Il vaso di Pandoro e altre storie
Il nuovo anno si apre con una riflessione sulla fiducia tra imprese e consumatori, messa in crisi da fatti recenti solo apparentemente confinati a una nicchia del digitale. Vicende che, in realt&agra
Il nuovo anno si apre con una riflessione sulla fiducia tra imprese e consumatori, messa in crisi da fatti recenti solo apparentemente confinati a una nicchia del digitale. Vicende che, in realtà, dicono molto sulla nostra società e sul futuro della comunicazione
Non c’è nulla che non sia stato scritto: nessun dato, analisi, riflessione di esperto riconosciuto, o autoelettosi tale, che non abbia voluto offrire il proprio parere, richiesto o meno. Persino il nostro titolo classicheggiante nostro non è, ma è una citazione da molti articoli sull’ormai noto social scandalo. Tanto noto che non serve nemmeno nominarlo, come per la nemesi di Harry Potter! In termini di riconoscibilità del brand, un caso esemplare. Perché, quindi, aggiungere parole a quanto già scritto dalle bacheche di Facebook al Washington Post (sì, proprio quello di uno scandalo di tutt’altro spessore, il Watergate)?
Perché il fatto a cui ci riferiamo, ben lontano da poter essere considerato un caso di nicchia (e non per i numeri di quanti realmente interessati a seguirlo, ma per le sue ripercussioni economiche) rischia di diventare una crepa nella fiducia dei consumatori verso le imprese. Se da una parte accende lo spirito critico verso persone che esercitano influenza, e non solo nel digitale, che, per quanto note, non conosciamo davvero, e verso sistemi di marketing non del tutto trasparenti, dall’altra mina la fiducia, accendendo dubbi su comportamenti e iniziative che vanno ben oltre il caso specifico. Si può ragionevolmente ipotizzare, ad esempio, che il mondo della beneficenza risentirà degli echi di quello che sembra non essere un caso isolato. Per non parlare dei brand coinvolti, che si siano dissociati o meno. Dal canto loro, gli esperti di gestione della crisi, molto solerti nel commentare queste vicende anche per auto promozione, sono concordi nel prevedere che per la vip in causa la storia non si chiuderà bene e che la caduta sarà rovinosa (compatibilmente alla dorata rete di salvataggio).
Le imprese ormai abituate a legare la propria immagine ad uno o più influencer di nuova generazione, dovranno ripensare a questi meccanismi o addirittura fare un passo indietro
A sua volta, il mondo dell’informazione tradizionale si è compattato nel tenere sempre fresca la notizia perché nulla venga dimenticato (con toni che spesso lasciano trasparire una certa rivalsa per vecchie e sofferte contese da carta contro web). Il finale del romanzo del pandoro-gate, però, non è così scontato. Quello che è certo, invece, per chi si occupa di comunicazione, è che il campo della fiducia sarà quello sul quale cimentarsi ora, ricostruendo relazioni non più solide. In particolare, le imprese ormai abituate a legare la propria immagine ad uno o più influencer di nuova generazione, dovranno ripensare a questi meccanismi o addirittura fare un passo indietro. Perché l’etica trionfi.