Drinkme, la startup che digitalizza la filiera Ho.Re.Ca

Accorciare i tempi di approvvigionamento di bar, ristoranti, hotel, stabilimenti balneari e discoteche di vini e liquori. Entro il giorno stesso dell’ordine, non superando comunque mai le ventiq

Accorciare i tempi di approvvigionamento di bar, ristoranti, hotel, stabilimenti balneari e discoteche di vini e liquori. Entro il giorno stesso dell’ordine, non superando comunque mai le ventiquattro ore. Attraverso un’infrastruttura tecnologica che permetta di automatizzare completamente il processo di distribuzione, sia lato venditore, sia lato fornitore. È questa l’idea d’impresa di Drinkme. Una startup varesina, nata nel 2020, in pieno lockdown, che opera nel comparto Ho.Re.Ca (mondo legato a consumi e somministrazione di cibi e bevande nel settore hotellerie-restaurant-café). “La nostra impresa è a tutti gli effetti un distributore digitale di vini, superalcolici e bevande per gli operatori dell’industria alberghiera – racconta Fabio Brusa, fondatore della startup varesina insieme ai soci Luca Brusa, Debora Frascoli, Andrea Marcella -. Gli ordini vengono raccolti tramite un sito e-commerce collegato ad un software gestionale custom e proprietario che abilita la digitalizzazione della filiera sia lato Drinkme sia lato cliente”. Gestione dell’inventario e dei prodotti in maniera automatica. Listino dei prodotti e dei prezzi personalizzati per ogni cliente. Tracciamento automatico di ordini e consumi. Sincronizzazione con l’e-commerce di Drinkme. Carta dei vini automatica e basata sulle giacenze di magazzino. Queste alcune delle principali caratteristiche dell’infrastruttura digitale pensata dalla startup varesina. “Abbiamo utilizzato la tecnologia RFID – spiega Brusa – per ideare un sistema ad hoc per il settore, al fine di automatizzare il rifornimento di bevande alcoliche e la gestione delle scorte, minimizzando i costi. Oltre a ridurre fino al 70% gli spazi in magazzino”.

Tra i clienti della startup varesina: Bulgari Hotels, l’hotel “Le Massif” di Courmayeur e la catena di ristorazione “All’Antico Vinaio”

Un modello di business vincente ed efficiente in un comparto in cui il livello di digitalizzazione è ancora molto scarso. “Ci muoviamo in un mercato con un grande potenziale – informa il founder di Drinkme -. Un mercato ampio e composto, solo in Italia, da oltre 300.000 operatori. Ciò dimostra floride potenzialità di crescita per il business. Essere stati tra i primi a digitalizzare questo processo, ci ha permesso di raggiungere ottimi risultati in tempi molto brevi”. In soli 26 mesi Drinkme ha aumentato del +82% il proprio fatturato. Oggi gestisce un portafoglio di oltre 300 clienti, di cui l’80% ricorrenti. Nel 2023 il fatturato ha superato il milione di euro. “Attualmente abbiamo una rete di cinque magazzini distribuiti su tutto il territorio varesino e non solo – racconta Brusa -. Siamo partiti con il primo hub a Varese per poi espanderci anche fuori provincia”.

DrinkMe ha strutturato una supply chain caratterizzata da tempi molto rapidi, grazie all’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale e ad una struttura logistica che prevede la presenza di un grande sito centrale che rifornisce tanti piccoli magazzini satellite, i quali, a loro volta, si occupano di portare la merce al cliente finale. La logistica centrale si trova a Seregno e i magazzini a Varese, Milano, Forte dei Marmi e nelle zone di Monza-Brianza e Lecco. Queste alcune delle località dove sono presenti gli stabilimenti produttivi di Drinkme che, come specifica Fabio Brusa, “rifornisce clienti molto conosciuti nel settore alberghiero”. Bulgari Hotels, l’hotel “Le Massif” di Courmayeur e la catena di ristorazione “All’Antico Vinaio”. Campari, Coca Cola e Redbull. Oltre a Martini e Heineken. Sono solo alcuni dei prestigiosi nomi che vanta il portafoglio della startup. Scegliere Varese come luogo di avvio dell’attività produttiva è stata una scelta consapevole. “Sono due i principali motivi che ci hanno spinti a farlo – racconta il founder di Drinkme -. Per prima cosa tutti noi fondatori siamo varesini, abbiamo diverse conoscenze nel mondo alberghiero e della ristorazione. E, come secondo motivo, abbiamo voluto intraprendere un’attività nella nostra città per poterci misurare meglio e per ricevere feedback, non solo dai clienti, ma anche da amici, conoscenti e parenti”.

Tra le varie azioni strategiche messe in campo, Drinkme ha avviato due campagne di crowdfunding. La prima si è conclusa a dicembre del 2022, con una raccolta di 280.000 euro. “Con le risorse a disposizione abbiamo potuto investire in tecnologie all’avanguardia per i nostri sistemi ed espanderci gradualmente con cinque siti produttivi”. La seconda campagna, invece, si è conclusa recentemente, a febbraio di quest’anno. “Anche questa volta abbiamo usato la piattaforma ‘MamaCrowd’ – informa Brusa -. Drinkme è partita con una valutazione Pre-Money, che si riferisce alla valutazione di un’azienda o di azioni precedenti ad un investimento o finanziamenti, di 3,5 milioni di euro e punta ad ottenere una raccolta fondi di 700.000 euro”. Con un obiettivo, conclude Fabio Brusa: “Di aumentare del +20% il nostro staff, inserendo nuove figure professionali all’interno dell’azienda. Ci impegniamo per continuare la nostra espansione anche in altre regioni, oltre ad investire sempre più risorse in infrastrutture tecnologiche”.

 

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