli sono oggi installati sia sui B787, ma anche sui nuovi aerei commerciali di Airbus come l’A350 e l’A320”.
L’azienda degli Emirati Arabi Calidus è l’ultima realtà in ordine di tempo ad essere entrata nel parco clienti della Secondo Mona. I sistemi di gestione carburante del nuovo addestratore B-250 saranno made in Somma Lombardo. Una commessa dal valore iniziale di 4 milioni di euro
Altro prodotto iconico che prende vita negli stabilimenti ormai centenari di Somma Lombardo è il sistema che gestisce i fumi delle Frecce Tricolori. Lo spettacolo del verde, bianco e rosso che colora i cieli durante le esibizioni della nostra pattuglia acrobatica è reso possibile proprio dalla tecnologia della Secondo Mona. E sono proprio le evoluzioni degli MB-339 dell’Aeronautica Militare Italiana che danno il senso della complessità del lavoro dell’azienda guidata dalla famiglia Mona. Un sistema di gestione del carburante di un aereo non è tecnologicamente proprio come un serbatoio di un’automobile. “Il nostro compito – spiega con parole comprensibili anche ai più profani il responsabile Business e Technology Development dell’azienda, Ermanno Fossa – è quello di permettere al velivolo di ‘raschiare continuamente il fondo del barile’. Pensiamo proprio alle Frecce Tricolori e alle loro evoluzioni. Tutti movimenti che spostano il carburante stipato in ognuno dei vari serbatoi presenti sul velivolo. L’alimentazione al motore deve essere costante. E non devono rimanere residui non consumabili, se non minimi, nei serbatoi. Gli sprechi non sono ammessi. Anche da qui passa la sostenibilità”. Il volo sostenibile è proprio uno dei fronti su cui la Secondo Mona è impegnata: “Ridurre l’impatto sull’ambiente di aerei ed elicotteri vuol dire prima di tutto ridurre le emissioni. E per diminuire le emissioni bisogna rendere più efficiente il consumo di carburante per ore di volo e numeri di passeggeri. Prima ancora di sviluppare nuove tecnologie già allo studio come l’elettrico, l’ibrido o l’idrogeno, la vera sfida passa da qui”, chiarisce Claudia Mona.
“Questo si concretizza – precisa Ermanno Fossa – anche con l’impiego, fin dalla progettazione, di materiali innovativi, più leggeri e che non necessitano di finiture impattanti sull’ambiente, come i tecnopolimeri con resistenze paragonabili a quelle delle leghe metalliche e anche con componenti virtualmente a vita infinita, progettati per operare senza manutenzione per tutta la durata del velivolo, piuttosto che con componenti completamente compatibili con i combustibili non di origine fossile, i cosiddetti Saf (Sustainability Aviation Fuels), ormai in uso nell’aviazione civile e che garantiscono una significativa riduzione di emissioni”. Proprio per questo la Secondo Mona è presente sui principali progetti di ricerca europei legati al programma Clean Sky 2 per lo sviluppo di tecnologie in grado di rendere più interconnessa digitalmente e più sostenibile l’attività di volo. Due, in particolare, quelli che vedono giocare un ruolo di primo piano dell’azienda di Somma Lombardo. Il primo è quello di Leonardo chiamato “Next Generation Civil Tiltrotor” per progredire ulteriormente nello sviluppo di convertiplani per utilizzi civili, ossia i velivoli in grado di comportarsi sia come un aereo, sia come un elicottero. Il secondo programma è quello guidato da Airbus per lo sviluppo di un elicottero veloce: “Racer”.
Due esempi che danno il senso dell’impegno della Secondo Mona per la sostenibilità nell’industria aerospaziale. Non finisce, però, qui. Negli stabilimenti sommesi dell’azienda, infatti, le menti sono già all’opera per contribuire ai progetti che stanno già oggi sviscerando lo sviluppo di sistemi ibridi e dell’idrogeno per alimentare gli aerei al posto degli idrocarburi. “La nostra non è solo un’attività meccanica”, spiega Ermanno Fossa: “Noi sviluppiamo anche i software per la gestione del carburante. Sistemi informatici che siamo chiamati ad adattare anche per l’alimentazione elettrica oppure ad idrogeno degli aerei e degli elicotteri del futuro”. Come dire: accettiamo il guanto di sfida che la modernità sta lanciando a tutto il settore. Ben sapendo, però, che la sostenibilità non è solo ambientale, ma anche attaccamento alla comunità di riferimento.
“Non abbiamo mai voluto delocalizzare”, sottolinea l’Ad Claudia Mona. “Oggi la Secondo Mona dà lavoro a 320 persone e nel 2020 abbiamo raggiunto il record di fatturato toccando i 50 milioni di euro, confermati anche quest’anno”. Risultati in termini di volume d’affari e occupazionali di cui si avvantaggia un intero indotto, precisa Claudia Mona: “Siamo il polmone produttivo per una rete allargata di officine meccaniche concentrate tra le province di Varese, Novara e il Verbano. Pmi di cui indirizziamo lo sviluppo tecnologico anche in termini di macchinari e sostenibilità di processo e prodotto”. Il volo del futuro si costruisce con i piedi ben piantati sul territorio.
Innovative pompe combustibile