Il mondo sottosopra del recruiting
Maggiore flessibilità oraria, possibilità di fare smart working, trovare lavoro vicino a casa, essere formati nel proprio percorso lavorativo: queste le richieste e le aspettative dei g
Maggiore flessibilità oraria, possibilità di fare smart working, trovare lavoro vicino a casa, essere formati nel proprio percorso lavorativo: queste le richieste e le aspettative dei giovani nei confronti del loro futuro impiego, emerse nel corso del primo “Talent Day Confindustria Varese”. Ecco come stanno affrontando Hr Manager e imprese le trasformazioni in atto. Con profondi ribaltamenti dei ruoli
Che cosa cercano i giovani nel loro futuro luogo di lavoro? Come si informano prima di un colloquio di selezione? Quali valori si aspettano di trovare in azienda? Il modo di fare recruiting, negli ultimi anni, ha subito importanti trasformazioni, soprattutto per cercare di stare al passo con i mutamenti che, a sua volta, ha dovuto attraversare il mondo del lavoro. Selezioni veloci, candidati difficili da reperire, aspettative crescenti e richieste precise: a tracciare un quadro del cambiamento in atto sono stati gli Hr Manager e i Responsabili delle Risorse Umane di alcune delle imprese che hanno preso parte al primo “Talent Day Confindustria Varese”. Una giornata, dedicata ai giovani talenti delle scuole del territorio in procinto di prendere quest’anno il diploma, organizzata congiuntamente dal Gruppo Giovani Imprenditori, il movimento che coinvolge i titolari d’impresa under 40 di Confindustria Varese e da “Generazione d’Industria”, il progetto ultradecennale dell’Associazione datoriale varesina rivolto agli studenti delle scuole tecnologiche ed economiche del Varesotto, nato con l’obiettivo di rilanciare la cultura industriale e valorizzare il merito dei ragazzi. Grazie al Talent Day, studenti e studentesse, attraverso il confronto diretto con le imprese, hanno avuto l’occasione di approfondire i percorsi di specializzazione, le soft skill e le competenze necessarie per lavorare in un’industria del territorio. Allo stesso tempo, le aziende hanno potuto entrare in contatto con quelli che potrebbero essere, un giorno, i loro futuri collaboratori, conoscendone passioni e aspirazioni e sperimentando forme di dialogo inedite con le nuove generazioni per aumentare la propria attrattività.
“Abbiamo incontrato ragazzi determinati, che si fanno tante domande sul loro futuro e che stanno cercando delle risposte – ha affermato Valeria Castiglioni, Hr Specialist di Atos Spa di Sesto Calende –. Stiamo assistendo ad una fase in cui il mercato del lavoro è più complesso e ricco di opportunità per i candidati, soprattutto per alcune specializzazioni. I ragazzi oggi hanno moltissime opzioni e possibilità, ma le imprese, dal canto loro, sono sempre orientate verso gli stessi profili, da quelli tecnici, agli ingegneri, ai disegnatori e progettisti, agli operai specializzati. Sicuramente le nuove generazioni si aspettano qualcosa in più dall’azienda: questo aspetto è molto cambiato rispetto al passato. Quello che noi rileviamo è che i giovani cercano più flessibilità, orari di lavoro che lascino spazi per la vita personale, lo smart working, la vicinanza a casa, oltre a formazione e crescita all’interno dell’azienda. Il driver economico e l’opportunità di carriera, quindi, rimangono importanti ma non sono più gli unici elementi che pesano sulla scelta del lavoro”.
Dello stesso avviso anche Susanna Monni, Global Talent Acquisition & People Development Manager di LU-VE Group Spa di Uboldo, secondo cui le regole del gioco sono ormai cambiate: “Oggi siamo noi aziende a dovere andare a cercare molte figure professionali, mentre prima l’offerta era talmente ampia che accadeva l’esatto opposto. Si è trasformato il modo in cui entriamo in contatto con i nostri futuri collaboratori, come ci facciamo conoscere e come cerchiamo di spiegare quale sia la value proposition aziendale”. In altre parole, per i giovani oggi ricopre una grandissima importanza non solo il tipo di percorso lavorativo che affronteranno, ma anche l’ambiente in cui si troveranno a lavorare. “Le testimonianze dirette, in questo caso, fanno la differenza – ha precisato Monni –. I ragazzi e le ragazze che hanno chiesto una simulazione di colloquio da noi nel corso del Talent Day, ad esempio, hanno affermato di averlo fatto perché incuriositi dal nostro sito Internet aziendale, in cui hanno trovato i racconti di dipendenti che condividevano la loro esperienza, spiegando cosa significasse per loro lavorare da noi. Credo che sia questo ciò che i giovani cercano oggi per orientarsi nel mondo delle imprese”.
Grazie al Talent Day, studenti e studentesse, attraverso la simulazione di colloqui di lavoro con le imprese, hanno avuto l’occasione di approfondire i percorsi di specializzazione, le soft skill e le competenze necessarie per lavorare in un’industria del territorio
Altro cambiamento rilevato dai recruiter delle imprese varesine è il mezzo con cui ragazzi e ragazze entrano in contatto con l’universo lavorativo. “I giovani sono volenterosi, hanno voglia di imparare e di conoscere il mondo del lavoro, non per forza per essere orientati alla ricerca e al trovare effettivamente un’occupazione, ma più che altro per capirlo – racconta Stefano De Donno, Technical Manager di ADR Spa di Uboldo –. È innegabile che ci troviamo di fronte a cambiamenti epocali: in primis, ad essere mutate, sono le esigenze delle persone. Inoltre, stiamo notando che i social network iniziano a dare molta visibilità a specifiche tematiche che in precedenza non erano così comuni, aiutando i più giovani ad orientarsi anche nella scelta lavorativa”.
Dello stesso avviso è Anna Barzaghi, People engagement, employer branding, competence management di SEA Aeroporti Milano. “Il mondo del recruiting si è evoluto e in questi ultimi anni passa soprattutto attraverso i social, un colloquio più informale e una comunicazione più diretta, soprattutto quando i candidati sono dei giovani come quelli incontrati nel corso del Talent Day di Confindustria Varese. Durante i colloqui i ragazzi vogliono capire effettivamente e in maniera dettagliata qual è il ruolo che l’azienda gli sta proponendo, non vogliono risposte fumose, cercano molta concretezza. Questi sono i principali aspetti che hanno modificato il processo di selezione e ricerca del personale in questi anni”. E quindi come si stanno adattando i Responsabili delle Risorse Umane e come affrontano il cambiamento in corso? “È sempre più difficile trovare candidati specializzati. A mio avviso le aziende dovrebbero esporsi di più, probabilmente è anche il motivo per cui vengono organizzati sempre più spesso eventi come il Talent Day, fondamentali per fare conoscere le nostre realtà e le nostre persone ai futuri collaboratori. Non è più il candidato che ‘rincorre’ l’impresa, ma sta iniziando a diventare la dinamica opposta. Credo che, da parte nostra, sia necessaria più apertura nel momento del recruiting”, conclude Federica Campagna, Responsabile Risorse Umane di Bakelite Italia Srl di Solbiate Olona.