I boschi del Parco Pineta

Sono tre i parchi regionali che insistono sulla Provincia di Varese: il Parco del Campo dei fiori totalmente nei confini della provincia, il Parco del Ticino, in condivisione con le province di Milano

Sono tre i parchi regionali che insistono sulla Provincia di Varese: il Parco del Campo dei fiori totalmente nei confini della provincia, il Parco del Ticino, in condivisione con le province di Milano e Pavia, e il Parco Pineta a cavallo tra le provincie di Como e Varese.
 

Chi decide di camminare nel bosco è in cerca di una libertà diversa, interiore, che lo renda padrone della sua vita, capace di agire come gli alberi e gli uccelli che vivono al di sopra di tutto”.  Parte da una citazione di Romano Battaglia e dal Parco Pineta il nuovo viaggio di Varesefocus tra i Parchi regionali lombardi

Il Parco del Campo dei fiori ha come protagonista principale il monte che le dà il nome e che occupa una grande zona della parte nord della provincia di Varese. Il Parco del Ticino, ça va sans dire, ha come protagonista il grande fiume che attraversa parte del Piemonte e parte della Lombardia, il Parco Pineta invece non ha un elemento geografico così dominante e caratterizzante. Il Parco Pineta, tutela e valorizza un’importante fetta di bosco…il bellissimo bosco a cavallo tra le province di Como e Varese.
La maggior parte del patrimonio forestale del Parco è costituito da Pinete di Pino silvestre, presente sia come boschi puri sia consociato ad altre specie, soprattutto castagno. Un quarto circa dei boschi del Parco è formato da Castagneti, quindi pino e castagno caratterizzano circa il 60% del territorio boscato. Altra tipologia piuttosto diffusa sono i Querceti di Farnia, che coprono circa un ottavo della superficie. La restante è costituita da boschi di specie esotiche, quali Robinia e Quercia rossa. Un dato importante da sottolineare è che la maggior parte dei boschi (circa il 97 %) sono di proprietà privata.
Panorami forestali alternati a lande, pavimenti di felce e sottili aghi di pino, profumi muschiati e fiori colorati, ma soprattutto immacolata tranquillità difesa con le unghie e con i denti dall’attacco di tegole e mattoni. Questo scenario fiabesco è anche terreno d’incontro con la pace e spettacolarità della natura, con i piccoli abitanti, pelosi o pennuti che siano, che accettano visitatori nella loro casa a patto che portino rispetto e apprezzamento per la natura.
Tra gli abitanti più noti e “pregiati” del Parco c’è lo Sciurus Vulgaris (a tutti noto come Scoiattolo Rosso) che qui trova il suo habitat ideale, costituito da un bosco misto a conifere e latifoglie che fornisce  i semi di pino, castagne e nocciole, cibo prediletto da questo scoiattolo insieme anche ai funghi tra cui molte delle specie non gradite all’uomo. Lo Scoiattolo Rosso è balzato agli onori della cronaca per la sua silenziosa battaglia per sopravvivere all’invasione del cugino americano Scoiattolo Grigio, ma il Parco Pineta è rifugio sicuro per questo piccolo roditore da molti anni, tanto che proprio una famiglia di Scoiattoli Rossi abitanti questo parco è stata “prestata” al Parco delle Groane per tentare il ripopolamento anche in quelle zone.
Tra i vertebrati più diffusi e allo stesso tempo poco conosciuti dei boschi del Parco  vi sono le rane rosse, piccoli anfibi che vivono quasi tutta la loro vita nella lettiera di foglie e rami caduti alla base delle piante.
 

E’ tra la popolazione invertebrata, la moltitudine di insetti e microrganismi che abitano il suolo boschivo, che sta la maggior parte degli abitanti del Parco

Ma è tra la popolazione invertebrata, la moltitudine di insetti e microrganismi che abitano il suolo boschivo, che sta la maggior parte degli abitanti del Parco. Si tratta dei Bioriduttori, esercito di piccoli consumatori che svolge  la fondamentale opera di smontaggio e riciclaggio della materia organica che sta alla base del bosco. Si calcola ad esempio che in un ettaro di bosco di querce la biomassa (cioè la quantità in peso di esseri viventi in un determinato ambiente) dei vertebrati erbivori e carnivori sia in media 7 Kg per ettaro (un ettaro è 10.000 metri quadrati), mentre la biomassa dei bioriduttori (lombrichi, larve di insetti, batteri, funghi, ecc.) è di circa 600 Kg per ettaro. C’è davvero tanta vita sotto i nostri piedi quando camminiamo nel bosco!
Il Parco, ha una sede a Castelnuovo Bozzente (CO)  e un Centro Didattico Scientifico a Tradate (VA)  dove organizza moltissimi eventi aperti alla popolazione per sensibilizzare sul grande valore dell’area protetta che, non si può dimenticare, insistendo per una gran parte in zone abitate e su proprietà private, condiziona pesantemente la vita quotidiana di molti cittadini.
Affascinanti le uscite al chiaro di luna per ascoltare il gracidare delle rane (uno dei sentieri più frequentati nel Parco è il Sentiero delle Rane che percorre una porzione di territorio plasmato dalla passata attività estrattiva dell’argilla e caratterizzato dalla contrapposizione di boschi e pianura), benefiche e coinvolgenti le uscite di nordic walking per sbacchettare in compagnia a contatto con la natura, ma sempre numerosi e originali gli appuntamenti  in calendario: dalle passeggiate ludico-eno-gastronomiche fino , a settembre, “Il bosco Incantato” affascinante evento in cui il bosco diventa il palcoscenico di fate, gnomi e folletti che con favole e fantasia attraggono i piccoli visitatori e le loro famiglie…
Il lavoro di moltissimi volontari sostiene e valorizza le attività di un parco con un’estensione minima, solo 4.828 ettari, ma con una grande importanza. Il bosco denominato Pineta Pedemontana di Olgiate Comasco è un SIC (Sito d’interesse Comunitario) e da quando il Parco è stato istituito (1983) il numero di ettari di bosco perso si è ridotto moltissimo anche grazie al gruppo Antincendio Boschivo del Parco e all’effetto delle leggi che hanno impedito di costruire su terreni percorsi dal fuoco.
A coadiuvare l’opera di controllo contribuisce anche l’occhio vigile dell’impianto di rilevamento collocato in cima alla Torre del Seminario di Venegono. Questo sistema chiamato PAIS (Prevenzione Antincendi e Sorveglianza) è stato finanziato dalla Direzione Generale Agricoltura della Regione Lombardia.
Dalla torre una telecamera ottica invia 24 ore al giorno informazioni sullo stato dei boschi e sul rischio di incendi alla sede del Parco. Da qui il personale dirama eventuali allarmi e organizza gli interventi antincendio.
Ambientazione delle fiabe che leggevamo da bambini o delle storie di paura che ci turbavano da ragazzi il bosco è un patrimonio fragile e prezioso, assolutamente da tutelare. Condividere e proteggere un Parco in comune con i sempre e storici rivali cugini comaschi, poi, è una sfida doppiamente entusiasmante per tutti i varesini.
 

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