Come nasce una casa di legno

Prosegue il racconto fotografico di Varesefocus dedicato alla manifattura varesina. Dopo aver scoperto borse, motociclette e impianti di raffreddamento, è la volta di abitazioni costruite con

Prosegue il racconto fotografico di Varesefocus dedicato alla manifattura varesina. Dopo aver scoperto borse, motociclette e impianti di raffreddamento, è la volta di abitazioni costruite con un materiale efficiente e naturale. Questa è la storia di Novello Srl, una “falegnameria industriale” nata nel 1956 specializzata in diversi filoni della lavorazione di legname grezzo, compresa la progettazione e realizzazione di imballaggi per il trasporto merci

Tutto parte da un progetto realizzato da un architetto su richiesta di un cliente. Questo progetto iniziale viene poi tradotto in linguaggio Cad/Cam e dato in pasto a macchinari a controllo numerico che lavorano, sagomano e tagliano le singole componenti lignee, grazie ad una utensileria interna, in maniera precisa e controllata. Dopo questo passaggio, il risultato sono dei pezzi di legno allo stato grezzo, ovvero non verniciati, che possono subire delle ulteriori lavorazioni, per poi essere trasportati in cantiere e montati insieme, come si trattasse di un gigantesco giocattolo. La parte iniziale di disegno e progettazione richiede dai 3 ai 4 mesi, tempistiche durante le quali il cantiere viene fisicamente preparato. La costruzione dell’edificio in sé avviene in appena 5 giorni, a cui poi seguono 2-3 mesi per completare le finiture e gli impianti. Questo il procedimento che porta alla nascita di una delle case in legno realizzate da Novello Srl, una “falegnameria industriale” nata nel 1956, arrivata alla terza generazione e specializzata in diversi filoni della lavorazione del legno grezzo, che comprende anche la progettazione e la costruzione di imballaggi per il trasporto di merci, come ad esempio valvole petrolifere di oltre 40 tonnellate di peso. 

“Non ci occupiamo della realizzazione di case a catalogo, prefabbricate: ci piace, piuttosto, definirci dei sarti delle abitazioni in legno. Il tutto parte dalla richiesta di un cliente che cerca un prodotto efficiente e naturale, che sia sostenibile per l’ambiente ma anche da mantenere nel tempo. L’obiettivo è costruire una casa non solo bella ma anche funzionale e confortevole. Architetti e progettisti trovano qui da noi tutto il supporto e le skill necessarie all’ottimizzazione dei loro progetti”, afferma Carlo Bardelli, Amministratore Delegato di Novello. Difficile da credere, ma le abitazioni dell’impresa di Oggiona con Santo Stefano vengono costruite senza impianto di riscaldamento, anche in montagna. E questo perché è il legno stesso ad occuparsi di mantenere, all’interno delle mura, la giusta quantità di calore, garantendo un notevole risparmio energetico. “Lavoriamo con un materiale che ha un comportamento nei confronti del comfort abitativo che non è paragonabile a nessun altro: l’energia termica dei corpi di chi vive in un’abitazione di legno, non viene assorbita dai muri e sono i corpi stessi a diventare radiatori e dispensatori di calore – spiega di nuovo Bardelli –. In altre parole, non abbiamo bisogno di dare un apporto energetico alla casa, né aumentando la temperatura né sottraendola, perché fondamentalmente il legno ci difende. Una parete costruita in legno, pur rimanendo sotto l’azione diretta dei raggi solari, non si scalderà. Inoltre, il legno è antisismico e garantisce una perfetta insonorizzazione degli ambienti, attutendo rumori di ogni genere. Novello con i suoi prodotti vuole dimostrare che la sostenibilità è raggiungibile e che conviene”. 

L’impresa varesina, che costruisce case in tutta Italia e nella Svizzera italiana utilizzando legno di pino e conifere importati dall’Austria o dai Paesi del Nord, da tempo realizza anche costruzioni che impiegano materiali naturali come isolanti. Partito dalle balle di paglia di riso, Novello attualmente sta lavorando con la lolla di riso, ovvero la foglia che avvolge il chicco, uno scarto industriale, presente in grandissime quantità in tutto il mondo. “La lolla viene semplicemente buttata, ma siccome si tratta di un materiale che non si degrada naturalmente, ha bisogno di essere processata. Abbiamo quindi pensato di dare valore a questo scarto, sostituendolo ad un materiale che, altrimenti, dovrebbe essere creato appositamente. Sono diverse le case che abbiamo realizzato con questa tipologia di isolante: il risultato è stato sorprendente. E dato che la disponibilità nel mondo di riso è seconda solo alla sabbia, si tratta di una scelta responsabile, non solo per il pianeta, ma anche per le nostre tasche”, conclude l’Ad di Novello.  

 

Le foto di questo reportage sono state scattate da Lisa Aramini Frei

Articoli correlati