E ora diamoci delle priorità
Il Social Progress Index Varese fornisce suggerimenti a tutti. Alla politica: “Serve investire sull’assistenza medica di base e sulle smart city”. Alle imprese: “Avanti con l
Il Social Progress Index Varese fornisce suggerimenti a tutti. Alla politica: “Serve investire sull’assistenza medica di base e sulle smart city”. Alle imprese: “Avanti con lo sviluppo di luoghi di lavoro più inclusivi e con la sostenibilità”. Alla stessa Confindustria Varese: “L’alta formazione e il Progetto Mill sono in testa alla nostra agenda”. Intervista al Presidente Roberto Grassi
E ora? Come si suol dire, la domanda sorge spontanea. Una volta presentato il Social Progress Index Varese, appurato che la provincia all’ombra delle Prealpi si conferma ai primi posti in Italia per capacità di creazione del benessere sociale, ma con all’orizzonte una crescente incapacità di costruire futuro e dare i giusti strumenti di realizzazione delle persone (giovani in primis), a quali conclusioni bisogna arrivare? Quali sono le azioni da mettere in campo per garantire decenni di prosperità? Quali, le priorità?
Con il Presidente di Confindustria Varese, Roberto Grassi, che ha voluto sviluppare con IEC il Social Progress Index nell’ambito del Piano Strategico #Varese2050 per la competitività del territorio, partiamo proprio da qui. Dal quesito più terra terra: cosa fare ora?
Serve tracciare il sentiero delle priorità.
Chi lo deve fare? La politica?
Siamo un territorio che è capace di creare benessere sociale, su questo non ci sono dubbi. Ma alcuni punti più deboli ci pongono delle sfide per il futuro. Uso il noi perché il Social Progress Index lancia suggerimenti e messaggi a tutto il nostro sistema locale. Ai decision maker politici, certo. Ma anche alle imprese e alla nostra stessa Confindustria Varese. Per migliorare il progresso sociale della nostra provincia serve un contributo allargato.
Partiamo allora dalla politica. Quali sono le priorità che il Social Progress Index indica alle Amministrazioni locali, ai vertici di Regione Lombardia di recente rieletti e ai parlamentari che rappresentano Varese a Roma?
Ce lo diciamo sempre: la coperta delle disponibilità economiche pubbliche è corta. I bonus e gli stanziamenti a pioggia per non scontentare nessuno non funzionano. È un modo di fare politica senza voler scegliere. Ed è questo un male di cui soffriamo da troppo tempo come territorio e come Paese. Il Social Progress Index, invece, è uno strumento che ci indica su quali voci occorra costruire pochi, ma precisi e mirati progetti in grado di migliorare la capacità del Varesotto di creare benessere, anche sociale. È un patrimonio di conoscenza e di programmazione politica che mettiamo a disposizione di tutti: Comuni, Provincia, Regione, Camera di Commercio. Gli slogan e le promesse faraoniche non servono. L’efficacia dell’azione politica e la capacità amministrativa si misurano sulla base degli indici che abbiamo analizzato e presentato. Il consenso va costruito sulla capacità di azione ed esecuzione, non con l’abilità nell’arte della comunicazione. Smettiamo, dunque, di giudicare la politica con il metro dei sondaggi e guardiamo piuttosto agli indici internazionali come il Social Progress Index.
Fin qui rimaniamo nel campo del metodo. Ma nel merito, quali sono le priorità sociali che emergono per Varese?
Due sono i suggerimenti che vengono dati dal Social Progress Index Varese alla politica: investire sull’assistenza medica di base e sull’accesso alla conoscenza e all’informazione, ad esempio con progetti di digitalizzazione delle nostre città, troppo poco smart. Sono questi i fronti che gli indicatori ci mostrano oggi come i più scoperti in provincia di Varese.
Per quanto riguarda, invece, le imprese?
Il Social Progress Index rappresenta anche una utile guida per tutte quelle imprese impegnate nel sociale, in azioni di “welfare privato”, nei bilanci di sostenibilità o nei percorsi di trasformazione in società benefit. Anche per loro questo indice rappresenta un possibile punto di riferimento da cui partire per capire in quali campagne, progetti e iniziative sia più necessario dirigersi. Con l’obiettivo di essere maggiormente efficaci e incisive rispetto ai bisogni delle comunità che vogliono sostenere. Non è buonismo. È questione di farsi carico dell’interesse generale di produrre sviluppo. Per tutti. Imprese e singoli cittadini.
Con quali progetti concreti?
Il Social Progress Index indica chiaramente alle imprese che è necessario investire con ancor più forza e convinzione sull’inclusività degli ambienti di lavoro e sulla sostenibilità delle produzioni. Il primo suggerimento che ci arriva dai dati, quello sull’inclusività, ci dà ragione della strategicità del lancio quasi un anno fa del Progetto “People, l’impresa di crescere insieme”, con il quale vogliamo, come Confindustria Varese, ampliare le best practice di welfare aziendale e di politiche di conciliazione lavoro-famiglia sul territorio.
Veniamo a Confindustria Varese. Dopo la presentazione del Social Progress Index cosa cambierà nell’azione sul territorio in qualità di attore sociale?
Anche noi non possiamo fare tutto. Dobbiamo individuare delle priorità. Di fronte a questi dati ce ne siamo imposte due. La prima riguarda l’alta formazione e l’accesso ad essa dei nostri giovani e dei nostri collaboratori. Su questo fronte, non lo nascondiamo, i dati emersi come non brillanti ci hanno stupito perché ci richiamano in prima persona. Lo dice il Presidente di un’associazione territoriale di imprenditori che più di 30 anni fa ha deciso di fondare la LIUC – Università Cattaneo. Dobbiamo valorizzare ulteriormente questo patrimonio di conoscenza e la presenza su un unico territorio di ben due atenei. Entrambi capaci di esprimere eccellenze nei propri ambiti di competenza. Dobbiamo lavorare con ancora più forza per incrementare la collaborazione con l’istruzione superiore e con i corsi post-diploma degli Its. Dobbiamo continuare ad investire nella formazione continua dei lavoratori anche utilizzando modalità innovative, come abbiamo fatto, ad esempio, sul fronte della sicurezza sul lavoro con i break formativi.
Parlava di due priorità. Qual è la seconda?
È il progetto della creazione di Mill – Manufacturing, Innovation, Learning, Logistics a Castellanza, di fronte alla LIUC. I dati lo dimostrano: la provincia di Varese ha bisogno di un terreno di incontro e contaminazione tra mondo formativo del sapere, con quello del saper fare, rappresentato dalle nostre imprese. Ciò con un obiettivo preciso: creare un luogo che sia acceleratore di idee e nuova imprenditorialità, un incubatore in grado di generare startup e nuove aziende. La costruzione del benessere passa anche da qui: dalla creazione di luoghi e strumenti che agevolino la realizzazione delle persone. Mill sarà anche questo.