Donare terapia sospesa
“La bella usanza napoletana di donare un caffè a uno sconosciuto esprime bene l’idea che la generosità sia un gesto fatto al buio e inneschi un circolo di scambio, per cui, c
“La bella usanza napoletana di donare un caffè a uno sconosciuto esprime bene l’idea che la generosità sia un gesto fatto al buio e inneschi un circolo di scambio, per cui, chissà, domani potremmo esserne noi i destinatari. Questa idea è alla base della terapia sospesa: donare il corrispettivo di una o più sedute a qualcuno (una persona, una coppia, una famiglia) che non può permetterselo, per risolvere la sua sofferenza e alleviare il dolore”. Così Marta Zighetti, psicoterapeuta varesina, spiega il progetto del suo centro Essere Esseri Umani che, nell’approssimarsi del Natale, diventa anche idea per chi ogni anno si dedica ad una iniziativa benefica. Obiettivo è semplice. “Donare terapia sospesa significa ricostruire, rimettendo insieme pezzi sparsi, l’integrità di una persona colpita dalla violenza del trauma – spiega Zighetti –. Significa, in effetti, cambiare il corso di una vita restituendo orizzonte e fiducia. Nella congiuntura che stiamo vivendo disagio e malessere sono esplosi in persone di ogni età e condizione. Molti sintomi, ansia, stress, depressione, possono essere trattati grazie a un ciclo di sole 8 sedute di terapia. Nel 2021 potranno essere curate 30 persone scelte con criteri rigorosi (bisogno, gravità, urgenza) da un comitato di valutazione dell’Associazione e riceveranno la terapia a un prezzo simbolico. Il costo, calmierato dai terapeuti di Essere Esseri Umani che considerano la cura un diritto per chiunque ne abbia bisogno, verrà coperto grazie alla vicinanza concreta di donatori privati, fondazioni, aziende”.
Per saperne di più:
- Vai al sito di Essere esseri umani
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